Se chiedono ad Anna Brugnara che legame c’è tra le Fondazioni di origine bancaria e il concetto di comunità lei ha in mente una risposta molto concreta: “prima di tutto gestiscono un patrimonio che è della comunità. E da questo deriva una grande responsabilità sia per gli amministratori delle Fondazioni sia per chi ci lavora”. Parliamo innanzitutto di un patrimonio economico, generato dai risparmi accumulati dalla comunità territoriale nel corso dei decenni1. Ma parliamo anche di patrimoni di altra natura: per esempio dell’eredità storico-archivistica e culturale custodita dalle Fondazioni.
Con Brugnara, che lavora nell’Area Attività istituzionale della Fondazione Caritro (Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto), abbiamo parlato di un “patrimonio” molto particolare che l’ente cerca di tutelare e sviluppare: il volontariato.
Il tema è al centro della sesta puntata di Intrecci: creare comunità insieme, il podcast in cui raccontiamo 10 iniziative che rafforzano le comunità grazie al supporto delle Fondazioni di origine bancaria. Qui descriviamo l’esperienza di GIC – Giovani Idee per la Comunità, un bando lanciato dalla Fondazione Caritro insieme all’ufficio per le Politiche Giovanili della Provincia autonoma di Trento e a CSV Trentino per promuovere il protagonismo giovanile nel campo del volontariato.
Dopo le tappe di Milano, Napoli, Sardegna, Volterra e Bologna siamo andate a Trento a intervistare Anna Brugnara di Caritro, Maddalena Recla del CSV Trentino e Tommaso Manis, studente liceale che partecipa a uno dei progetti sostenuti dal bando GIC.
In questo articolo partiamo proprio da GIC per raccontare qualcosa del rapporto tra Fondazioni e volontariato.
GIC, Trento e il volontariato
Il Trentino Alto Adige è la Regione italiana con il più alto numero di volontari in rapporto alla popolazione. Qui più di 1 persona su 5 fa volontariato, un dato che è quasi tre volte superiore alla media nazionale secondo il Censimento permanente delle istituzioni non profit dell’Istat (di cui abbiamo ampiamente parlato qui). Qui i volontari e le volontarie non solo sono più numerosi, ma anche più costanti: il 61% delle attività di volontariato è svolto in modo sistematico (piuttosto che saltuario). Si tratta del secondo dato più alto in Italia, dopo il Molise, ben più elevato della media nazionale pari al 49% dei casi.
Come accade in tutta Italia, anche qui il numero di volontari è calato nel corso degli anni. E, come abbiamo raccontato in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, il volontariato trentino sta cambiando. Soprattutto per quanto riguarda i giovani, come conferma Brugnara: “la partecipazione giovanile c'è e va sicuramente favorita. Però è diversa dalla partecipazione di un tempo, perché ci sono a disposizione risorse, stabilità economica, e disponibilità emotiva diverse da quelle di un tempo”.
In Trentino Alto Adige i volontari sono generalmente un po’ più giovani rispetto al resto dell’Italia (come mostra il grafico qua sotto). Alla luce di questa caratteristica - particolarmente preziosa per favorire la sostenibilità nel medio e lungo termine - le organizzazioni locali pubbliche e del Terzo Settore si interrogano spesso su come rafforzare e favorire ulteriormente la partecipazione giovanile nel campo del volontariato.
Rientra proprio in questo filone GIC - Giovani Idee per la Comunità, bando che si propone di:
- favorire la trasmissione e la contaminazione positiva tra pari delle competenze di cui i giovani sono portatori;
- promuovere l’autonoma iniziativa e il protagonismo dei giovani in favore delle comunità locali in cui vivono;
- dare forma ai bisogni e ai sogni dei giovani facilitandone la progettazione e sostenendone la realizzazione.
