Il Parlamento Europeo ha pubblicato uno studio dettagliato sui principali beneficiari dei fondi UE di coesione nel periodo 2014-2020, con particolare attenzione all’Italia. Tra i beneficiari diretti spicca la rete ferroviaria italiana (RFI), seguita dalla Regione Campania, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e la Regione Calabria. Le regioni meridionali sono particolarmente presenti, con 7 grandi beneficiari in Sicilia, 5 in Campania, 4 in Puglia e altrettanti in Calabria.
In generale il settore pubblico italiano rappresenta circa il 54% dei beneficiari, mentre le società a responsabilità limitata pesano per il 32%. Tra beneficiari finali anche emergono imprese attive nel settore tecnologico, con progetti in ambito di ricerca e innovazione. Altri settori rappresentati sono la sanità, il turismo e il lavoro.
La Corte dei Conti UE ha sottolineato la necessità di maggiore trasparenza, notando che al momento le informazioni pubbliche sui beneficiari sono limitate alle persone giuridiche. La relazione della Corte, inoltre, evidenzia la mancanza di informazioni sui conflitti di interesse nella gestione dei fondi; ne parla Gabriele Cruciata su Slow News.
I grandi percettori
Gabriele Cruciata, Slow News
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