Primo Welfare

Enrico Letta ha invitato a Roma i Ministri del Lavoro e dell’Economia di Spagna, Francia e Germania: una combinazione inedita, volta a creare un raccordo più diretto fra politiche economiche e politiche fiscali con un obiettivo ambizioso: aumentare fin da subito le risorse UE per immetterle nell'economia.
Un rapporto stilato dal Consiglio d’Europa mette il nostro Paese al terzo posto per sovraffollamento delle carceri. Quali strade sono percorribili per risolvere questo problema? Una risposta interessante può venire dal lavoro all'interno dei penitenziari, che permetterebbe si sfoltire la popolazione carceraria e migliorare la qualità della vita di chi vive dietro le sbarre.
Contrariamente ai Paesi germanici e scandinavi, l'Italia non ha una consolidata tradizione formativa e il nostro sistema educativo è debolissimo per quel che riguarda i percorsi misti scuola-azienda. Quali misure occorreranno per avvicinarci al modello tedesco? Il punto di vista di Maurizio Ferrera.
Da Bruxelles parte l'appello lanciato da Giovani Italiani Bruxelles, movimento apartitico che chiede misure in favore dell'occupazione giovanile. In una lettera aperta indirizzata a governo e forze politiche cinque punti e un'unica richiesta: non sprechiamo l’opportunità della Youth Guarantee.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intervistato da Clemente Mimun, direttore del Tg5, ha espresso tutta la sua preoccupazione per il sistema occupazionale italiano. Napolitano ha sottolineato l'assoluta necessità di tornare a investire sui giovani, garantendo loro le possibilità di accedere al mondo del lavoro. Maurizio Ferrera, a partire dalla parole del Presidente, ha analizzato le prospettive lavorative dei giovani italiani, proponendo alcune soluzioni per uscire da questa situazione drammatica.
Puntare maggiormente su istruzione e formazione, mettere in relazione scuole e imprese, rilanciare l'apprendistato, modificare i servizi per l'impiego. Sono solo alcune delle misure che il nuovo governo potrebbe intraprendere per garantire il rilancio del nostro mercato occupazionale, ricco di leggi e leggine ma privo di una strategia capace di incentivare competenze e favorire la transizione dal sistema scolastico al mondo del lavoro, per contrastare la disoccupazione giovanile.
Le recenti elezioni hanno portato alla ribalta l'opportunità di introdurre nel nostro sistema di welfare uno schema di reddito minimo garantito. Se da una parte è indubbio il merito di aver portato il tema fra i primi punti dell'agenda politica nazionale, i tratti spesso superficiali impiegati nel dibattito rischiano di produrre una certa confusione. Ma che cos’è il reddito minimo? Perché in Italia è completamente assente? Quale applicabilità ha nel nostro Paese?
Un programma per la crescita che possa sostenere giovani e donne, le categorie che finora hanno avuto meno diritti e prospettive di avanzamento sociale. E' questo l'obiettivo del governo Letta, che sta mettendo a punto importanti misure che possano favorirne il raggiungimento in tempi brevi. Su questa strada, tuttavia, non mancheranno numerosi ostacoli.