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Aziende

Nell'attuale condizione di emergenza parlare di welfare aziendale non è facile. Il mondo del lavoro e della contrattazione si sta (giustamente) concentrando soprattutto su altre tematiche. Ci sono però alcune imprese che hanno fatto uno sforzo per introdurre piani e prestazioni di welfare volti a mitigare gli effetti della pandemia. In questo articolo vi parliamo di alcune di queste esperienze.
Tra le tante prove di stress a cui l'Italia è sottoposta in questi giorni ve n'è una che fornirà materia di riflessione a tutti gli studiosi di organizzazioni e a qualche ingegnere informatico. Riguarda i lavoratori che in due settimane hanno dato vita al più rapido esperimento di smart working del mondo occidentale. Francesco Gaeta ci offre alcune osservazioni "in diretta", di cui dovremo fare tesoro.
Secondo il Censimento permanente delle imprese di ’Istat, nel 2019 oltre la metà delle aziende italiane con più di tre dipendenti ha adottato almeno una misura per il sostegno della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro. Tra le politiche più diffuse ci sono la flessibilità oraria e la previsione di permessi familiari e parentali extra rispetto a quelli previsti dalla legge. Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Prende il via la dodicesima del "Welfare Forum", serie di eventi promossa dalla società Edenred che da anni riunisce CEO, direttori e manager del settore Risorse Umane allo scopo di promuovere il confronto sulle politiche di welfare aziendale e di conciliazione vita-lavoro. Il roadshow si svilupperà in 6 tappe che toccheranno Milano, Bologna, Roma, Padova, Napoli e Firenze. Il primo appuntamento sarà a Milano il prossimo 5 marzo.
Il mercato del welfare aziendale si sta trasformando rapidamente, portando gli operatori che vi operano a dover affrontare sfide che richiedono una continua capacità di innovarsi, anche tecnologicamente. Un caso emblematico è quello di Well-Work, società che nell'ultimo anno ha scelto di investire in intelligenza artificiale e in deep learning. Ne abbiamo parlato con il suo CEO, Marco Milanesio.
Quanto è cresciuto negli ultimi anni il mercato legato ai beni e ai servizi per i dipendenti delle imprese? Chi sono e cosa fanno i provider di welfare aziendale? Quali possono essere le ricadute per il territorio e l'economia locale? Quali i rischi e le criticità? Abbiamo riflettuto di questi temi in un'inchiesta pubblicata lo scorso 4 febbraio su Corriere Buone Notizie. Qui trovate l'articolo di contesto di Paolo Riva.
Il welfare aziendale è un fenomeno in forte crescita. Sono infatti sempre di più le imprese che adottano misure e servizi per i propri collaboratori e le loro famiglie. Proprio per questo è sempre più importante concentrarsi su quello che può essere l'impatto sociale delle politiche di welfare di natura occupazionale. Ne parla Federico Razetti a commento della nostra inchiesta pubblicata su Corriere Buone Notizie.
Welfare Index PMI è un'iniziativa che ha lo scopo di stimare la qualità e la diffusione del welfare aziendale all'interno delle piccole e medie imprese italiane attraverso la creazione di un indice sintetico. Da qualche giorno sono aperte le iscrizioni per la partecipazione alla quinta edizione. Le imprese che volessero partecipare potranno farlo gratuitamente, compilando il questionario che si trova nel sito internet del progetto oppure richiedendo un'intervista telefonica.
Grazie alla collaborazione tra l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e Valore Welfare, società controllata dal Gruppo CirFood, nasce un Laboratorio di ricerca dedicato al welfare aziendale e agli strumenti di partecipazione diretta dei lavoratori all'organizzazione di lavoro. Al Laboratorio - che realizzerà un'indagine su un campione non rappresentativo di imprese - parteciperà anche OCSEL, Osservatorio sulla contrattazione di Cisl.
Secondo una ricerca realizzata dalla società di consulenza Nomisma e promossa da CGIL, nelle imprese in cui si adottano politiche di welfare aziendale solo la metà dei lavoratori fruisce di tali prestazioni. Ciò sembrerebbe dipendere da una scarsa conoscenza del tema, ma anche dalla presenza di servizi che non sarebbero in grado di intercettare i reali bisogni sociali. Per questo è sempre più importante coinvolgere il sindacato e adottare azioni di ascolto e orientamento.
Come già avvenuto lo scorso anno, la Manovra di bilancio del 2020 non ha introdotto nessuna novità in materia di welfare aziendale. Dopo le riforme del 2016, 2017 e 2018, l'interesse su questo fronte sembra essersi affievolito. Nonostante ciò, il Legislatore ha predisposto comunque interventi di varia natura che riguardano il trattamento fiscale dei buoni pasto e delle auto aziendali. Valentino Santoni ce ne parla in questo approfondimento.
Secondo il nuovo rapporto del Centro Studi di Confindustria, nel 2019 il 60% delle imprese associate alla confederazione degli industriali ha avviato politiche di welfare aziendale. Il report stima una crescita importante di tutti i servizi di welfare messi a disposizione dalle imprese per i propri lavoratori, ma anche di misure come lo smart working. Persistono però delle differenze importanti rispetto alle dimensioni aziendali e al settore di appartenenza.
Le politiche di Responsabilità Sociale d'Impresa stanno divenendo sempre più cruciali per le aziende italiane e europee. Per tale ragione Collectibus e Forma del Tempo hanno promosso un corso per formare una nuova figura professionale: il Sustainability Open Agent (SOA). Il suo scopo? Facilitare l'attuazione di interventi di CSR coinvolgendo e mettendo in rete tutti gli stakeholder aziendali. Ecco di cosa si tratta.
Attraverso l'Interpello numero 522, l'Agenzia delle Entrate chiarisce delle questioni in merito ad alcune prestazioni di welfare aziendale e alle agevolazioni fiscali ad esse connesse. In particolare, l'Agenzia sostiene che la tassazione agevolata è valida anche per il rimborso dei corsi di lingua rivolti ai familiari dei dipendenti; non sono però ammessi i trattamenti estetici, in quando non hanno finalità ricreativa.
Il Governo ha annunciato un nuovo rinvio per #Conciliamo, bando del Dipartimento della Famiglia che dovrebbe stanziare 74 milioni di euro a sostegno di progetti di welfare aziendale destinati in via prioritaria all'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Il bando, che avrebbe dovuto chiudersi il 18 dicembre, scadrà il 9 gennaio 2020. Anche chi ha già inoltrato domanda di partecipazione sarà tenuto a ripetere la procedura.
Negli ultimi anni il Gruppo Hera, multiutility che si occupa della gestione di gas, luce, acqua e servizi ambientali in alcune regioni del Centro e del Nord-Est, ha realizzato importanti investimenti nel campo del welfare aziendale e della conciliazione vita-lavoro. Tra le azioni più interessanti c'è il progetto "Politiche del buon rientro", destinato ai neo-genitori. Valentino Santoni ci racconta questo piano di welfare, per il quale Hera investe circa 5 milioni di euro l'anno.