Cerca
Close this search box.

Povertà e inclusione

Tradizionalmente nel nostro Paese la lotta alla povertà ha trovato poco spazio nelle agende politiche dei Governi che si sono succeduti negli anni della Seconda Repubblica. Di conseguenza, gli strumenti di policy per il contrastare le situazioni di maggior indigenza sono rimasti estremamente deboli. In questo quadro, tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato impegno dell’attore pubblico nel campo del contrasto alla povertà che, dopo un lungo percorso, ha portato l’Italia a dotarsi per la prima volta di misure strutturali in questo campo. Funzionano? Sono efficienti? Come si potrebbero migliorare?

Percorsi di secondo welfare vuole contribuire a sostenere il dibattito e far conoscere le azioni che le istituzioni pubbliche e gli attori del secondo welfare stanno sviluppando per contrastare la povertà. In questo senso, il Focus supovertà e inclusione mira a realizzare un costante monitoraggio:

  1. del fenomeno della povertà, attraverso la rassegna dei principali rapporti pubblicati in materia;
  2. delle azioni pubbliche volte ad implementare le misure di contrasto all’indigenza;
  3. delle iniziative che vedono protagonisti gli attori del secondo welfare.
Con un emendamento proposto dal Partito Democratico, la Commissione Bilancio ha destinato ulteriori 150 milioni di euro al Fondo per il contrasto alla povertà. In questo modo le risorse del fondo, che saranno destinate nel 2017 al SIA e nel 2018 al REI, sono rispettivamente pari a 1,2 e a 1,7 miliardi. Si tratta di risorse inizialmente destinate all'Asdi e che, nella prospettiva di creare una misura unica nazionale di contrasto alla povertà, sono stati assorbiti dal fondo dedicato.
ll Casellario dell’Assistenza in Lombardia mira a offrire una base conoscitiva utile a migliorare gli interventi nel campo dell'assistenza ma, al momento, presenta alcuni limiti che Inps e Regione stanno cercando di superare insieme. In questa intervista con Roberto Scanagatti, Presidente Anci Lombardia e Sindaco di Monza, abbiamo discusso delle difficoltà che i Comuni incontrano nell’implementazione di questo strumento e dei vantaggi che arriverebbero se fosse messo a regime.
Il volume “Nel Paese dei Neet. Rapporto di ricerca sui giovani Neet in condizione di povertà ed esclusione sociale” presenta i principali risultati di una ricerca che ha riguardato i giovani Neet che si rivolgono ai Centri di Ascolto Caritas. L’indagine si è posta l’obiettivo di approfondire la duplice condizione di svantaggio di quei giovani che provengono da contesti di disagio sociale e povertà economica e sono “Not in Employment, Education and Training”, cioè esclusi da percorsi di studio e formazione oltreché dal lavoro.
Istituito nel 2004, il Casellario dell’Assistenza è un’anagrafe generale delle prestazioni assistenziali che mira a offrire una base conoscitiva per migliorare gli interventi in campo socio-assistenziale. Rispetto agli altri casellari (delle pensioni e delle misure di sostegno al reddito), quello dell’assistenza presenta dei limiti che ne spiegano la scarsa implementazione. Di questi limiti e delle soluzioni che in Lombardia si stanno sperimentando per superarli ne abbiamo parlato con Antonio Pone, direttore dell’Inps Lombardia.
La Fondazione L’albero della Vita ha lanciato la campagna #iodonofiducia. Attraverso questa campagna, la fondazione vuole promuovere il concetto del “donare fiducia” chiedendo alle persone di attivarsi per donare questo bene prezioso. La fiducia è infatti il primo elemento grazie al quale le famiglie possono ripartire per definire un percorso di uscita dalla povertà e ricostruire la propria vita.
Con la pubblicazione dei primi bandi, il Fondo Povertà Educativa entra nella fase operativa. A disposizione ci sono 115 milioni di euro ripartiti su due bandi rispettivamente dedicati alla prima infanzia (69 milioni) e all’adolescenza (46 milioni). Al fine di promuovere la diffusione della sperimentazione su tutto il territorio nazionale, il 50% delle risorse previste è ripartita a livello regionale sulla base di indicatori demografici e socio-educativi. I bandi si rivolgono, in particolare, al terzo settore e al mondo della scuola.
È stato pubblicato “Vasi comunicanti”, Rapporto Caritas 2016 che affronta il tema della povertà e dell’esclusione sociale allargando il proprio sguardo oltre i confini nazionali, evidenziando le interconnessioni che esistono tra la situazione italiana e quel che accade alle sue porte. Con un dato particolarmente significativo: la povertà assoluta diminuisce all’aumentare dell’età, stravolgendo il modello di povertà tradizionale del nostro Paese.
In occasione della "Notte dei senza dimora", la Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora (fio.PSD) propone alcune modifiche da apportare al DDL povertà, attualmente in discussione al Senato. Due sono gli obiettivi specifici che si vorrebbero raggiungere: introdurre il tema della povertà estrema nel dibattito sul reddito minimo e proporre una via inclusiva a un sostegno economico (reddito di base) per le persone senza dimora.
