Il welfare aziendale rappresenta la più importante innovazione sociale nata negli anni della Grande Crisi. E già il solo fatto che si sia affermata camminando controvento dimostra la bontà dell’intuizione e dell’impianto culturale.
Il welfare aziendale segna, infatti, un passaggio nuovo nella relazione tra datore di lavoro e dipendente. L’impresa si responsabilizza e in qualche modo accetta di stabilizzare le persone che occupa. Il dipendente rafforza il suo senso di appartenenza e vede allargare il campo delle tutele di cui gode fino a includere il percorso di studio dei propri figli.
È significativo che l’azienda che in Italia ha più spinto nel dare impulso al welfare aziendale sia la Luxottica che nella lavorazione degli occhiali ha bisogno della massima attenzione da parte dell’operaio e non può sperare, almeno a breve, che quelle operazioni siano automatizzabili.
La scelta giusta, agevolare il welfare aziendale
Dario Di Vico, Corriere Sociale, 22 novembre 2015