Primo Welfare

Il governo Renzi non ama i rimproveri dell’Europa e delle istituzioni internazionali. Recentemente però ne è arrivato uno che non si può ignorare. In una intervista al Corriere, Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale, ha ricordato che l’Italia è fra i Paesi che "incoraggiano meno" (un cortese eufemismo) l’occupazione femminile: un cambiamento di rotta darebbe un contributo di primo piano alla ripresa economica. Ma siamo davvero la maglia nera su questo versante? E, soprattutto, perché i nostri governi fanno così poco per colmare il divario che ci separa dagli altri Paesi?
Il 5 giugno prossimo a Bruxelles nel corso della conferenza “Building inclusive welfare systems: A dialogue between research and practice” verranno presentati i risultati di quattro progetti di ricerca internazionali finanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del 7º Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo.
Il Forum ANIA-Consumatori ha presentato i risultati del secondo monitoraggio dell’Osservatorio sulla vulnerabilità economica delle famiglie italiane, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, che ha messo in luce alcune tra le più rilevanti policies attuate sul territorio nazionale in risposta alle nuove forme di vulnerabilità e alle nuove povertà.
Meno restrizioni e regole più snelle per le assunzioni, sostegni più efficaci per i disoccupati, incentivi e servizi per le madri che lavorano: sono queste le linee direttive dei nuovi provvedimenti previsti dal cosiddetto Jobs Act. Tuttavia, almeno tre ostacoli si frappongono al raggiungimento degli obiettivi fissati: dettagli, tempi e costi.
Lo scorso 5 marzo la Commissione Europea ha pubblicato la comunicazione “Taking stock of the Europe 2020 strategy” per fare il punto sullo sviluppo delle azioni che fanno parte del piano strategico a distanza di quattro anni dal suo avvio. Vi raccontiamo a che punto è l'UE e quanto sono lontani gli obiettivi stabiliti.
Creare occupazione per i giovani è uno dei “grandi obiettivi” di questo periodo, e guardare cosa stanno facendo gli altri Paesi può offrire spunti interessanti. In Francia, ad esempio, da due anni sono attivi gli “Emplois Francs” un interessante progetto per creare occupazione per i giovani residenti nelle zone economicamente e socialmente più emarginate.
Camilla Gaiaschi analizza i dati Ocse sull'utilizzo del tempo di maschi e femmine tra casa e lavoro. Al di là di alcune conclusioni scontate non mancano le sorprese, come i risultati perseguiti dalla "part time economy” dei Paesi Bassi, che invece di colmare il gap tra uomini è donne ha progressivamente rafforzato i ruoli tradizionali.
Ora che Matteo Renzi siede nella stanza dei bottoni, il tempo degli annunci a effetto e dei richiami a Obama è definitivamente scaduto. Cosa c'è nel famoso Jobs Act? Che cosa si propone di fare il nuovo governo in tema di lavoro? A questo punto l'opinione pubblica ha il diritto di sapere: di leggere e valutare proposte concrete, con tanto di costi, tempi, obiettivi misurabili. Nell'impaziente attesa, è opportuno fermare qualche paletto sulle cose minime da fare.