Attraverso GIC gruppi di giovani posso proporre un’idea progettuale che poi viene sviluppata grazie al confronto con gli enti coinvolti nel bando (Fondazione Caritro, Ufficio Politiche Giovanili della Provincia autonoma di Trento e CSV Trentino). In questo senso la Fondazione non eroga “solo” un sostegno economico: “l'idea - sintetizza Brugnara - è quella di lavorare in duplice modo. Da un lato c’è la risorsa economica, a sostegno delle spese effettive di progetto, ma c’è anche la relazione a sostegno del processo”.
L’accompagnamento - come raccontiamo nel podcast - è personalizzato e può comportare azioni di vario genere. È reso possibile anche dall’esistenza dell’Ufficio Svolta, uno spazio di progettazione sociale nato nel 2017 dalla collaborazione tra Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale, CSV Trentino e Fondazione Caritro. Questo servizio è un esempio di come i soggetti locali si impegnino nello sviluppo del volontariato: in Svolta le organizzazioni di volontariato e le associazioni del territorio possono imparare a progettare in modo efficace e condiviso e trovare occasioni per costruire reti di collaborazione con altri enti.
Tornando al bando GIC, esso presenta alcune peculiarità. Innanzitutto è nato da un confronto approfondito con il CSV Trentino e con i referenti territoriali delle Politiche giovanili della Provincia di Trento, come racconta Brugnara: “abbiamo costruito lo strumento con i referenti tecnici che già erano sui territori, che già avevano delle relazioni con questi gruppi di giovani”. L’ascolto dei territori è un elemento ricorrente dell’operato delle Fondazioni di origine bancaria, come abbiamo già raccontato in Intrecci. Un altro carattere distintivo è l’attenzione a rendere il bando il più possibile accessibile. Per esempio le richieste di contributo possono essere presentate anche da gruppi informali di giovani e l’idea progettuale, una volta sviluppata, viene “adottata” da un’organizzazione strutturata nella fase di erogazione del contributo. Inoltre il bando non ha una scadenza, ma funziona a sportello: è sempre aperto alle candidature.
Nell’edizione in corso GIC ha sostenuto 18 progetti2. Tra questi c’è anche Otium, un progetto culturale e formativo concepito da ragazzi e ragazze delle scuole superiori di Trento. Il progetto, che raccontiamo in modo approfondito nel podcast, è realizzato da studenti e studentesse accompagnati da UNITiN – Rete degli studenti dell'Università di Trento e UDU - Unione degli Universitari di Trento, con il supporto di numerosi enti del territorio3.
Le Fondazioni di origine bancaria e il volontariato
Le Fondazioni di origine bancaria (Fob) sostengono il volontariato in molti modi diversi, come esemplifica l'esperienza di Trento. Per avere un quadro complessivo basta guardare ai Rapporti Acri, che analizzano ogni anno le erogazioni delle 86 Fob italiane (qui abbiamo parlato del Rapporto più recente): il settore “Volontariato, filantropia e beneficenza” è uno di quelli in cui le Fob sono più attive (85 Fob su 86 sostengono interventi in questo ambito). Da alcuni anni il settore è stabilmente al secondo posto per risorse erogate e i fondi destinati sono aumentati in modo significativo negli ultimi 10 anni: nel 2013 a questo settore sono andati 104,6 milioni di euro (11,8% delle erogazioni complessive), mentre nel 2023 le risorse sono arrivate a 152,1 milioni (con un’incidenza del 14,5% sul totale).
Questo settore, come mostra il grafico sottostante, non finanzia esclusivamente attività di volontariato. Tuttavia, guardando al 2023, la gran parte delle risorse è stata destinata proprio a questo scopo: il 29,9% è andato a interventi diretti di promozione e sostegno del volontariato (45,5 milioni di euro), mentre il 26,2% è rappresentato dagli accantonamenti al Fondo Unico Nazionale per il Volontariato (39,9 milioni). Non bisogna dimenticare, infatti, che l’attività dei CSV è finanziata proprio dalle Fob (attraverso il Fondo citato)4.
Il sostegno al volontariato, peraltro, non è limitato allo specifico settore “Volontariato, filantropia e beneficenza”: in tutte le aree di intervento delle Fob sono attive organizzazioni di volontariato (si pensi al campo culturale o a quello della formazione). Analizzando tutti i settori di intervento emerge che nel 2023 il 6% delle erogazioni complessive delle Fob è andato a organizzazioni di volontariato.
