MIRE – Milano in Rete è un progetto del Comune di Milano realizzato nell’ambito delle Reti Territoriali di Conciliazione di Regione Lombardia per promuovere le pratiche di smart working e di welfare aziendale in rete nel capoluogo lombardo. Al termine delle azioni messe in campo da MIRE nel periodo 2020-2023, Percorsi di secondo welfare ha realizzato una ricerca per comprendere, stimare e valutare gli esiti raggiunti dalla progettualità. In questa pagina trovate il rapporto realizzato da Valentino Santoni, Chiara Agostini e Alice Fanelli in cui sono riassunti i risultati della ricerca di Secondo Welfare.
Il progetto MIRE
MIRE è stato promosso nel triennio 2020-2023 dal Comune di Milano e ha coinvolto 17 partner (enti pubblici e privati, profit e non profit) e 26 aziende, le quali hanno avuto modo di avviare sperimentazioni in tema di smart working e welfare aziendale per offrire servizi ai propri dipendenti.
Nello specifico, nell’ambito di MIRE sono state avviate tre azioni volte rispettivamente alla promozione di smart working, coworking e welfare aziendale in rete. Le prime due azioni hanno previsto la realizzazione di webinar, incontri e percorsi di consulenza sul lavoro agile e sulla conoscenza delle pratiche di coworking nel contesto milanese. L’ultima azione, invece, ha riguardato la realizzazione di un percorso di coinvolgimento delle imprese di un territorio più limitato (Municipio 5 e 7) sui temi del welfare aziendale e territoriale e ha preso il nome di “Cittadella del welfare”. Anche in questo caso sono stati previsti corsi di formazione erogati attraverso la formula dei webinar e sportelli informativi in presenza indirizzati principalmente alle micro e piccole imprese e ai lavoratori autonomi che hanno avuto la possibilità di partecipare alla sperimentazione.
Il progetto MIRE si inserisce nell’ambito delle Reti Territoriali di Conciliazione (RTC) di Regione Lombardia (protagoniste di uno dei capitoli nel Sesto Rapporto sul secondo welfare). Le RTS sono, in breve, di un sistema di governance multilivello e multiattore che ha lo scopo di sostenere la costruzione e lo sviluppo di un quadro coerente di politiche e azioni volte alla conciliazione vita-lavoro nel territorio regionale.
Il modello elaborato da Secondo Welfare
L’attività di valutazione realizzata da Percorsi di secondo welfare e presentata nel rapporto di ricerca ha risposto a due obiettivi. Il primo è stato delineare i tratti distintivi del “modello MIRE” e contestualizzarli nell’ambito dei processi di cambiamento del welfare aziendale e territoriale al fine di valutare la replicabilità e l’esportabilità dell’iniziativa in altri contesti e aziende. Il secondo obiettivo è stato individuare i possibili sviluppi della progettualità nel territorio, tenendo conto delle principali difficoltà affrontate e delle opportunità emerse nel corso della sperimentazione.
Le attività legate al progetto MIRE sono state analizzate alla luce dei principi definiti dall’Agenda 2030 e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il dibattito attuale sul welfare aziendale e sulla Responsabilità Sociale d’Impresa evidenzia infatti che il welfare aziendale e territoriale possa essere una leva per lo sviluppo sostenibile dal momento che si pone in linea con alcuni degli SDGs definiti a livello internazionale.
Promuovendo lavoro agile, coworking e welfare aziendale territoriale MIRE ha supportato il raggiungimento di quei SDGs per cui il welfare aziendale rappresenta un elemento strategico, cioè: Salute e Benessere (Obiettivo 3), Istruzione (Obiettivo 4), Parità di genere (Obiettivo 5), Lavoro e crescita economica (Obiettivo 8), Imprese e innovazione (Obiettivo 9), Città sostenibile (Obiettivo 11), Clima (Obiettivo 13).
Struttura del rapporto
Il rapporto è articolato in sei sezioni. La prima analizza la relazione tra le pratiche di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro e il tema dello sviluppo sostenibile. La seconda presenta le caratteristiche del progetto MIRE e le azioni realizzate nel corso del triennio 2020-2023. La terza illustra la metodologia seguita della ricerca valutativa. La quarta presenta le evidenze empiriche raccolte durante la valutazione. La quinta delinea alcuni elementi utili al consolidamento delle attività realizzate nell’ambito del progetto. La sesta propone con alcune riflessioni prospettiche su MIRE e il suo potenziale sviluppo.