È stata pubblicata la ventottesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia di Caritas Italiana. Si intitola “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di Speranza” e offre un’analisi dettagliata delle condizioni socioeconomiche in Italia, evidenziando le criticità più importanti ma anche alcuni segnali di speranza.
Il rapporto sottolinea infatti un aumento significativo del lavoro povero e intermittente, con salari bassi e contratti atipici, che non garantiscono la possibilità di vivere in modo dignitoso. Le fasce più vulnerabili sono soprattutto i giovani e le famiglie con figli, che si trovano a lottare quotidianamente con condizioni di precarietà. Un altro tema centrale è il disagio abitativo, che si presenta come un’emergenza crescente: sempre più famiglie si trovano senza casa o in condizioni abitative inadeguate, aggravando la loro situazione di difficoltà. Anche l’accesso a risorse essenziali come l’istruzione e le nuove tecnologie diventa sempre più difficile per ampie porzioni della popolazione, amplificando così le disuguaglianze sociali.
Nonostante le difficoltà, il rapporto evidenzia anche segni di speranza, simbolizzati dai “fili d’erba nelle crepe”. Questi segni positivi emergono grazie al lavoro congiunto della comunità ecclesiale, della società civile, delle associazioni e del volontariato, che si impegnano a migliorare la vita delle persone in difficoltà, creando risposte concrete e umane (tema che abbiamo approfondito in un recente articolo sull’esperienza di Caritas all’interno degli oratori). Nel 2023, i servizi Caritas hanno seguito ben 269.689 persone, un aumento del 41,6% rispetto al 2015, segno di un’esigenza crescente di supporto. Le povertà croniche e intermittenti sono aumentate dal 54,7% al 59%, mentre anche il disagio psicologico e psichiatrico è in crescita: dal 2022 al 2023, le persone che soffrono di depressione o altre malattie mentali sono aumentate del 15,2%.