Cerca
Close this search box.

Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

Il 17 marzo 2020 su Buone Notizie del Corriere della Sera è stata pubblicata un'inchiesta, curata dal nostro Laboratorio, dedicata ad approfondire il legame tra natalità e welfare nel nostro Paese. In questo articolo Paolo Riva aiuta a inquadrare il tema, spiegando come finalmente esista un consenso politico trasversale per adottare misure che sostengano la natalità, i bambini e le loro famiglie. Una finestra di opportunità che non dobbiamo sprecare.
La pandemia del Covid-19 costituisce un buon esempio di “focusing event”, un evento che forza opinione pubblica e decisori a inserire nell’agenda decisionale temi che non necessariamente vi sarebbero entrati o che almeno non lo avrebbero fatto con la stessa forza e la stessa rapidità. Entrano così, improvvisamente, in agenda questioni centrali per le politiche sociali, mettendo in evidenza i tanti nervi scoperti del “welfare state all’italiana”.
Allo scopo di ridurre l'impatto sociale ed economico dell'attuale crisi sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus Covid-19, il Ministero per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione ha lanciato "Solidarietà digitale", un'iniziativa attraverso cui imprese private, associazioni e altre realtà di varia natura hanno messo (e metteranno) a disposizione servizi gratuiti per chi ha visto le sua abitudini lavorative e di vita cambiare totalmente. Ecco di cosa si tratta.
Come vi stiamo raccontando fin dall'inizio dell'emergenza Coronavirus Covid-19, lo smart working oggi più che mai rappresenta un'opportunità per limitare il contagio e, al contempo, cercare di dar continuità alle attività lavorative che si possono svolgere anche in remoto. Il Decreto del Presidente Consiglio dei Ministri del 1° marzo, ora estende la possibilità del lavoro agile, per la durata dello stato d'emergenza, a tutte le organizzazioni dell'intero territorio nazionale.
Il libro "Welfare e trasformazioni del lavoro", edito da Ediesse, ricostruisce lo sviluppo dello stato sociale novecentesco analizzando i mutamenti intervenuti nell'ambito del lavoro e dei modelli di produzione dalla fine degli anni '70 a oggi. A partire da questo quadro il volume si concentra sul reddito di esistenza universale. L'autore Giacomo Pisani ci racconta in questo articolo i principali contenuti del volume.
Lo scorso 25 febbraio il Governo ha espresso alcuni chiarimenti in merito all'applicazione dello smart working in modalità semplificata per le imprese situate nelle zone a rischio contagio da Coronavirus. In particolare, sono interessate dal Decreto le aziende con sede in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli, Emilia Romagna e Liguria; sarà inoltre possibile applicare questa misura fino al 15 marzo, inviando solo l'informativa sulla sicurezza.
Gli ultimi dati Istat confermano una drammatica tendenza demografica per l'Italia. Nel nostro Paese ci sono infatti sempre meno nascite e un aumento della popolazione anziana. Se viste in prospettiva, tali dinamiche potrebbero avere delle conseguenze molto pesanti per la sostenibilità del nostro welfare state. Ma è ancora possibile "invertire la rotta". Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Rafforzamento dell'Europa sociale, promozione dell'occupazione e dell'uguaglianza di opportunità, definizione e tutela di condizioni di lavoro eque e rafforzamento dei sistemi di protezione e inclusione sociale. Sono alcuni degli obiettivi che la nuova Commissione Europea si è proposta per rafforzare i sistemi di welfare europei in un'ottica di sviluppo sostenibile. Qui un'analisi di Patrik Vesan e Francesco Corti.
Lo scorso 5 febbraio è stata approvata una legge per la promozione e il sostegno alla lettura. Il provvedimento, rinominato "Legge per il libro", prevede l'istituzione di un Fondo che avrà una dotazione annua di circa 4,5 milioni di euro. Si tratta di un segnale incoraggiante se si pensa, in particolare, al possibile ruolo che librerie pubbliche e biblioteche possono avere in un'ottica di welfare socio-culturale.
Secondo l'Osservatorio per l'imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, le aziende guidate da donne sarebbero 1 milione e 340 mila e occuperebbero oltre 3 milioni di persone. È molto interessante il fatto che oltre il 30% delle imprese femminili opera nel comparto del welfare (sanità, assistenza sociale, servizi alle famiglie) e dell'istruzione.
La Legge di Bilancio 2020 sul fronte dei bonus alle famiglie conferma la linea degli anni precedenti. I 600 milioni di euro stanziati, salvo qualche piccola novità, verranno utilizzati per rinnovare i vari bonus già esistenti nel 2019 tra cui bonus bebè, mamme domani e quello per l'asilo nido. Sembra dunque che bisognerà aspettare il 2021 per l'introduzione dell'assegno unico che accorperà in un unico contributo tutte le misure frammentate e una tantum attualmente attive.
La Legge di Bilancio 2020 prevede alcune novità in tema di lavoro e previdenza. Da un lato ci sono alcuni interventi volti a favorire l'occupazione giovanile e femminile, dall'altro sono state confermate Quota 100 e Opzione Donna e prorogati prorogati per un anno l'Ape social e l'anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. Vi riportiamo sinteticamente i principali interventi.
La direttiva europea sul work-life balance approvata la scorso aprile rappresenta un passo importante nel processo di riforma delle politiche legate alla conciliazione vita-lavoro. Ma qual è l'attuale condizione dei principali Paesi europei su questo fronte? Quali sono le sfide comuni sul tema della work-life balance? Cerchiamo di rispondere a queste domande analizzando i risultati del report "Conciliazione vita lavoro: sviluppo di policy" curato da ANPAL.