“Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di Legge di Bilancio che indica quali misure economiche saranno introdotte nel 2024, cioè come varierà la spesa pubblica”, scrive Il Post. “È in questo momento – continua il giornale on line – che emergono quali sono le priorità economiche del governo in carica, che con questo passaggio sancisce le sue linee guida su come vorrebbe spendere i soldi nel prossimo anno”.
Tra queste priorità, come ampiamente annunciato, sembra esserci anche il tema della natalità e del più ampio sostegno alle famiglie. Come scrive Il Sole 24 Ore, infatti, la Legge di bilancio “riserva alcune novità per le famiglie, che emergono dalla lettura degli 82 articoli della manovra per il 2024 varata dal Consiglio dei ministri il 16 ottobre”. Ecco le principali.
- Aumenta l’assegno unico e universale per il terzo figlio, almeno fino all’età di sei anni.
- Viene rafforzato il bonus asili nido (il fondo aumenta di oltre 150 milioni di euro), ma l’asilo non è gratis per il secondo figlio come era stato detto inizialmente.
- Le imprese che assumono donne con figli a tempo indeterminato avranno una deduzione del 130%. “In questa misura (che riguarda anche altre categorie) sono state accorpate le agevolazioni per le assunzioni di donne e giovani già in vigore”, scrive Il Post.
- Con il secondo figlio, scrive Il Sole 24 Ore “arriva la decontribuzione (intera quota a carico delle lavoratrici) per le madri con due figli (fino a 10 anni) e permanente per quelle che hanno tre figli (fino ai 18 anni del più piccolo)”.
- Il tetto dei fringe benefit viene portato a 2 mila euro per i lavoratori con figli e a mille euro per tutti gli altri.
- Al congedo parentale “già previsto, sia per le donne che per gli uomini, si aggiunge un ulteriore mese utilizzabile fino a 6 anni di vita del bambino retribuito al 60%. Oggi il congedo parentale facoltativo è un diritto di entrambi i genitori, non solo della donna”, scrive ancora Il Post, aggiungendo che “restano confermati gli altri mesi con indennità al 30% e l’indennità all’80% prevista dalla legge di bilancio del 2023 per un mese di congedo parentale entro il sesto anno”.
Avvenire spiega invece che non è stato invece confermato il taglio sull’IVA per i prodotti della prima infanzia perché gli aumenti dei prezzi avevano reso inefficace la detassazione introdotta dal governo lo scorso anno.
“Nei prossimi giorni – conclude Il Post – inizierà l’esame parlamentare del disegno di legge, ma è molto probabile che nelle sue parti fondamentali rimarrà più o meno invariato fino alla sua approvazione definitiva, che dovrà essere entro la fine dell’anno”.