lavoro

Pochi giorni fa l’Eurostat ha pubblicato nuovi dati relativi alla situazione occupazionale nei 28 Paesi dell’Unione. In base a queste rilevazioni il tasso di disoccupazione nel nostro Paese supererebbe di un punto abbondante la media UE, e già questo basterebbe per non stare tranquilli, ma i dati che fanno veramente tremare i polsi sono quelli relativi alla fascia di popolazione che, pur desiderando di lavorare, non possiede né è in cerca di un impiego.
Dal primo gennaio ha preso formalmente avvio il programma UE “garanzia giovani”, volto a promuovere l’inserimento occupazionale dei circa 6 milioni di disoccupati europei sotto i 25 anni. Molti governi hanno già presentato alla Commissione i propri Piani di attuazione, indispensabili per accedere al co-finanziamento UE. L'Italia ha messo in cantiere un piano ambizioso, ma potrebbe essere utile guardare anche a quanto stanno facendo altri Paesi, come Francia e Inghilterra, che hanno scelto approcci diversi ma egualmente interessanti.
Quali sono i settori economici su cui puntare per guadagnare competitività e al tempo stesso espandere la domanda di lavoro? Dove e come e si possono creare nuovi impieghi? Se Matteo Renzi vuole dire e fare qualcosa di innovativo sul tema del lavoro è anzitutto a queste domande che dovrà dare risposta il Jobs Act.
Dal 2008 a oggi risultano oltre due milioni e mezzo i lavoratori in forte difficoltà occupazionale nel nostro Paese, ma la copertura dei nostri ammortizzatori sociali è fra le più basse in Europa. Come possiamo uscire da questa emergenza economica e sociale? Nell'immediato si potrebbero realizzare tante piccole cose concrete, ma per cambiare davvero serve una strategia che guardi lontano.
Il Comune di Milano ha istituito la giornata del “lavoro agile”, un’iniziativa finalizzata a verificare l’impatto dell’introduzione di modelli organizzativi flessibili su lavoratori, imprese e ambiente. Ma che cos’è il lavoro agile? Vi presentiamo questa innovativa tipologia che presenta molteplici benefìci ma che in Italia fatica a decollare.
Il 12 novembre si è svolto a Parigi il secondo summit dei leader europei sulla disoccupazione giovanile. Dal vertice sono arrivate rassicurazioni circa l'impegno dei diversi Paesi membri e dell'Unione per contrastare un fenomeno che, seppur con intensità diverse, sta ormai attraversando tutta Europa.
La legge Biagi, approvata dal Parlamento esattamente dieci anni fa, ha segnato un punto di svolta decisivo per il mercato del lavoro italiano. La mancata attuazione di parte della riforma, che mirava a un mercato del lavoro più dinamico e omogeneo, ha creato una dualizzazione del sistema a tutto svantaggio delle fasce economicamente più vulnerabili.