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Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

Le nuove stime pubblicate dalla Banca d’Italia sul Pil 2017 hanno già fatto discutere. I numeri non sono poi così distanti dalle valutazioni di altri centri di ricerca e persino del Fondo Monetario, ma possiamo parlare di vera ripresa? Al momento l’effetto di trasmissione "in basso" non pare essere stato né immediato né meccanico. A dimostrarlo sono tre parametri «sociali»: disoccupazione, povertà e salari.
Il nesso fra oneri sociali e lavoro dei giovani non è oggi adeguatamente percepito e compreso dall’opinione pubblica. Eppure si tratta del principale nodo da sciogliere per spezzare il circolo vizioso «alti contributi-bassa occupazione» che mina la sostenibilità del nostro modello sociale. C’è un modo per sollecitare la consapevolezza di questa sfida e il sostegno a misure che spalmino il finanziamento del welfare su tutti i tipi di reddito? Maurizio Ferrera ha formulato una proposta in tale senso: un cinque per mille a favore del lavoro ai giovani.
Cosa succederebbe se lo Stato ci concedesse l'opportunità di scegliere come spendere i soldi pubblici? Alla luce del recente articolo con cui Maurizio Ferrera propone un "Cinque per mille per il lavoro ai giovani", volentieri riproponiamo questo articolo di Roberto Rossini, che offre alcuni spunti che vanno nella medesima direzione: vincolare il Pubblico a scegliere di sostenere alcuni capitoli di spesa piuttosto che altri in base alla volontà dei cittadini.
ESPAnet Italia organizza annualmente una conferenza che riunisce decine di studiosi accademici, esperti e policy maker per promuovere un confronto interdisciplinare su dinamiche e trasformazioni relative al sistema di welfare. La X edizione si svolgerà dal 21 al 23 settembre 2017 presso il Campus di Forlì dell'Università di Bologna e sarà dedicata al tema “Il Welfare e i perdenti della globalizzazione: le politiche sociali di fronte a nuove e vecchie disuguaglianze”.
È uscito il numero 3/2017 di “Welfare Oggi”, periodico bimestrale pubblicato in formato cartaceo e digitale da Maggioli. Questa edizione del fascicolo presenta un ampio e approfondito focus dedicato alla figura dell’assistente sociale in Italia, oltre a diverse altre tematiche riguardanti il campo del welfare. Tra i contributi presenti nella rivista, potrete trovare anche un intervento del nostro Valentino Santoni dedicato al tema del welfare aziendale.
Per tanti, non per tutti. È questo il messaggio del Rapporto «Dalla fotografia dell'evoluzione della sanità italiana alle soluzioni in campo» curato da RBM Salute – Censis e presentato il 7 giugno a Roma in occasione della settima edizione del Welfare day. Il Rapporto offre dati interessanti sul fronte della spesa sanitaria e sulla sua articolazione all'interno del nostro Paese. Di seguito vi proproniamo alcune riflessioni.
Il 25 e il 26 maggio 2017 si è tenuta la prima Conferenza Italiana sulla Ricerca di Servizio Sociale presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università degli Studi di Torino. L’evento è stato promosso dalla Società Italiana di Servizio Sociale (Soc.I.S.S.) in partenariato con l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali e il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università ospitante. Ce lo racconta il nostro Paolo Pantrini.
Dopo 17 giorni di attività e oltre 200 eventi organizzati in tutte le regioni d’Italia il primo Festival italiano dello Sviluppo Sostenibile si concluderà il 7 giugno a Roma con il convegno "Italia 2030: un paese in via di sviluppo sostenibile". Nel corso di tale evento ASviS presenterà alle principali istituzioni italiane ed internazionali le riflessioni e le proposte elaborate nel corso del Festival.
Da qualche giorno è attivo il sito dell’Osservatorio nazionale sulle politiche sociali, il quale si pone come strumento di informazione per chiunque sia interessato ai temi del welfare. Attraverso il sito, l’Osservatorio renderà fruibili e facilmente accessibili materiali e informazioni su svariati argomenti inerenti il welfare, inoltre si occuperà di realizzare dei dossier di approfondimento e dei seminari tematici specifici.
La Commissione Europea con il bando "Awareness-raising activities on Upskillling pathways: new opportunities for adults"ha stanziato un milione di euro per sostenere progetti volti al miglioramento del livello di competenze negli adulti. Fino al 30 giugno 2017 gli enti pubblici incaricati della formazione a livello regionale o nazionale, in partenariato con attori pubblici e privati, potranno presentare progetti che vanno in questa direzione.
L’Italia è un Paese che sta lentamente percorrendo il percorso verso la parità di genere, per cui le donne stanno “sperimentando” una divisione più equa del lavoro sia a livello occupazionale, sia all’interno dei nuclei familiari. A partire dagli ultimi dati pubblicati nel 25° Rapporto Annuale dell’Istat, si può cercare di comprendere come l’Italia stia percorrendo questo cammino e quali diseguaglianze lo stiano ancora frenando.