Pillole
Giovani / Primo Welfare / lavoro

Giovani NEET in Italia: disparità e ostacoli tra aree urbane e rurali

Uno studio del Consiglio Nazionale dei Giovani evidenzia le differenze nelle esperienze e nelle motivazioni dei giovani italiani non impegnati in istruzione, lavoro o formazione.

Il Consiglio Nazionale dei Giovani ha recentemente presentato i risultati della ricerca LOST IN TRANSITION: Motivazioni, significati ed esperienza dei giovani in condizione di NEET: un confronto tra aree metropolitane e aree interne. Supportata dall’IREF, l’Istituto di Ricerche Educative e Formative delle Acli, l’indagine esamina le esperienze e le sfide dei giovani NEET (Not in Education, Employment, or Training) italiani tra i 18 e i 29 anni, evidenziando significative differenze tra le realtà urbane e rurali.

Innanzitutto, la ricerca rileva notevoli disparità nell’accesso all’istruzione, con solo il 9,6% dei NEET rurali in possesso di una laurea, contro il 65,3% nelle aree urbane. Economicamente, quasi il 50% dei NEET metropolitani è indipendente, mentre quelli delle aree interne dipendono maggiormente dal supporto familiare. Inoltre, le attivazioni sociali e politiche sono più frequenti nelle città, con i NEET metropolitani spesso coinvolti nell’economia informale e in reti sociali.

Le motivazioni per la condizione di NEET variano da una “pausa sabbatica” al sostegno familiare. I giovani delle aree interne esprimono maggiore sfiducia nel mercato del lavoro e minore partecipazione all’economia informale rispetto ai loro pari urbani. Inoltre, il 74,8% dei NEET ha svolto lavori sommersi, con una prevalenza maggiore nelle città. Infine, le esperienze di vita dei NEET sono caratterizzate da una dicotomia tra “mettersi ancora in gioco” nelle aree urbane e “mettersi per ora in pausa” nelle aree interne, evidenziando differenze nei livelli di attivazione sociale e politica.

 

Scopri di più

 

Foto di copertina: Rogério Martins, Pexels.com