In un momento decisivo, in cui la discussione parlamentare sulla legge delega in materia di povertà sta entrando nella sua fase conclusiva e, a breve, saranno assunte le decisioni relative alla legge di bilancio e al Piano nazionale contro la povertà, l'Alleanza contro la povertà in Italia ha diffuso un documento contenente le richieste rivolte al parlamento e al governo. In questo articolo analizziamo nel dettaglio i contenuti di questo documento.
Nelle prossime settimane il Governo dovrebbe definire la strategia di contrasto alla povertà del nostro Paese. Per mantenere alta l'attenzione su questo argomento, Caritas Italiana per il terzo anno consecutivo ha pubblicato il "Rapporto sulle politiche contro la povertà in Italia" intitolato “Non fermiamo la riforma”. Vi proponiamo in forma integrale il capitolo del Rapporto scritto dalla nostra Chiara Agostini, che si è concentrata su sviluppo e prospettive del disegno di legge delega per il contrasto alla povertà.
Come innovare l’azione dei servizi socio-assistenziali per dare vita a un vero welfare generativo? Questo il tema al centro del laboratorio ricerca/azione del Consorzio IN.RE.TE. di Ivrea, realizzato da ActionAid e dall’associazione Art. 47, in collaborazione e con il finanziamento della Città Metropolitana di Torino. I risultati del progetto, che ha coinvolto 16 Enti Gestori del territorio della Città Metropolitana, sono stati presentati a Torino lo scorso 28 settembre.
Per completare la riforma avviata dal Governo Renzi in materia di lotta alla povertà “serve un piano pluriennale” . A sostenerlo sono L'Alleanza contro la povertà in Italia e la Caritas Italian attraverso due documenti di recente pubblicazione. Secondo queste organizzazioni, il piano dovrebbe prevedere un incremento progressivo delle risorse da destinare alla povertà e consentire di raggiungere, nel giro di quattro anni, tutti i poveri assoluti.
La Cisl ha dato vita a una serie di iniziative ed eventi pubblici per porre l’attenzione sulla necessità di realizzare un solido, strutturato e omogeneo sistema di “welfare dell’inclusione sociale”. ll Ddl povertà e l’implementazione del SIA, secondo la Cisl, possono rappresentare un’opportunità per avviare un percorso di ripensamento e rigenerazione delle politiche sociali. Tale percorso deve però essere sostenuto e accompagnato da un ampio “Patto Sociale”.
A partire dal 2 settembre 2016, i cittadini in possesso dei requisiti previsti dal decreto ministeriale approvato questa estate potranno richiedere il Sostegno all’Inclusione Attiva. Contemporaneamente (dal 1 settembre al 30 dicembre) i Comuni potranno presentare proposte progettuali volte al rafforzamento dei servizi e degli interventi rivolti ai destinatari del SIA. Chi può accedere alla misura e come.
Dopo un lungo periodo di sperimentazione, il Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) sarà ora esteso all’intero territorio nazionale. Si tratta di una misura intermedia in attesa dell’attuazione, prevista per il 2017, del Reddito di Inclusione, la misura unica di contrasto alla povertà prevista dalla Legge di Stabilità. A partire dal 2 settembre 2016, i cittadini in possesso dei requisiti potranno richiedere il SIA e, contemporaneamente, i Comuni potranno presentare proposte progettuali volte al rafforzamento dei servizi e degli interventi rivolti ai destinatari della misura.
Quanto ci costano le abitazioni fatiscenti, sovraffollate e prive dei servizi di base? E quanto ci costerebbe sistemarle? Prova a rispondere un recente rapporto di Eurofound che, analizzando i problemi degli alloggi delle abitazioni e quantificando i costi che essi determinano, perlopiù relativamente alla salute, suggerisce come nuovi investimenti nella riqualificazione del patrimonio edilizio potrebbero generare benefici inaspettati.
La Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora (Fio.PSD) ha avviato in Italia la sperimentazione dell’approccio Housing First, che si basa sull’idea che l’abitazione sia il punto di partenza e non l’obiettivo finale di un percorso rivolto alle persone senza dimora. A due anni di distanza dall’avvio della sperimentazione, in questo articolo si trae un primo bilancio delle esperienze attivate e dei primi risultati raggiunti.
Anche a Roma è partita la sperimentazione della Nuova Carta Acquisti. A fine aprile è stata pubblicata la graduatoria definitiva e, nel mese di maggio, Poste Italiane ha erogato le prime carte. Attualmente, l’amministrazione è impegnata nella somministrazione dei questionari di valutazione rivolti ai beneficiari. A breve, partiranno anche i progetti personalizzati. La sperimentazione prende il via al termine di un lungo e complesso lavoro che ha visto l’amministrazione di Roma Capitale impegnata nella gestione delle 8.263 domande raccolte.