Tra il 2020 e il 2023, L’Azienda Ulss 9 Scaligera (a cui afferiscono 98 Comuni della provincia di Verona) attraverso i servizi Serd1, Consultorio Familiare, in collaborazione con alcuni Enti del Terzo Settore e con i servizi sociali in particolare dei Comuni di Verona, Unione Verona Est, Cologna Veneta, Bovolone, Minerbe, Bevilacqua, Bussolengo, ha sviluppato il progetto Meet Generation rivolto a ragazzi e ragazze2dei territori coinvolti e finanziato da Fondazione Cariverona all’interno del Bando Azioni di Comunità.
Il progetto, nato alla fine del 2020, si è centrato sugli effetti della pandemia di Covid-19 correlati alle ridotte occasioni di relazione e comunicazione sia tra pari, che contribuiscono al senso di appartenenza, sia con le figure educative di sostegno e di motivazione al proprio percorso di crescita e sviluppo d’identità.
Nel territorio, già prima dell’emergenza sanitaria, il rischio di dispersione scolastica e il disagio degli studenti era attenzionato. I giovani infatti già sperimentavano sentimenti di lontananza ed esclusione per vissuti di ansia da prestazione, emarginazione linguistica o socioculturale e/o difficoltà psicologiche.
In questa prospettiva, Meet Generation intendeva rispondere a problematiche acuite dalla pandemia ma emerse chiaramente già prima di essa. In proposito, va considerato che nel 2019 la presenza di giovani (15-29 anni) non occupati e non inseriti in percorsi di formazione, i cosiddetti Neet, si aggirava al 22,1%. In quell’anno, infatti, la quota di Neet in Italia era la più elevata tra i Paesi dell’Unione e superava di circa 10 punti percentuali il valore medio Ue (12,5%).
Il ruolo dei movimenti giovanili nel rivendicare il benessere psicologico
La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente acuito questa condizione nei giovani che si sono trovati a sperimentare nuove difficoltà nella gestione quotidiana della propria vita e hanno visto accrescere fortemente l’incertezza sul futuro. La pandemia, dunque, ha avuto un effetto significativo sulla salute mentale di bambini e adolescenti con i seguenti problemi principali individuati: ansia, depressione, solitudine, stress, paura, tensione, rabbia, stanchezza, confusione e preoccupazione.
Come evidenziato dal rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile 2021 (BES) pubblicato dall’Istat nel 2022 “due anni della pandemia hanno messo a dura prova il benessere psicologico della popolazione. In particolare, nel 2021 si osserva un peggioramento nelle condizioni di benessere mentale specialmente tra i ragazzi di 14- 19 anni”.
I nodi affrontati dal progetto Meet Generation
La sperimentazione realizzata grazie a Meet Generation si è focalizzata su ragazzi e ragazze che avevano già abbandonato la scuola o che erano a rischio di abbandono tenendo conto di alcuni segnali di malessere che emergevano nella vita scolastica. Situazioni che, solitamente, o non ricevono adeguata attenzione quando portate alla valutazione dei servizi sociali o sociosanitari, in quanto non espressione di forme consolidate di disagio per le quali esistono standard di risposta, oppure che sono oggetto di interventi legati a progettualità estemporanee e disomogenee.
Le problematiche adolescenziali e le difficoltà scolastiche che possono portare a un abbandono, si scontrano peraltro con un funzionamento “rigido” del sistema d’offerta dei servizi, che è strutturato più sul “bisogno” come oggetto di intervento specialistico che su un approccio di sistema. Il rischio di una lettura specialistica è non solo di perdere la visione complessa del fenomeno del disagio adolescenziale, ma soprattutto perdere la visione del contesto, inteso anche come comunità, in cui poter trovare presidi di contrasto al disagio anche in alleati insoliti (le famiglie stesse se coinvolte, o – ad esempio – l’associazione sportiva del quartiere o il gruppo che organizza pomeriggi di “raccolta” della plastica nei parchi).
La rigidità di un sistema di servizi che lavora su frammenti di lettura autoreferenziale del problema del disagio adolescenziale e della “dispersione scolastica” comporta infatti la difficoltà di integrazione delle risorse, la mancata condivisione degli interventi progettuali di sostegno, la frammentazione delle opportunità in livelli sempre meno accessibili e distanti dalla quotidianità. La formulazione di un “Patto” che organizzi gli interventi di supporto alla dispersione scolastica/disagio adolescenziale appare in questo senso necessario anche al sistema dei servizi, per riuscire a ricomporre una progettualità dove insieme si persegue la stessa finalità con strumenti e ruoli diversi.
Benessere a scuola: la valutazione educativa può fare la differenza?
Un modello innovativo: il Team di prossimità
Per far fronte alle criticità di cui sopra, il progetto Meet Generation ha previsto la costituzione di “Team di Prossimità” multiprofessionali, composti da insegnanti, operatori dei servizi sociosanitari e sociali, educatori degli enti del Terzo Settore, e che hanno coinvolto gli alunni e loro famiglie. I Team di Prossimità sono stati costituiti in dieci Istituti scolastici secondari e hanno permesso di sperimentare, attraverso la lettura di una base comune di informazioni, una collaborazione condivisa, per:
- leggere la dimensione del disagio degli alunni e delle loro famiglie, con il loro coinvolgimento;
- rafforzare i fattori protettivi di tipo relazionale e intervenire precocemente sui fattori rischio di abbandono scolastico;
- evitare la delega di responsabilità e soprattutto facilitare un progetto di lavoro condiviso.
