La povertà sanitaria continua a crescere nel nostro Paese, colpendo sempre più persone che non possono permettersi farmaci e cure essenziali. Un recente articolo di Redattore Sociale riporta in tal senso i principali dati condivisi dalla Fondazione Banco Farmaceutico alla Camera dei deputati in occasione della presentazione del libro “Tra le crepe dell’universalismo – Disuguaglianze di salute, povertà sanitaria e Terzo settore in Italia”.
Nel 2024 ben 463.176 persone, pari a 7 residenti ogni 1.000, hanno dovuto ricorrere al sostegno di una delle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con il Banco Farmaceutico per ricevere gratuitamente medicinali e trattamenti. Rispetto al 2023, il numero è aumentato dell’8,43%. Resta elevata la presenza di minori, che ammontano a 102.000 individui (22% del totale), superando la quota degli anziani, che rappresentano il 19%.
E mentre la spesa farmaceutica a carico delle famiglie continua a crescere per il settimo anno consecutivo, la quota coperta dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) diminuisce. Questo si traduce spesso in un maggiore ricorso alla rinuncia o al rinvio delle cure necessarie.