Primo Welfare

Franca Maino nel corso di un'intervista a Ilaria De Bonis di Popoli e Missione ha spiegato quale ruolo può giocare il secondo welfare nella lotta alla povertà, grazie al coinvolgimento di attori diversi che fanno rete per fornire risposte innovative ai nuovi rischi e bisogni emergenti in questo periodo di crisi.
Il primo ministro britannico David Cameron ha annunciato una serie di provvedimenti che renderanno più difficile l'accesso ai servizi di welfare per i cittadini non-britannici. La decisione può essere interpretata quale sintomo di una tendenza che sta interessando diversi Paesi membri dell'UE: colpire il welfare per regolare l'immigrazione.
“Non ci possiamo più permettere uno Stato sociale". Ma è veramente così? Non sembra di questa idea Federico Rampini, che in "Non ci possiamo più permettere uno Stato sociale. Falso!", intravede una speranza per il modello sociale europeo. Perché un’altra via non soltanto è possibile, ma doverosa.
Portato in primo piano dalla crisi finanziaria, il fenomeno della povertà non può essere arginato attraverso misure destinate unicamente ai più bisognosi, ma richiede che l’intera società sia incoraggiata a partecipare attraverso progetti innovativi. A Strasburgo il convegno “Poverty and Inequality in Societies of Human Rights: the paradox of democracies”.
Al vertice europeo del 14 e 15 marzo si è discusso del futuro dell'Unione economica e monetaria e delle strategie per uscire dal circolo vizioso «austerità-recessione-disoccupazione». Tra le ipotesi anche quella degli "accordi contrattuali", per i quali tuttavia si dovrebbe rivedere la struttura della spesa comunitaria.
La crisi economica iniziata nel 2008 ha avuto un forte impatto anche sull'Unione Europea. In questo contesto risulta di grande importanza “An agenda for new skills and jobs”, iniziativa organizzata dal Comitato delle Regioni, che mira a raggiungere due importanti risultati: incrementare i livelli d’istruzione e di occupazione all’interno dei Paesi membri.