Rassegna Stampa
A Brave New Europe

Portoscuso: una crisi senza risposte

In Sardegna, sotto gli impianti di Portoscuso, i livelli di metalli pesanti superano di migliaia di volte i limiti legali. Dopo dieci anni di mancata trasparenza, i dati sono stati resi pubblici grazie a una richiesta di Slow News.
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Nelle falde acquifere sotto gli impianti dell’ex Alcoa di Portoscuso, il livello di cadmio ha raggiunto 120.000 microgrammi per litro (μg/l), superando di 24.000 volte il limite legale di 5 μg/l. La contaminazione non si limita alle falde industriali, parzialmente isolate dal resto delle falde e dal mare. Anche nei suoli comunali, i livelli di cadmio sono 14 volte superiori ai limiti consentiti, mentre quelli di zinco e piombo li superano rispettivamente di 31 e 13 volte.

La gravità della situazione ambientale a Portoscuso era già nota, ma è rimasta senza dati aggiornati per anni poiché Arpa Sardegna (Arpas) non ha pubblicato report sul Sulcis dal 2014. Ora, grazie a una richiesta di accesso civico presentata da Slow News nell’ambito del nostro progetto A Brave New Europe, emergono i numeri di un disastro ambientale in corso.

Per affrontare questa crisi, il Just Transition Fund, di cui abbiamo già parlato qui e qui, ha stanziato 80 milioni di euro per le bonifiche nel Sulcis-Iglesiente. Tuttavia, i fondi non sono ancora stati assegnati, alimentando il pessimismo sul fatto che Portoscuso riceverà il sostegno necessario. Ne parla Matteo Scannavini su Slow News. 

Cicatrici: tutti i numeri di un disastro ambientale
Matteo Scannavini, Slow News

 

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