I Team di Prossimità, pur essendo formati da soggetti con multi-specializzazioni, si sono connotati come team in grado di avvicinarsi ai ragazzi e alle loro famiglie non con modalità “specialistiche”, ma piuttosto come realtà in grado di farsi “prossime”. Grazie alla loro costituzione, i servizi sociosanitari dell’Aulss e quelli sociali dei Comuni sono entrati nella scuola e insieme agli insegnanti e agli Enti del Terzo Settore, hanno analizzato il bisogno e hanno individuato il percorso possibile per ciascun ragazzo, coinvolgendo direttamente loro unitamente alle loro famiglie.
In tal senso Meet Generation ha permesso di “desanitarizzare” gli interventi dal momento che i diversi operatori si sono posti non come consulenti specialisti in ambito scolastico, ma come facilitatori dell’incontro e della prevenzione del disagio.
La scuola: uno snodo per il benessere di ragazzi e ragazze
La scuola nel progetto Meet Generation è diventata lo snodo centrale dell’alleanza educativa tra tutti gli attori. Un luogo di condivisione di saperi ed esperienze in grado di valorizzare i vissuti dei singoli nodi, una sorta di “corridoio” dove si sono potute incontrare e integrare la promozione, la prevenzione e la cura, in cui sono stati compresi e riconosciuti tutti gli aspetti del mondo adolescenziale, e in cui l’adolescente e la sua famiglia hanno incontrato un sistema in grado di interpretare le richieste di aiuto e di indirizzarle verso un progetto evolutivo personalizzato.
Con il Team di Prossimità è stata posta la base per una vision verso la riorganizzazione del sistema d’offerta dei servizi, con i seguenti obiettivi trasformativi rispetto ai beneficiari diretti del progetto:
- adolescenti: valorizzazione dei talenti e delle competenze affinché possano diventare risorsa e modello di ispirazione tra i loro pari, supportandoli in una rete estesa che può offrire spazi di parola, confronto e condivisione all’interno della scuola e all’esterno nella propria comunità;
- famiglie: promozione di una nuova alleanza tra famiglia e scuola attraverso la cura e la lettura condivisa delle problematiche adolescenziali e di partecipazione nei percorsi di ri-motivazione e protagonismo dei loro figli.
Come ci ha raccontato un insegnante che ha partecipato al progetto “due anni e mezzo di lavoro sul ‘campo’ sono stati solo l’inizio di un percorso che oggi e nei mesi avvenire ha cominciato a produrre effetti positivi di fiducia e collaborazione, che, a cascata, si traducono in azioni maggiormente efficaci verso quei ragazzi, e sono tanti, che faticano a trovare un senso alla frequenza scolastica pur rimanendo a scuola, per molti di loro, l’unico porto sicuro”.
Per approfondire
- Ambrosiano I. e altri (2021), Crisi di welfare: come è potuto accadere? Proposte per affrontare il disagio psichico, «Studi Zancan», 2, pp. 5-12.
- Ambrosini Tibisay M., De Simone G. (a cura di), “Fuoriclasse. Un modello di successo per il contrasto della dispersione scolastica”, Save the Children Italia e Fondazione Agnelli.
- Branje, S., Morris, A.S. (2021), The impact of the COVID-19 pandemic on adolescent emotional, social, and academic adjustment, «Journal of Research on Adolescence », 31(3), pp. 486-499.
- Canali C., Vecchiato T. (2019), Crescere in un mondo che cambia: indicazioni da uno studio longitudinale, «Studi Zancan», 6, pp. 36-54.
- Crocetti E. (2014), Il contesto scolastico in adolescenza: identità, benessere e dinamiche relazionali, «Studi Zancan», 3, pp. 80-86.
- Crocetti E. et al. (2023), Managing Identities in Diverse Societies: A Developmental Intergroup Perspective with Adolescents. Report dei risultati 2022-2023, Progetto Erc, Università di Bologna.
- Chindamo V. (2021), “La vera emergenza: la dispersione scolastica”, Rivista Il Mulino.
- Cottino P., “Capability approach e politiche integrate di quartiere”, in “Territorio”, ed. FrancoAngeli, 2008, pagg. 66-76
- De Stefani P., Mazzucchelli M., Sartori P., Drigo C., Santamaria F. (a cura di), “Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi sociali e sociosanitari: Approfondimenti emersi nel Corso di formazione 2010”, Garante regionale del Veneto dei servizi alla persona.
- Lancini M. (2019), Essere adolescenti nell’epoca del “sovranismo psichico”. Fragilità generazionale e autorevolezza adulta, «Sestante Rivista scientifica di valutazione nella salute mentale, dipendenze patologiche e salute nelle carceri», 7, pp. 3-7
- Ministero della Salute Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali Ufficio 2 (2022), “Per una salute mentale di comunità”, 2a Conferenza Nazionale per la Salute Mentale, Roma 25 – 26 giugno 2021
- Pulcinelli C., Pistono D. (a cura di), Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 2022 come stai? La salute delle bambine dei bambini e degli adolescenti, Save The Children Italia.
Note
- Che si occupano di contrasto e trattamento delle dipendenze patologiche.
- Nel presente documento si adotta la forma maschile per riferirsi agli studenti e alle studentesse in una prospettiva inclusiva contemplando tutte le diversità di genere, conformemente alla normativa linguistica italiana vigente in merito alla concordanza di genere nel plurale. Si vuole sottolineare la consapevolezza e la sensibilità delle scriventi rispetto alla tematica, tale scelta si basa sulla volontà di preservare la fluidità e la chiarezza nella leggibilità del testo.