Prima della pandemia il settore turistico italiano aveva raggiunto il suo picco: nel 2019 i turisti sono stati 65 milioni – di cui 42 stranieri – che hanno contributo al 13% del nostro Pil considerando anche l’indotto.
Ma dietro ai risultati apparentemente positivi sono tanti i temi che meritano una riflessione. A dirlo è Sarah Gainsforth, che spiega come il turismo sia certamente una pratica culturale individuale legata al piacere e al tempo libero, ma che ormai rappresenta una vera e propria industria moderna. In quanto tale, in Italia ha creato un mercato che riguarda in maniera trasversale molti settori, e richiede pertanto adeguate politiche economiche, e non solo, che lo regolino. Per farlo, però, occorre chiarire luoghi comuni e superarli.
La giornalista lo scrive su Slow News, in un articolo parte del progetto A Brave New Europe – Next Generation che, tra le altre cose, si occupa anche di turismo.