Le competenze manageriali come leva strategica per lo sviluppo delle imprese: una consapevolezza diffusa nelle imprese di grandi dimensioni, da sempre attente alla crescita del proprio capitale umano, ma che non tutte le PMI hanno ancora pienamente colto. È questo il punto di partenza del progetto di Assolombarda per la formazione al servizio del business delle PMI.


Il contesto

L’attuale scenario economico impone alle imprese – in particolare PMI – l’adozione di processi di riorganizzazione e di riposizionamento sui mercati. Le PMI più dinamiche cercano di rispondere efficacemente al contesto competitivo tramite innovazioni di prodotto e di processo, internazionalizzazione, digitalizzazione, forte focalizzazione sul cliente ed elevata personalizzazione di prodotti e servizi. Cambiamenti di questo tipo, per lo più attivati attraverso processi di “reazione” alle richieste del mercato, inducono tuttavia un aumento di complessità gestionale e organizzativa all’interno delle imprese. In questo contesto, sotto il profilo formativo, occorre aiutare le imprese a esprimere una domanda di formazione meno contingente e frammentata, a favore di una più chiara lettura del fabbisogno di sviluppo professionale, con particolare attenzione alle competenze manageriali, e di una maggiore personalizzazione delle proposte formative che ne scaturiscono.

In particolare, il territorio lombardo è fortemente caratterizzato da imprese a carattere familiare in cui le decisioni strategiche restano sostanzialmente centralizzate e l’innovazione organizzativa poco diffusa. Inoltre, le esperienze formative condotte sul territorio milanese evidenziano come in molte PMI i ruoli manageriali non sono organicamente definiti e articolati tra imprenditore, dirigenti, quadri.

È a partire da queste considerazioni che Assolombarda e ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) – Federmanager hanno promosso il progetto “Cultura manageriale e passaggio generazionale”, con l’obiettivo di rispondere alle crescenti esigenze di competitività delle aziende di minori dimensioni del territorio milanese. È infatti uno dei 50 progetti del piano strategico “Far Volare Milano” messo in campo da Assolombarda per rilanciare le imprese e il territorio. Nello specifico, il progetto ha supportato lo sviluppo delle competenze manageriali per l’implementazione dei processi operativi e delle strategie di sviluppo delle PMI, costruendo un modello di intervento formativo rivolto ai ruoli apicali delle stesse, in grado di accompagnare i processi di sviluppo organizzativo richiesti dalle imprese. A partire da una metodologia d’indagine delle competenze manageriali, è stato definito un approccio sistematico all’analisi dei fabbisogni formativi delle aziende, coerente con le strategie di business e funzionale alla realizzazione di interventi di formazione mirati e “customizzati”.


“Cultura manageriale e passaggio generazionale”: come si è articolato il progetto

Il progetto “Cultura manageriale e passaggio generazionale” si è rivolto alle PMI del settore manifatturiero. Le risorse a disposizione hanno consentito l’attivazione di percorsi formativi per lo sviluppo di competenze manageriali all’interno di 20 imprese, attraverso il coinvolgimento delle figure apicali, imprenditori ma anche dirigenti e quadri.

Il progetto è stato realizzato con il coordinamento e supporto di ÉCOLE (Enti Confindustriali Lombardi per l’Education) attraverso le seguenti fasi di lavoro:

  1. Ripresa e affinamento di un dispositivo di analisi dei fabbisogni e erogazione delle attività formative. Si tratta di uno strumento realizzato in precedenti progetti che, attraverso momenti di confronto con un panel significativo di testimoni (imprese, consulenti, esperti di formazione continua…), è stato aggiornato rispetto alle competenze richieste ai ruoli apicali e alle strategie di sviluppo messe maggiormente in atto dalle PMI per affrontare il contesto competitivo.
  2. Individuazione di 20 piccole e medie imprese manifatturiere del territorio milanese interessate a partecipare al progetto con l’obiettivo di sviluppare competenze manageriali, anche in relazione a un’eventuale fase di passaggio generazionale nella governance dell’impresa.
  3. Analisi dei fabbisogni presso le aziende coinvolte, attuata attraverso il dispositivo di rilevazione messo a punto nella fase 1), al fine di definire e condividere con ciascuna delle singole imprese gli obiettivi formativi.
  4. Elaborazione dei risultati emersi dagli incontri con le imprese e coinvolgimento di fornitori di formazione manageriale per progettare gli interventi formativi adeguati a rispondere alle esigenze individuate.
  5. Progettazione di dettaglio ed erogazione delle attività formative nelle 20 imprese coinvolte. A partire dagli esiti dell’attività di rilevazione dei fabbisogni sono stati progettati e realizzati percorsi formativi “customizzati” e con metodologie didattiche (quali l’affiancamento consulenziale e il coaching) che hanno valorizzato la dimensione esperienziale per legare i momenti di apprendimento ai reali fenomeni esterni o interni all’impresa.
  6. Analisi dei risultati delle esperienze realizzate e confronto con le imprese e i fornitori dei servizi formativi che vi hanno partecipato.


