«La “terra è bassa”. E la manodopera in questo lavoro è fondamentale. Ecco perché il benessere dei nostri dipendenti è diventato una delle nostre principali preoccupazioni», dice Marcello Requiliani mentre cammina fiero tra i vivai e i campi coltivati della Cascina Fraschina, alle porte di Milano. È da qui, da un luogo per certi versi insolito, che parte il viaggio di A Brave New Europe nel welfare aziendale lombardo e nei fondi, anche europei, che lo sostengono. Il tema, che studiamo e raccontiamo da tempo, è al centro di un longform firmato da Lidia Baratta.
Il longform di Lidia Baratta
L’articolo di approfondimento, l’ottavo del progetto europeo di Slow News e Percorsi di secondo welfare, racconta esperienze di welfare aziendale in contesti in cui non ci si aspetterebbe di trovarle. Nelle aziende agricole, appunto, ma anche nella provincia di Brescia, tra imprese metallurgiche e cooperative di servizi.
Con il contributo del nostro ricercatore Valentino Santoni, Baratta affronta i nodi del welfare aziendale, solitamente più diffuso nelle grandi aziende e nei servizi, e riflette sulle modalità per ampliarne i confini. E tra questi ci possono essere anche i fondi della politica di coesione UE, di cui proprio A brave New Europe si occupa.
Il webinar di approfondimento
Il tema del welfare aziendale è stato approfondito martedì 14 giugno nel corso di un webinar Zoom a cui hanno partecipato l’autrice del longform Lidia Baratta, il nostro ricercatore Valentino Santoni, la proprietaria dell’azienda agricola Zipo Elisa Pozzi e Gianpietro Pezzoli, dirigente del dipartimento dei serizi al cittadino del Comune di Montichiari.
Cos’è A Brave New Europe?
È un progetto di Slow News e Percorsi di Secondo Welfare finanziato dall’Unione Europea per disegnare una “mappa” che aiuti a conoscere e comprendere meglio la Politica di coesione europea. A questo scopo A Brave New Europe – ABNE per gli amici – si avvale delle competenze di giornalisti, ricercatori ed esperti per raccontare attraverso dati, storie e persone 10 temi che consideriamo cruciali per il nostro futuro. Per dare gambe a un’Europa più coraggiosa.