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Logo del progetto A Brave New Europe Voyager realizzato da Percorsi di secondo welfare e Slow News insieme a numerosi partner grazie al sostegno della Commissione UE. Per scoprire come la Politica di Coesione Europea interessa la vita delle persone.

A Brave New Europe

A Brave New Europe è un progetto finanziato dall’Unione Europea per aiutare cittadini e cittadine a conoscere meglio la Politica di coesione europea: come funziona, perché a volte va e altre no, dove può migliorare e, soprattutto, come impatta sulla vita quotidiana delle persone.

A questo scopo A Brave New Europe, ABNE per gli amici, si avvale delle competenze di giornalisti, ricercatori ed esperti che attraverso storie concrete vogliono raccontare in maniera innovativa alcuni temi cruciali per il futuro dell’Europa.

A Brave News Europe è nato nel 2021 dalla sinergia tra Percorsi di secondo welfare e Slow News grazie al sostegno della Commissione europea. Nel 2022 è partita la seconda edizione – Next Generation – che ha allargato il gruppo di lavoro a Internazionale, Zai.net e Revue Dessinée Italia. Nel 2023 il progetto è stato rifinanziato per un altro anno e la compagine è cresciuta ulteriormente con l’adesione di Radio Popolare e Le Grand Continent, che hanno completato la squadra di A Brave New Europe Voyager.

Grazie alle diverse competenze di questa ampia compagine di partner, l’obiettivo di ABNE è ricorrere a prodotti editoriali e linguaggi differenti per raggiungere un pubblico ampio e trasversale a cui raccontare in maniera inedita come si può realizzare un’Europa più coraggiosa.

Di seguito sono disponibili i tanti approfondimenti realizzati nel corso del progetto.

Le grandi installazioni di energia rinnovabile in Puglia portano pochi benefici alle comunità locali, mentre le Comunità Energetiche Rinnovabili, sostenute dai fondi di coesione UE, potrebbero garantire una transizione più equa.
L'afflusso turistico, favorito anche dai fondi di coesione dell'Unione Europea, ha portato a notevoli cambiamenti sull’isola. Ma bisogna trovare un equilibrio tra la prosperità economica generata dal turismo e il suo impatto ambientale.
A Radio Popolare si è parlato con Gabriele Cruciata di Slow News del tema fondi della politica di coesione europea, in particolare la loro destinazione all'interno dei diversi progetti.
Il sistema di accoglienza dei sopravvissuti e dei richiedenti asilo nella città calabrese vive grosse criticità già da molto prima del drammatico naufragio del febbraio 2023, a cui ora si aggiungono promesse non mantenute. Ne scrive Annalisa Camilli su Internazionale.
Iniziare a lavorare in Italia? Continuare a studiare? Trasferirsi all’estero? Scegliere che strada prendere dopo gli studi può rivelarsi difficile per molti ragazzi e una delle soluzioni sempre più spesso adottata è emigrare all’estero per trovare “condizioni migliori in cui lavorare”. Approfondisce questo tema Gaia Canestri su Zai.net.
Quali sono le organizzazioni che hanno ottenuto di più dai fondi europei? E che cosa ci dicono dati e storie sulla gestione di queste risorse? Ne parla Gabriele Cruciata su Slow News.
Nella discarica dei fanghi rossi di Portovesme sono sepolti materiali pregiati dal valore di miliardi di euro. Eliminare i rifiuti ed estrarli è possibile, e il Just Transition Fund potrebbe avviare il progetto. Ma partire è molto complicato. Ne parla Matteo Scannavini su Slow News.
Qual è la situazione dell'Italia nel processo di transizione verso la neutralità climatica? Se ne è parlato a Radio Popolare con Matteo Scannavini di Slow News.
Zai.net approfondisce le situazioni di difficoltà degli studenti universitari fuorisede, soprattutto sul tema alloggi, e quale contributo possa dare l'UE.
Le proteste degli universitari contro il caro affitto non si fermano, ma qualcosa si sta muovendo. Ne parla Edoardo Berritto su Zai.net.
La risposta al caro affitto sono gli studentati, su cui anche l’Unione Europea sta lavorando anche grazie alla politica di coesione. Ne parla Edoardo Berritto su Zai.net.
Francesca Menta su Slow News cerca di comprendere, tra rapporti e ricerche, se e quali disuguaglianze vengono colmate grazie ai fondi europei.
Le prossime elezioni europee possono essere osservate anche attraverso la politica di coesione Ue, la quale potrebbe avere alcuni effetti sui comportamenti elettorali e che, a sua volta, verrà influenzata in futuro dai risultati del voto. Paolo Riva su Slow News spiega come.
L’Unione europea ha approvato un fondo da 19 miliardi di euro per contrastare le conseguenze socio-economiche della decarbonizzazione nelle aree più fragili del continente. Basterà? Matteo Scannavini ne scrive su Slow News, citando l’esempio virtuoso della Repubblica Ceca e i ritardi italiani.