La formazione erogata e i risultati prodotti

L’elaborazione delle schede di analisi dei fabbisogni ha consentito di raggruppare le imprese sulla base delle problematiche strategico-organizzative e quindi di individuare esigenze di formazione omogenee tra loro. Sono stati così definiti tre temi-chiave: strategia aziendale e internazionalizzazione; razionalizzazione dei processi; sviluppo organizzativo, gestione del cambiamento e valorizzazione delle persone.

  1. Strategia aziendale e internazionalizzazione. Questo primo cluster comprendeva le aziende intente a rivedere il loro profilo strategico per far fronte ai cambiamenti del mercato di riferimento o per rafforzare le loro strategie di internazionalizzazione. Le esigenze formative erano riconducibili all’implementazione di competenze per la costruzione di un piano strategico di medio/lungo periodo e all’impostazione e alla gestione di progetti di internazionalizzazione.
  2. Razionalizzazione dei processi aziendali. In questo secondo cluster sono state incluse imprese impegnate in interventi di riorganizzazione dei processi produttivi interni. In termini di esigenze formative espresse, si trattava da un lato di rafforzare le competenze necessarie per razionalizzare i processi aziendali, dall’altra di implementare competenze in materia di controllo di gestione per migliorare i processi e le prestazioni in essere.
  3. Sviluppo organizzativo, gestione del cambiamento e valorizzazione delle persone. In quest’ambito sono state raggruppate imprese che avevano l’obiettivo di rivedere le modalità di gestione e coinvolgimento del personale, al fine di allineare comportamenti individuali e collettivi agli obiettivi strategici dell’impresa. Le esigenze di formazione erano legate a competenze quali la progettazione e implementazione di progetti di cambiamento organizzativo e la gestione e il coinvolgimento delle risorse umane.

Per ciascuna azienda sono state previste almeno 24 ore di servizio formativo, per un totale di 536 ore di formazione erogate in azienda, che hanno visto la partecipazione di 90 figure apicali tra imprenditori, dirigenti e quadri. Le aziende coinvolte nel percorso hanno evidenziato alcuni specifici plus del progetto: una formazione “tailor-made” basata sugli effettivi processi aziendali e sulle eventuali problematicità ad essi correlate; lo svolgimento delle attività formative in house presso la sede aziendale; il collegamento strutturale con le business school; la possibilità di riflettere sulle strategie aziendali e l’opportunità di sperimentare la formazione come leva per lo sviluppo aziendale.

In conclusione, il progetto ha sviluppato un servizio di consulenza formativa alle PMI volto a qualificare l’attività di affiancamento alle imprese nella lettura dei propri fabbisogni formativi, a partire dai processi di lavoro critici e dall’individuazione delle figure professionali coinvolte. Si tratta di un approccio orientato a privilegiare una formazione sempre più ritagliata sui bisogni delle singole imprese e funzionale al disegno di sviluppo professionale di ciascuna di esse. Con questa iniziativa si è voluto creare un modello di intervento dedicato a coloro che, nelle realtà aziendali di piccole e medie dimensioni, ricoprono ruoli di vertice per equipaggiarli con moderne competenze strategiche aggiornate nei contenuti e, al contempo, ancorate allo sviluppo del business. Un progetto, quindi, che è stato pensato come una vera e propria best practice formativa, utile per avvicinare le piccole e medie imprese alla «cultura» e alla «pratica» della formazione, offrendo loro la possibilità di coglierne appieno le ricadute positive sulle performance aziendali.

 

Riferimenti

‘‘Far volare’’ le PMI con nuove competenze manageriali – Ricerca N. 02/2015 Assolombarda

Il sito del progetto “Far volare Milano”

Il sito di ÉCOLE – Enti Confindustriali Lombardi per l’Education

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