Povertà e inclusione

Tradizionalmente nel nostro Paese la lotta alla povertà ha trovato poco spazio nelle agende politiche dei Governi che si sono succeduti negli anni della Seconda Repubblica. Di conseguenza, gli strumenti di policy per il contrastare le situazioni di maggior indigenza sono rimasti estremamente deboli. In questo quadro, tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un rinnovato impegno dell’attore pubblico nel campo del contrasto alla povertà che, dopo un lungo percorso, ha portato l’Italia a dotarsi per la prima volta di misure strutturali in questo campo. Funzionano? Sono efficienti? Come si potrebbero migliorare?

Percorsi di secondo welfare vuole contribuire a sostenere il dibattito e far conoscere le azioni che le istituzioni pubbliche e gli attori del secondo welfare stanno sviluppando per contrastare la povertà. In questo senso, il Focus supovertà e inclusione mira a realizzare un costante monitoraggio:

  1. del fenomeno della povertà, attraverso la rassegna dei principali rapporti pubblicati in materia;
  2. delle azioni pubbliche volte ad implementare le misure di contrasto all’indigenza;
  3. delle iniziative che vedono protagonisti gli attori del secondo welfare.
Il Reddito di Cittadinanza ha dotato il welfare italiano, ultimo tra i i Paesi europei, di un reddito minimo a chi è privo di risorse sufficienti per far fronte ai bisogni della vita quotidiana. Purtroppo però, spiega Maurizio Ferrera, la misura è nata con alcuni macroscopici vizi d'origine che minano l'efficacia del provvedimento. A quasi un anno dal lancio del provvedimento è tempo di fare un bilancio e individuare soluzioni per fronteggiare questi problemi.
Secondo il 7° Rapporto "Donare per curare: povertà sanitaria e donazione farmaci", promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico, nel 2019 nel nostro Paese circa 473.000 persone non hanno potuto acquistare i farmaci di cui avevano bisogno per ragioni economiche. Inoltre oltre 12 milioni di persone hanno limitato la spesa per visite e accertamenti medici; le difficoltà maggiori riguardano le famiglie in povertà in cui sono presenti dei minori.
Il 6 dicembre l'Istat ha pubblicato il report annuale "Condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie". La situazione che emerge fa particolarmente riflettere: se da un lato infatti aumenta il reddito medio delle famiglie italiane, dall'altro si intensificano anche le disuguaglianze tra i nuclei sociali più ricchi e quelli più poveri. Proprio allo scopo di approfondire tali risultati, la nostra ricercatrice Chiara Agostini è stata intervistata dalla trasmissione "Buongiorno" di Radio InBlu.
Lo scorso 29 ottobre, il Consiglio di Amministrazione dell'impresa sociale Con i Bambini ha deliberato l’approvazione di 83 progetti attraverso il bando "Un passo avanti - Idee innovative per il contrasto alla povertà educativa minorile". In totale saranno stanziati circa 71 milioni di euro attraverso il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Saranno più di 80.000 i minori coinvolti nelle progettualità.
Negli ultimi dieci anni i minori che vivono in povertà assoluta sono più che triplicati, passando dal 3.7% del 2008 al 12.5% del 2018. E così oggi sono 1,2 milioni i bambini che non hanno beni indispensabili per condurre una vita accettabile. A rilanciare l'allarme sul tema è Save the Children con l'Atlante dell'infanzia a rischio, che sottolinea soprattutto le forti disuguaglianze territoriali nella spesa destinata ai servizi per i più giovani e le loro famiglie.
In Italia i bambini che si trovano in condizione di povertà assoluta sono 1 milione 260 mila, il 12.1% dei minorenni italiani. Un dato allarmante considerato che nel 2005, meno di 15 anni fa, l'incidenza era del 4%. Proprio allo scopo di contrastare l'insorgere della povertà minorile, nel corso di questo anno è nato il network Investing in Children. La rete è promossa da Fondazione L'Albero della Vita, Human Foundation, Acli, Cnoas e Anep. Ecco di cosa si tratta.
Quest'anno il premio Nobel per l'Economia è stato assegnato a Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer per il loro lavoro "mirato a cercare un nuovo approccio per trovare risposte affidabili su come alleviare la povertà". I tre economisti da anni lavorano infatti sul tema della povertà estrema cercando di individuare i modi più efficaci per combatterla e nei loro studi hanno elaborato sistemi per valutare l'impatto degli investimenti sulla vita delle fasce più povere della popolazione.
