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Aziende

Secondo i dati recentemente pubblicati dall'Osservatorio per l'imprenditoria femminile di Unioncamere, quasi un terzo delle imprese fondate da giovani sono guidate da una donna. I dati sono resi noti a ridosso dell'avvio dell'undicesima edizione del Giro d'Italia delle donne che fanno impresa, un'iniziativa organizzata da Unioncamere insieme ai Comitati per l'imprenditorialità femminile delle Camere di commercio.
Sacchi Spa - azienda fondata nel 1957 e divenuta una delle principali realtà italiane nella distribuzione di materiale elettrico, illuminazione e automazione industriale - ha scelto di continuare ad investire nel welfare aziendale. In totale sono 1.030 i dipendenti che potranno usufruire di un piano di welfare articolato, realizzato grazie alla collaborazione con il provider Easy Welfare. In questo articolo, Valentino Santoni ci racconta il progetto di welfare della società.
Dopo "Push to Open", ideato da Jointly, anche il provider di welfare aziendale Eudaimon ha realizzato un programma rivolto ai figli dei dipendenti finalizzato a sostenere questi ultimi nella scelta del percorso da intraprendere al termine degli studi superiori. Il progetto è un'opportunità per i giovani per confrontarsi con una figura professionale esperta in grado di aiutarli e supportarli. Ecco come funziona questa proposta.
Fondazione Sodalitas nel corso dell'evento "Volontariato d'impresa: l'esperienza delle aziende italiane" ha presentato i risultati di una ricerca volta ad indagare la diffusione delle iniziative di volontariato promosse a livello d'impresa. Eleonora Maglia ci presenta i principali dati e contenuti dello studio, utile per comprendere le opportunità che i progetti di volontariato possono generare per aziende, lavoratori e comunità.
A settembre 2017 vi abbiamo riportato del progetto realizzato da Generali Italia e H-Farm volto a selezionare, promuovere e sviluppare start-up in grado di implementare strumenti di digital health, ossia basati sull'applicazione di tecnologie digitali hardware e software nei settori della salute, in una prospettiva di welfare aziendale. Oggi l'iniziativa si è conclusa e in questo articolo vi raccontiamo dei principali obiettivi raggiunti.
In Italia le buone pratiche di smart working sono ancora sconosciute a gran parte delle imprese: chi è operativo da remoto con orari flessibili rappresenta solo il 7 % degli occupati. In questo senso il nostro Paese è ultimo nella classifica UE dei lavoratori agili, eppure i vantaggi per qualità della vita, ambiente e risparmi aziendali sono evidenti. Di questo si parla nella prima inchiesta curata da Percorsi di secondo welfare per Buone Notizie, settimanale del Corriere della Sera.
Grazie alle novità normative introdotte negli ultimi anni le pubbliche amministrazioni si trovano oggi di fronte un'opportunità preziosa per mettere in atto una necessaria innovazione organizzativa e culturale sul fronte dello smart working. Ne riflette Elena Barazzetta nella prima inchiesta curata da Percorsi di secondo welfare per Buone Notizie, settimanale del Corriere della Sera.
Lavorare in serenità significa lavorare meglio. E se in azienda c'è un professionista in grado di ascoltare problemi e dubbi, anche personali, i riscontri sono ancora più positivi. In Italia questa tendenza si sta diffondendo e sono più di 30 le grandi e medie aziende che hanno cominciato un percorso di consulenza sociale e psicologica grazie a ISSIM, Istituto per il servizio sociale nell'impresa, associazione che opera nel settore del welfare aziendale fornendo servizi di counseling.
Il mercato legato al welfare aziendale sembra essere sempre più ricco di soggetti che vi operano. Come vi abbiamo mostrato attraverso i nostri articoli, negli ultimi mesi anche il mondo della cooperazione sembra essersi fatto avanti in questo campo. A tal riguardo, un caso interessante ci arriva dalla mutua sanitaria Cesare Pozzo che da circa un anno ha dato vita a Welf@reIN, un portale dedicato proprio al welfare aziendale.
All'interno delle pagine del Corriere della Sera, Dario Di Vico si interroga in merito alla recente uscita di Luxottica dalle associazioni territoriali di Confindustria. Per Di Vico il caso risulta interessante se si considera il fatto che l'azienda veneta ha contribuito a innovare profondamente le relazioni tra impresa e lavoratore, ripescando la tradizione di Adriano Olivetti e Alessandro Rossi e promuovendo il welfare aziendale.
L'evoluzione del welfare aziendale non è dovuta solo agli interventi di sostegno e d'incentivazione di fonte normativa. Negli ultimi mesi, infatti, si è aperta una fase nuova che sta conducendo le funzioni HR delle aziende e i provider delle piattaforme web che gestiscono i piani di welfare aziendale verso due ambiti disciplinari potenzialmente molto innovativi sul piano della condivisione e della co-progettazione degli interventi: la gamification e il design thinking. Ce ne parla Giovanni Scansani.
I provider di welfare aziendale sono società private che si occupano di sostenere le imprese nelle varie fasi di ideazione e implementazione degli interventi di welfare. Nel corso del nostro lavoro ci siamo occupati spesso di questi soggetti e, con lo scopo di continuare a approfondire il loro ruolo all'interno del secondo welfare, in questo articolo vi parliamo di Welfare4you grazie all'intervista con Paolo Barbieri, Founder e Ceo della società.
Nel solco della digital health la start up Easy Life ha ideato una piattaforma che, attraverso l'uso del proprio smartphone, permette di monitorare da remoto lo stato di salute dei propri cari. Una iniziativa che è stata realizzata con lo scopo di supportare i caregivers nel rispondere ai propri oneri di cura familiari. Elena Barazzetta ci racconta di cosa si tratta e quali sono le prospettive di questo strumento.