Portofino, nota meta turistica di lusso, sta affrontando problemi di overtourism, cioè di troppo turismo. Per fronteggiare la congestione che avviene nei mesi estivi, le autorità hanno creato delle zone rosse dove è consentito il transito, ma non la sosta. Una scelta che prova a governare nell’immediato il fenomeno ma che, ovviamente, non incide minimamente sulle sue cause.
Come racconta Sarah Gainsforth su Slow News, l’incremento dei flussi turistici sta infatti creando problemi di sicurezza e rende difficile la vita quotidiana delle persone residenti nei luoghi più frequentati come, appunto, Portofino. Il problema, nel caso della Liguria, è condiviso anche da tutto il territorio delle Cinque Terre.
Il fenomeno porta con sé varie conseguenze negative, quali ad esempio l’abbandono delle attività tradizionali, ma anche la decadenza del territorio e un conseguente aumento delle frane. Se “il potenziamento dell’attrattività turistica dei luoghi è uno degli assi della politica di coesione economica, sociale e territoriale europea“, qual è la sostenibilità di questo modello di crescita? Si possono attuare politiche efficaci per gestire la capacità turistica?
Ne parla la giornalista su SlowNews, in un articolo parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation che, tra le altre cose, si occupa anche di turismo.