Richiamare l’attenzione sulle tante iniziative diffuse nel Paese che mettono al centro il lavoro quale chiave per favorire l’autodeterminazione e l’inclusione sociale, mettendo sotto i riflettori 100 progetti che in tutta Italia favoriscono l’inserimento nel mondo del lavoro di persone in condizione di fragilità – come Neet, donne, persone con disabilità, detenuti e migranti – e che affiancano giovani imprenditori nell’apertura di startup e imprese sociali.
È l’obiettivo di “Ci stiamo lavorando. Attiviamo le energie delle comunità”, iniziativa di Acri e Assifero realizzata in occasione dell’undicesima Giornata Europea delle Fondazioni, che si svolgerà dal 25 settembre al 1° ottobre.
Patrocinata da Rai Per la Sostenibilità ESG, “Ci stiamo lavorando” metterà in evidenza interventi promossi dalle Fondazioni in ristoranti, spazi di agricoltura sociale, ostelli e luoghi di accoglienza in cui lavorano persone con disabilità, migranti ed ex detenuti, ma anche laboratori di artigianato e sartorie che coinvolgono donne in condizioni di fragilità o vittime di violenza e, ancora, corsi di formazione e percorsi di tutoraggio per giovani che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali. A questi si aggiungono i nuovi percorsi di formazione, dedicati a giovani donne e Neet, che si concentrano sul tema delle competenze digitali nell’ambito delle iniziative del Fondo per la Repubblica Digitale.
Inclusione lavorativa e Fondazioni
Secondo le ultime rilevazioni di Istat (giugno 2023) il tasso di disoccupazione oggi in Italia (15-64 anni) è al 7,6%, quello di inattività – relativo alle persone che hanno smesso di cercare lavoro – è al 33,5%. Questi indicatori per le donne sono rispettivamente 8,7% e 42,7%. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) è al 22,1%. Nel Mezzogiorno i dati sono tutti peggiori: disoccupazione 13,9%, inattività 44,2%, disoccupazione femminile 16,1% e giovanile 35%.
In tale scenario si innesta la frontiera dell’inclusione lavorativa, che riguarda tutti coloro che hanno difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. In questo campo il nostro Paese è stato pioniere ed è ancora ricchissimo di esperienze diffuse e capillari realizzate dalle organizzazioni del Terzo Settore. Iniziative che costituiscono sperimentazioni innovative, sostenibili e replicabili, rese possibili anche grazie alle Fondazioni, che ogni anno si stima destinino complessivamente circa 50 milioni di euro a progetti di inclusione lavorativa, coinvolgendo oltre 30.000 persone.
Un patrimonio prezioso da valorizzare che può ispirare politiche ampie e durature.
Una settimana per accendere la luce
“Ci stiamo lavorando” ha proprio l’obiettivo di contribuire ad accendere una luce su alcune di queste esperienze e sul loro grande valore per il nostro Paese. Nello specifico oltre 100 progetti – individuabili sul sito www.cistiamolavorando.it – saranno valorizzati dal 25 settembre al 1° ottobre attraverso incontri, spettacoli e laboratori in tutta Italia.
Inoltre mercoledì 27 settembre, alle 10.30, la Viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, interverrà, insieme ai presidenti di Acri e di Assifero, Francesco Profumo e Stefania Mancini, a un incontro di presentazione di 5 dei progetti che partecipano alla campagna nazionale.
Proprio Profumo, presentando l’evento ha voluto sottolineare come “le Fondazioni sono al fianco di chi nel Paese lavora per offrire nuove opportunità a chi non le ha mai avute, a chi vuole rendere realtà delle buone idee e a chi ha bisogno di una spinta per ripartire“. E, in questo senso, il titolo dell’evento non è causale ma racconta “un processo che non si conclude. ‘Ci stiamo lavorando’: significa che siamo aperti ad alleanze con tutti gli attori pubblici e privati, che vogliono attivare tutte le energie delle comunità“.
A fargli eco Stefania Mancini di Assifero, che ha aggiunto come questa sia l’occasione “per gettare la luce su tutti quei processi e iniziative promosse dagli enti filantropici italiani che vedono nel lavoro un mezzo, non un fine, in grado di restituire e promuovere la dignità delle persone e affermarne la propria autodeterminazione“. “Le sfide che oggi affrontiamo” ha aggiunto “sono molteplici e interconnesse: solo attraverso la collaborazione e l’impegno condiviso possiamo costruire un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro e in cui ognuno abbia la possibilità di sentirsi parte della società e contribuire al suo progresso attivo“.