Cerca
Close this search box.

Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

In questo contributo vi raccontiamo i contenuti del numero 2/2019 di Welfare Oggi. Due i focus di approfondimento, uno sullo sviluppo recente delle politiche di contrasto alla povertà nel nostro Paese e l'altro sul rapporto tra migrazioni, integrazione e appartenenza territoriale. Nelle altre sezioni si parla di comunità di pratica avviate a favore degli anziani fragili e della violenza nelle strutture residenziali di cura.
Lo scorso 27 maggio, è ricorso il ventottesimo anniversario della ratifica della Convention on the Rights of the Child. Per ricordare alle Istituzioni l'impegno assunto dall'Italia, il Gruppo di Lavoro sulla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Gruppo CRC) pubblica annualmente un Rapporto di aggiornamento relativo al nostro Paese. Per il 2019, il Gruppo sta lavorando alla redazione di un rapporto che sarà pubblicato il prossimo 20 novembre.
Fondazione Cariplo ha pubblicato il Quaderno di approfondimento n. 30, intitolato "Il collocamento mirato e le convenzioni ex-art.14. Evidenze e riflessioni". Lo studio è curato dall'Istituto per la Ricerca Sociale (IRS) e si fonda su due analisi che si sono proposte di descrivere a livello nazionale e lombardo l'implementazione del collocamento mirato, cioè di quegli interventi volti a supportare l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
Nel secondo semestre del 2018 è iniziato un trend occupazionale negativo moderato ma costante, che ha segnato anche l'avvio del 2019. A pesare sull'andamento del mercato del lavoro nel suo complesso sarebbe però la congiuntura economica. A dirlo è lo studio realizzato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, il quale si propone di analizzare nel dettaglio i dati sull'occupazione relativi al 2018 e ai primi mesi del 2019.
Da qualche giorno è disponibile il nuovo numero di Rivista Solidea, pubblicazione curata dall'omonima Società di Mutuo Soccorso. Il volume è dedicato ad un tema centrale per il contesto italiano, cioè i luoghi che fanno "vivere" la comunità. Attraverso una serie di approfondimenti sono analizzati i processi che consentono ad un semplice luogo di tramutarsi in un vero e proprio "attivatore" di esperienze positive, capaci di creare coesione sociale o di generare innovazione, cambiamento e lavoro.
A Torino è stato presentato l'Avviso pubblico per la selezione dei progetti sperimentali di innovazione sociale. Il bando, aperto fino al 31 maggio 2020, è finanziato dal Fondo di innovazione sociale istituito dalla Legge di Bilancio 2018. Grazie a queste risorse Comuni e Città Metropolitane, in collaborazione con soggetti privati, potranno proporre azioni ad impatto per l'inclusione sociale, l'animazione culturale e il contrasto alla dispersione scolastica.
Recentemente si è tornato a parlare della questione del salario minimo europeo. Per approfondire il tema, vi proponiamo qui l'articolo di Patrik Vesan uscito per l'Economia, inserto del Corriere della Sera. Secondo Vesan, per poter parlare di un intervento condiviso a livello europeo, è necessario agevolare un processo di coordinamento delle politiche nazionali in materia allo scopo di contrastare le disuguaglianze e favorire un rialzo dei salari.
Secondo Maurizio Ferrera, docente presso l'Università di scienze politiche, economiche e sociali di Milano, se ben disegnato un provvedimento europeo sul salario minimo produrrebbe effetti positivi, contribuendo ad affrontare la questione sociale in tutto il continente. Al momento però la Germania si è detta contraria a questa proposta: questo suo "no" può contribuire ad aiutare e legittimare le tesi dei sovranisti?
Quando si imbatte in un giovane motivato, con una mente brillante, Maurizio Ferrera gli propone una bussola orientativa vecchia di due secoli, ma sempre attuale: quella di John Stuart Mill, un grande pensatore liberale del XIX secolo. Come tutte le bussole, anche quella di Mill ha quattro punti cardinali, che ciascun giovane (e non solo) dovrebbe considerare e calibrare al fine di realizzare al meglio il proprio progetto di lavoro e di vita.
Lo scorso 4 aprile, dopo un lungo iter iniziato nel 2017, il Parlamento europeo ha approvato con ampia maggioranza la nuova direttiva sul work-life balance. Se nel corso dei negoziati la proposta originale avanzata dalla Commissione Europea si è in alcuni aspetti affievolita, ci sono comunque diverse novità significative rispetto alla normativa vigente in tema di congedi e flessibilità lavorativa. Ce le racconta Elena Barazzetta in questo articolo.
È uscito il primo numero del 2019 della rivista Welfare Oggi. Oltre alle consuete sezioni Politiche, Strumenti e Operatore sociale il numero ospita un focus sul rischio di segregazione nel campo della disabilità. La pubblicazione si apre con una lunga lettera aperta firmata dal Club Amici dell'articolo 55 che invita i lettori a "prendere sul serio" il diritto del Terzo Settore. Segue poi un interessante approfondimento sulle opportunità legate alla presenza dell'assistente sociale nelle aziende private.
A fine marzo, il Parlamento europeo dovrebbe adottare quattro importanti provvedimenti in materia di politica sociale. Si tratta delle direttive sulla conciliazione tra vita privata e lavorativa, sulla protezione dagli agenti cancerogeni e sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, a cui si somma il regolamento che istituisce la nuova Autorità europea del Lavoro. Questi provvedimenti hanno una caratteristica comune: sono uno dei primi frutti dell'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali.