Un recente articolo di Openpolis realizzato in collaborazione con l’impresa sociale Con i Bambini affronta il tema della violenza di genere e le sue drammatiche conseguenze sui bambini e ragazzi che la subiscono direttamente o che vi assistono. Crescere in un ambiente familiare violento lascia cicatrici profonde, con effetti immediati come disturbi del sonno, ansia, aggressività e atteggiamenti adultizzati di accudimento verso i familiari. A lungo termine, il rischio maggiore è la trasmissione intergenerazionale della violenza, che porta a normalizzare e riprodurre comportamenti violenti nelle relazioni future.
I dati Istat evidenziano la persistenza di stereotipi culturali dannosi. Ad esempio, 1 giovane su 10 considera accettabile il controllo maschile sulle comunicazioni della partner, e il 20,2% della popolazione, di cui il 20,7% tra le donne, ritiene che sia compito esclusivo delle madri occuparsi dei figli.
Secondo Openpolis e Con i Bambini, per combattere il fenomeno della violenza di genere, è necessario intervenire fin dalle scuole promuovendo una cultura della parità e del rispetto per superare stereotipi e discriminazioni. La comunità educante, in collaborazione con i centri antiviolenza, può giocare un ruolo cruciale in questo processo. Rafforzare la loro collaborazione con scuole e comunità locali può infatti aumentare la consapevolezza sui fenomeni di violenza e promuovere un cambiamento culturale duraturo, fondamentale per prevenire la violenza di genere nelle generazioni future.