QuBì è un programma di contrasto alla povertà infantile, promossa da Fondazione Cariplo e altri stakeholder, che interessa il territorio di Milano. L'iniziativa attraverso l'elaborazione di strategie che coinvolgono attori pubblici e privati si propone di gettare le basi per una risposta strutturale alla povertà in città. In questo articolo Chiara Agostini ci racconta l'esperienza avviata nel quartiere di Dergano.
Grazie a ''Al Bando le povertà'' di Progetto QuBì a Milano sono partite 23 "ricette di quartiere" che mirano a contrastare la povertà minorile in vari quartieri della città. In questo articolo Chiara Agostini analizza la ricetta elaborata dalla rete che si è strutturata nell'area di Barona grazie al sostegno dei facilitatori messi a disposizione da Fondazione Cariplo in fase di co-progettazione e alla partecipazione dell’assistente sociale di comunità.
Tra gli esiti dell’interlocuzione istituzionale in sede di approvazione del Reddito di cittadinanza vi sono alcune modifiche rilevanti rispetto alla prima versione del testo, grazie alle quali è stato recuperato un ruolo significativo per i Comuni. Ora il quadro è destinato a precisarsi con l’uscita di alcuni importanti atti applicativi. In questo articolo, uscito nel numero 3/2019 di Welfare Oggi, ne parlano Samantha Palombo, Chiara Poli e Chiara Minicucci del Dipartimento Welfare di ANCI.
Nell'ambito del Programma QuBì di Fondazione Cariplo, il progetto "Al bando le povertà" ha promosso la nascita di una "nuova" figura: l'assistente sociale di comunità. Si tratta di assistenti sociali del Comune di Milano che si dedicano a tempo pieno al contrasto alla povertà minorile nei quartieri periferici della città. Rossella Fiorentino, assistente sociale di comunità nel IV Municipio, ci ha spiegato come questa esperienza stia incidendo sulle competenze delle assistenti sociali coinvolte.
È passato oltre un anno da quando è stato lanciato, nell'ambito del progetto QuBì "Al Bando le povertà", la call che mirava a promuovere la costituzione di reti territoriali in grado di mettere in campo strategie e azioni di contrasto alla povertà minorile nel territorio di Milano. In questo articolo, ripercorriamo le varie tappe del lavoro fatto nei territori fino a oggi e presentiamo alcune testimonianze significative.
Dati alla mano, il Reddito di Inclusione ha probabilmente evitato che il livello di povertà nel nostro Paese peggiorasse ulteriormente in una situazione economica non certo rosea. Ma la vera eredità del provvedimento sta anzitutto nella costruzione di una infrastruttura nazionale per il welfare locale necessaria allo sviluppo di percorsi che possano permettere alle persone di uscire effettivamente dalla povertà. Ne parla Lorenzo Bandera su Corriere Buone Notizie.
Casa a Ballarò. Si chiama così il progetto volto a contrastare la povertà educativa nel famoso quartiere di Palermo. L'iniziativa, il cui obiettivo è accrescere le opportunità di apprendimento per i bambini e ragazzi del quartiere (circa 750 minori) che vivono condizioni di disagio socio-economico, coinvolgerà nel corso dei prossimi tre anni scuole e famiglie. Vi parliamo qui di questo progetto finanziato dall'impresa sociale Con i Bambini, attraverso il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Alla luce dei nuovi dati Istat sulla povertà in Italia ci siamo chiesti se il Reddito di Inclusione, che è stato in vigore per tutto lo scorso anno prima di essere sostituito dal Reddito di Cittadinanza, abbia o meno funzionato. Per provare a rispondere abbiamo analizzato più nel dettaglio i numeri raccolti dall'Istituto Nazionale di Statistica e, soprattutto, abbiamo chiesto a Cristiano Gori, referente scientifico dell’Alleanza contro la povertà, di aiutarci a capire la validità delle nostre riflessioni.
In un comunicato stampa l'impresa sociale "Con i bambini" ha espresso il suo disappunto per il fatto che il "Rapporto al Parlamento" presentato lo scorso 19 giugno dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza non contenesse nessun accenno all'esperienza del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il Fondo ha infatti sostenuto oltre 270 progetti, coinvolgendo oltre 400.000 minori.
L'Istat ha reso note le nuove statistiche sulla povertà nel nostro Paese. Queste dicono che il numero di persone e famiglie povere sia rimasto sostanzialmente stabile tra il 2017 e il 2018. In questo approfondimento, Lorenzo Bandera ci segnala i dati più interessanti che emergono dall'analisi dell'Istituto Nazionale di Statistica, ponendo particolare attenzione alla dimensione della povertà assoluta.