Rassegna Stampa
Terzo Settore

Nella Legge di Bilancio 2025 un freno per il Terzo Settore?

Stefano Arduini su Vita analizza il comma 858 della Legge di Bilancio, denunciando un provvedimento che limita le capacità erogative delle fondazioni e degli enti non profit, con gravi ricadute sociali ed economiche.
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In un recente articolo pubblicato su Vita, Stefano Arduini analizza le conseguenze del comma 858 della recente Legge di Bilancio. La norma estende le misure di contenimento della spesa a società, enti, organismi e fondazioni che ricevono contributi significativi dallo Stato, anche in forma indiretta. Il provvedimento vincola tali soggetti a non superare, per l’acquisto di beni e servizi, il valore medio delle spese sostenute nel triennio 2021-2023.

Il direttore di Vita evidenzia come questa regola rischi di penalizzare gravemente le Fondazioni di origine bancaria e altri enti non profit, riducendo la loro capacità erogativa. Queste istituzioni svolgono un ruolo cruciale nel sostenere il welfare territoriale, spesso con una governance più efficiente rispetto alla pubblica amministrazione. Ridurre il loro margine di azione significherebbe lasciare scoperti bisogni sociali e aumentare la futura domanda di spesa pubblica, un paradosso rispetto all’intento dichiarato di risparmiare risorse.

L’articolo invita il Governo Meloni a riconsiderare questa scelta, definendola “insensata” dal punto di vista economico, sociale e culturale. Si tratta di un appello diretto a evitare un clamoroso atto che metterebbe in difficoltà il Terzo Settore, fondamentale per il tessuto sociale del Paese.

Una camicia di forza alla filantropia? Il governo Meloni faccia marcia indietro
Stefano Arduini, Vita.it, 16 gennaio 2025

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