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Governi locali

Compact è l'accordo, siglato nel 1998 dal governo di Tony Blair, che regola i rapporti tra la pubblica amministrazione inglese e le organizzazioni del Terzo settore in materia di politiche sociali. “Compact” significa letteralmente “patto”, “accordo”, ma è anche il termine con cui nel Regno Unito si fa riferimento al documento (e alle sue successive modifiche) e, contemporaneamente, al sistema di governance, politics e social policies sviluppatosi seguendo i principi in esso contenuti.
Nell’ambito dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, Regione Emilia-Romagna intende aprire una nuova fase di attività di indirizzo politico, caratterizzata da forti specificità nel settore
Le numerose iniziative realizzate in ambito di conciliazione tra vita familiare e lavorativa dalla Regione Lombardia riflettono un significativo cambio di approccio rispetto al tema del welfare: l’amministrazione lombarda ha iniziato a lavorare per il progressivo coinvolgimento dei tanti soggetti, pubblici e privati, che operano sul territorio.
Presentato a Roma il V Rapporto Nazionale Auser su Enti Locali e Terzo Settore: il progressivo arretramento dello Stato e il nuovo ruolo assunto dal terzo settore in tema di servizi sociali territoriali al centro del documento pubblicato lo scorso 17 aprile.
La società Marchesini Group nel mese di marzo ha siglato con il Comune di Pianoro (BO) un accordo che consentirà ai figli dei propri dipendenti di accedere ai nidi comunali a costi contenuti, grazie ad alcuni posti aggiuntivi sovvenzionati direttamente dall’Azienda.
La Conferenza Generale del Welfare promossa dalla Città di Torino ha proseguito i suoi lavori con un nuovo laboratorio tematico su welfare, lavoro e sviluppo. Anche in questa occasione il laboratorio ha visto una ampia partecipazione di pubblico ed è stata l’occasione per riflettere di questo rilevante tema con esponenti del mondo industriale, delle parti sociali e della cooperazione.
Nel mese di febbraio, il network “Cities for Active Inclusion” ha pubblicato una raccolta di iniziative sociali innovative lanciate a livello locale per promuovere l’inclusione attiva di soggetti svantaggiati. La nozione di “inclusione attiva”, seguendo le linee di una recente raccomandazione della Commissione europea, fa riferimento all’insieme delle iniziative volte a promuovere l’inclusione sociale delle persone escluse dal mercato del lavoro attraverso un approccio integrato che comprende misure di sostegno al reddito, interventi per l’inserimento lavorativo e servizi sociali.
“In un contesto di crisi, le politiche di riconciliazione sono molto importanti. Tuttavia, pur essendo ai primi posti nell’agenda dei bisogni, l’impegno verso il tema è particolarmente arduo in tempi di austerity e tagli ai bilanci”. Con queste parole Olivier Rouland, Capo dell’Unità “Demografia, Migrazioni, Innovazione Sociale, Società Civile” della Commissione Europea, ha introdotto il workshop “Work-life balance and reform of the welfare state: innovative approaches and practices at regional level”, svoltosi il 25 gennaio a Bruxelles.