Gli ultimi dati ISTAT affermano che in Italia ci sono più di 14 milioni di persone over 65, in gran parte pensionate. Significa più di una su cinque. Gabriele Cruciata su Slow News racconta come spesso a livello sociale gli anziani vengano lasciati indietro. Secondo il giornalista, “nella nostra società il concetto di produttività è strettamente legato al lavoro e all’efficienza sul lavoro”. Quindi se le persone anziane, naturalmente o per necessità, escono dal mercato del lavoro vengono considerate improduttive. Ma non è così.
La nostra direttrice Franca Maino ha infatti spiegato a Cruciata che “una persona anziana e in salute può essere una risorsa familiare, ovvero di supporto ai figli o ai propri nipoti, per la comunità , ad esempio svolgendo attività di volontariato e infine per la cura dei rapporti intergenerazionali, che consentono l’avanzamento della società sulla base di conoscenze storiche provenienti dalle generazioni precedenti”.
Favorire un invecchiamento attivo, quindi, è la giusta strategia. Non a caso alle persone anziane sono destinate risorse del PNRR – “nella missione sei, gli anziani sono tra i beneficiari del rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia, della rete sanitaria territoriale e della telemedicina” – e diversi altri fondi europei, come quelli previsti dalla European Care Strategy.
L’articolo di Slow News è parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation, che tra le altre cose si occupa di anziani.