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Aziende

Quali sono gli strumenti che un'azienda può utilizzare per valutare e certificare le sue politiche per il benessere aziendale? Nel corso degli ultimi anni sono nate norme, standard di qualità, sistemi di gestione e riconoscimenti legati ai temi della conciliazione vita-lavoro, del welfare aziendale, della responsabilità sociale d’impresa e altro ancora. In questo articolo vi proponiamo una sintesi di quelli più comuni e utilizzati.
FederlegnoArredo, associazione che riunisce circa 20.000 aziende del settore del mobile e dell'arredo, ha stretto un accordo con Easy Welfare Edenred per fornire soluzioni di welfare aziendale alle imprese associate. L'iniziativa prende il via proprio nel pieno della crisi del Coronavirus, in un momento in cui prestazioni e interventi sociali promossi dalle imprese potrebbero rivelarsi molto importanti per i lavoratori.
Le aziende che considerano la felicità dei loro dipendenti come una priorità strategica hanno una maggiore produttività e un miglior rendimento economico. Inoltre, molte organizzazioni hanno capito che i soldi e la carriera non bastano più per assicurare coinvolgimento e motivazione da parte di chi vi lavora. Anche per queste ragioni, negli ultimi anni è nata una nuova figura professionale: il Chief Happiness Officer.
Come spesso sottolineiamo, nel corso degli ultimi anni il mercato del welfare aziendale si è arricchito di nuovi attori di diversa natura. Tra questi c’è ComeBack Welfare, start-up nata lo scorso gennaio dopo due anni di progettazione e lavoro. ComeBack non è un vero e proprio provider ma un operatore che propone un metodo per certi versi innovativo per "creare" un budget da investire nella creazione di un piano di welfare aziendale.
Nell'attuale condizione di emergenza parlare di welfare aziendale non è facile. Il mondo del lavoro e della contrattazione si sta (giustamente) concentrando soprattutto su altre tematiche. Ci sono però alcune imprese che hanno fatto uno sforzo per introdurre piani e prestazioni di welfare volti a mitigare gli effetti della pandemia. In questo articolo vi parliamo di alcune di queste esperienze.
Tra le tante prove di stress a cui l'Italia è sottoposta in questi giorni ve n'è una che fornirà materia di riflessione a tutti gli studiosi di organizzazioni e a qualche ingegnere informatico. Riguarda i lavoratori che in due settimane hanno dato vita al più rapido esperimento di smart working del mondo occidentale. Francesco Gaeta ci offre alcune osservazioni "in diretta", di cui dovremo fare tesoro.
Secondo il Censimento permanente delle imprese di ’Istat, nel 2019 oltre la metà delle aziende italiane con più di tre dipendenti ha adottato almeno una misura per il sostegno della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro. Tra le politiche più diffuse ci sono la flessibilità oraria e la previsione di permessi familiari e parentali extra rispetto a quelli previsti dalla legge. Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Prende il via la dodicesima del "Welfare Forum", serie di eventi promossa dalla società Edenred che da anni riunisce CEO, direttori e manager del settore Risorse Umane allo scopo di promuovere il confronto sulle politiche di welfare aziendale e di conciliazione vita-lavoro. Il roadshow si svilupperà in 6 tappe che toccheranno Milano, Bologna, Roma, Padova, Napoli e Firenze. Il primo appuntamento sarà a Milano il prossimo 5 marzo.
Il mercato del welfare aziendale si sta trasformando rapidamente, portando gli operatori che vi operano a dover affrontare sfide che richiedono una continua capacità di innovarsi, anche tecnologicamente. Un caso emblematico è quello di Well-Work, società che nell'ultimo anno ha scelto di investire in intelligenza artificiale e in deep learning. Ne abbiamo parlato con il suo CEO, Marco Milanesio.
Quanto è cresciuto negli ultimi anni il mercato legato ai beni e ai servizi per i dipendenti delle imprese? Chi sono e cosa fanno i provider di welfare aziendale? Quali possono essere le ricadute per il territorio e l'economia locale? Quali i rischi e le criticità? Abbiamo riflettuto di questi temi in un'inchiesta pubblicata lo scorso 4 febbraio su Corriere Buone Notizie. Qui trovate l'articolo di contesto di Paolo Riva.
Il welfare aziendale è un fenomeno in forte crescita. Sono infatti sempre di più le imprese che adottano misure e servizi per i propri collaboratori e le loro famiglie. Proprio per questo è sempre più importante concentrarsi su quello che può essere l'impatto sociale delle politiche di welfare di natura occupazionale. Ne parla Federico Razetti a commento della nostra inchiesta pubblicata su Corriere Buone Notizie.
Welfare Index PMI è un'iniziativa che ha lo scopo di stimare la qualità e la diffusione del welfare aziendale all'interno delle piccole e medie imprese italiane attraverso la creazione di un indice sintetico. Da qualche giorno sono aperte le iscrizioni per la partecipazione alla quinta edizione. Le imprese che volessero partecipare potranno farlo gratuitamente, compilando il questionario che si trova nel sito internet del progetto oppure richiedendo un'intervista telefonica.
Grazie alla collaborazione tra l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e Valore Welfare, società controllata dal Gruppo CirFood, nasce un Laboratorio di ricerca dedicato al welfare aziendale e agli strumenti di partecipazione diretta dei lavoratori all'organizzazione di lavoro. Al Laboratorio - che realizzerà un'indagine su un campione non rappresentativo di imprese - parteciperà anche OCSEL, Osservatorio sulla contrattazione di Cisl.
Secondo una ricerca realizzata dalla società di consulenza Nomisma e promossa da CGIL, nelle imprese in cui si adottano politiche di welfare aziendale solo la metà dei lavoratori fruisce di tali prestazioni. Ciò sembrerebbe dipendere da una scarsa conoscenza del tema, ma anche dalla presenza di servizi che non sarebbero in grado di intercettare i reali bisogni sociali. Per questo è sempre più importante coinvolgere il sindacato e adottare azioni di ascolto e orientamento.
Come già avvenuto lo scorso anno, la Manovra di bilancio del 2020 non ha introdotto nessuna novità in materia di welfare aziendale. Dopo le riforme del 2016, 2017 e 2018, l'interesse su questo fronte sembra essersi affievolito. Nonostante ciò, il Legislatore ha predisposto comunque interventi di varia natura che riguardano il trattamento fiscale dei buoni pasto e delle auto aziendali. Valentino Santoni ce ne parla in questo approfondimento.