Il salario minimo a 9 euro l’ora (di cui vi avevamo parlato qui) proposto dalle opposizioni alla fine è stato bloccato. La Commissione Lavoro alla Camera dopo mesi di discussione ha approvato un emendamento della maggioranza che boccia tale proposta e, al suo posto, prevede una delega al Governo per rafforzare la contrattazione collettiva.
Nello specifico, l’emendamento recita “il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge […] uno o più decreti legislativi volti ad intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva”. Tra gli obiettivi c’è quello di “assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi; contrastare il lavoro sottopagato, anche in relazione a specifici modelli organizzativi del lavoro e categorie di lavoratori; stimolare il rinnovo dei contratti collettivi nel rispetto delle tempistiche stabilite dalle parti sociali, nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici; contrastare il dumping contrattuale, che determina fenomeni di concorrenza sleale mediante la proliferazione di sistemi contrattuali finalizzati ad abbassare il costo del lavoro e ridurre le tutele dei lavoratori“. Non sono tuttavia previsti, al momento, paletti economici che dovranno essere rispettati.
La proposta di Legge Delega approvata dalla Commissione, qui approfondita dal Sole 24 Ore, passerà ora alla discussione dell’aula della Camera. Critiche le opposizioni, che hanno abbandonato i lavori in protesta con questa scelta. Di seguito una breve rassegna stampa per orientarsi.