I volontari come risorsa “strategica” per le Fondazioni
I volontari possono essere anche una risorsa per le Fondazioni di origine bancaria (e non solo). Un esempio è quello della Fondazione Ufficio Pio, ente strumentale della Fondazione Compagnia di San Paolo5. L’organizzazione, secondo il suo statuto, “ha come scopo l’intervento a favore di persone singole e/o nuclei familiari in situazione di difficoltà attraverso l’erogazione, diretta o indiretta, sia di sussidi economici, sia di servizi sociosanitari e assistenziali”. Nella storia plurisecolare dell'Ufficio Pio (l’anno prossimo ricorre il 430° anniversario dalla nascita) i volontari hanno sempre svolto un ruolo fondamentale, che ovviamente si è evoluto nel corso del tempo: originariamente avevano il ruolo di "elemosinieri" ed erano responsabili della distribuzione del denaro ai bisognosi, oggi sono coinvolti in moltissime attività di tipo diverso.
Un esempio è il progetto Tu per Tu, in cui un tutor volontario affianca una persona migrante in conversazioni utili a migliorare la conoscenza della lingua italiana e a sviluppare nuove relazioni. Il percorso di apprendimento si gioca tutto sulla relazione e sulla libertà delle persone coinvolte, che scelgono senza vincoli che cosa fare, dove incontrarsi e come trascorrere insieme una parte del proprio tempo “libero”. Un’attività di questo tipo assume un significato e una valenza completamente diversi se è svolta nell’ambito di una relazione paritaria e attraverso uno scambio di tipo volontario. La relazione che intende creare Tu per Tu è profondamente diversa da quella di tipo professionale che si instaura tra utente e operatore sociale (e ovviamente, qualora questa sia necessaria, non la sostituisce).
Il volontariato ha però un’accezione ancora più strategica, come si legge nella Carta del Volontariato della Fondazione Ufficio Pio: la persona che sceglie di donare liberamente e gratuitamente il proprio tempo esercita il proprio dovere civile di solidarietà, rafforzando il senso di comunità. In questo modo contribuisce indirettamente al raggiungimento della mission della Fondazione Ufficio Pio, che è quella di favorire la solidarietà attiva e ridurre le disuguaglianze economiche e sociali.
Il volontariato dunque è ancora oggi una forza vitale della nostra società. E intrattiene con gli attori filantropici una relazione preziosa di reciproco scambio che deve essere sempre più valorizzata. È quindi un’altra strada attraverso cui le Fondazioni di origine bancaria rafforzano le proprie comunità di riferimento, come stiamo raccontando nelle diverse tappe di Intrecci.
Intrecci è realizzato da Percorsi di secondo welfare con il supporto di Acri, l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria. Intrecci è un progetto giornalistico ibrido: un podcast per conoscere attraverso le voci dei protagonisti i progetti di comunità e una serie di articoli di approfondimento per mettere a fuoco il ruolo della filantropia. |
Note
- Si tratta di un meccanismo legato all’origine stessa di questo tipo di Fondazioni, come abbiamo spiegato qui (al paragrafo 7.1).
- Dato aggiornato al 6 dicembre 2024.
- Il MUSE - Museo delle Scienze di Trento, l’Ufficio Politiche Giovanili del Comune di Trento, il Forum Trentino per la Pace e per i Diritti Umani, Opera Universitaria, la Consulta Provinciale degli Studenti e il Dipartimento Istruzione e Cultura della Provincia Autonoma di Trento.
- Si tratta di un obbligo stabilito dal Codice del Terzo settore (d.lgs. n. 117/2017), che a sua volta ha confermato quanto già disposto nell’art. 15 della L. 266 del 1991.
- Le informazioni contenute in questo paragrafo sono state raccolte grazie alla disponibilità di Irene Rubino, Coordinatrice dell’Ufficio Dati e Disseminazione della Fondazione Ufficio Pio.