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Aziende

Per la cooperazione sociale affrontare il tema dell'innovazione significa anche interrogarsi sulle prospettive legate al welfare aziendale. L'evoluzione di tale settore ha infatti una ricaduta sulle strategie di riposizionamento del mondo cooperativo e per questo è necessario riflettere, da un lato, sulle opportunità e gli spazi di sviluppo e, dall'altro, sulle criticità e i rischi. Ce ne parla Oreste De Pietro, responsabile dell'area welfare di Confcooperative Bologna.
Lo scorso 15 gennaio Corriere Buone Notizie, inserto del Corriere della Sera, ha pubblicato un'indagine sul welfare aziendale. Vi proponiamo qui il contributo curato dal nostro ricercatore Valentino Santoni dedicato alle sfide future legate a questo fenomeno e, in particolare, alle strategie di aggregazione e collaborazione tra imprese, territorio e comunità che sarà necessario alimentare per ridurre al minimo le disuguaglianze tra lavoratori.
Sta per avviarsi un tavolo per la definizione di una nuova prassi UNI, l'Ente Italiano di Normazione, che fornirà le linee guida in merito ai requisiti di qualità dei servizi alla persona nel welfare aziendale. Al tavolo, promosso dal Gruppo Cooperativo CGM, parteciperanno anche la direttrice del nostro Laboratorio, Franca Maino, e Emmanuele Massagli, il presidente di ADAPT. L'obiettivo dell'iniziativa? Individuare standard qualitativi per i servizi di welfare aziendale che gli operatori del mercato veicolano attraverso le loro piattaforme.
La Legge di Stabilità 2019, dopo le importanti novità introdotte dalle tre precedenti manovre economiche, nei fatti segna una battuta d'arresto per quel che riguarda gli interventi a favore del welfare aziendale. La Manovra non prevede infatti misure specifiche in tal senso e si limita a indicare che parte dell risorse che saranno stanziate attraverso il Fondo per le politiche della famiglia saranno destinate a iniziative di conciliazione vita-lavoro e "welfare familiare aziendale".
È stato pubblicato "Fare welfare in azienda. Guida pratica per imprese, consulenti, sindacalisti, operatori". Il volume, edito da ADAPT University Press e curato da Emmanuele Massagli, Silvia Spatini e Michele Tiraboschi, intende fornire spunti pratici e operativi con l'ambizione di contribuire alla costruzione di nuove professionalità che possano implementare piani di welfare aziendali coerenti coi bisogni, vecchi e nuovi, di imprese e lavoratori.
Dal 1° gennaio 2019 entreranno in vigore le nuove disposizioni dettate dalla direttiva UE 2016/1065 che cambieranno, tra le altre cose, le regole dell'IVA su voucher e buoni spesa. Quali saranno quindi le ricadute nel campo dei voucher welfare? Per capirlo abbiamo ripreso una circolare pubblicata qualche tempo fa da AIWA - Associazione Italiana Welfare Aziendale, realtà che racchiude e rappresenta alcuni tra i maggiori provider di welfare aziendale attivi nel nostro Paese.
Siemens è stata tra le prime aziende in Italia ad introdurre lo smart working all'interno della propria organizzazione, con un progetto pilota avviato nel 2011. Dopo 6 anni di sperimentazione e la firma dell'accordo sindacale, il 1° gennaio 2018 il lavoro agile è stato esteso a tutti i collaboratori. A un anno da questo grande passo Federica Fasoli, Head of HR di Siemens Italia, ci ha raccontato il percorso fatto e i traguardi raggiunti.
AIWA sta per "Associazione Italiana di Welfare Aziendale" ed è il nome che alcuni tra i maggiori operatori attivi nel mercato di welfare aziendale si sono dati nel 2016 quando, a seguito delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità, hanno deciso di organizzarsi per promuovere una cultura consapevole sul tema. In questo approfondimento abbiamo intervistato il Presidente di AIWA, Emmanuele Massagli, il quale ci ha fornito il suo punto di vista su quello che è un mercato nuovo e in forte espansione.
Qualche settimana fa sono stati presentati a Milano i risultati dell'ultimo studio frutto della collaborazione tra Fondazione Censis e il provider Eudaimon. Lo studio, dal titolo "Buona comunicazione e welfare aziendale equo", si concentra sul grado di conoscenza che i lavoratori hanno del welfare aziendale e su quelli che possono essere gli effetti di un buon piano di comunicazione. Ce ne parla in questo articolo Valentino Santoni.
Il Centro Studi di Confindustria ha fornito alcuni dati interessanti sul ricorso a forme premiali e strumenti di welfare aziendale da parte delle imprese associate. Secondo queste rilevazioni il 58% delle imprese interpellate ha scelto di investire in beni e servizi di welfare destinati ai propri dipendenti, ma resta un forte gap tra piccola e grande impresa. Ce ne parla in questo articolo il nostro ricercatore Valentino Santoni.