In questo contributo presentiamo il Manifesto-Canvas della partecipazione ibrida realizzato in collaborazione con lo Staff Partecipazione della Regione Emilia-Romagna. Raccontiamo come è nato (nella sua genesi ci sono alcune indicazioni operative); descriviamo la sua struttura, articolata in due parti: la prima (manifesto) contiene spunti per orientarsi nei processi partecipativi in presenza e online; la seconda (canvas) offre una guida passo passo per sviluppare percorsi partecipativi ibridi. Nel passaggio conclusivo di questo contributo prendiamo in considerazione alcuni possibili usi di questo strumento.
Genesi operativa
Il Manifesto-Canvas per la partecipazione ibrida è nato nell’ambito della seconda edizione del percorso Ripartecipiamo promosso dallo Staff Partecipazione – Settore coordinamento delle politiche europee, programmazione, riordino istituzionale e sviluppo territoriale, partecipazione, cooperazione e valutazione della Regione Emilia-Romagna. Il percorso, realizzato nell’autunno 2021, ha coinvolto una quarantina di funzionarie e funzionari comunali e regionali, aderenti alla comunità di pratica sulla partecipazione, a cui è stato proposta un’attività formativa strutturata in cinque incontri laboratoriali interattivi online, intrecciati a tre moduli di auto-formazione asincrona sulla piattaforma SELF della Regione Emilia-Romagna.
A tema la messa a punto di risposte operative all’esigenza di considerare, disegnare e praticare approcci, metodi e strumenti per facilitare processi partecipativi capaci di valorizzare in modo proficuo la combinazione tra la dimensione fisica e quella digitale della partecipazione.
Il percorso formativo è stato, in particolare, pensato per:
- migliorare la capacità di progettare, gestire e facilitare percorsi e iniziative partecipative in contesti che integrano attività online e in presenza;
- sviluppare competenze specifiche per la gestione di strumenti a supporto della partecipazione in ambienti digitali;
- sperimentare metodologie e strumenti per la collaborazione.
Organizzata in forma laboratoriale, la formazione online è stata strutturata in cinque webinar interattivi che hanno alternato brevi inquadramenti concettuali a lavori collaborativi di gruppo e momenti di confronto in plenaria. Nello svolgimento del percorso i partecipanti sono stati accompagnati nello sviluppo di project work su casi concreti di loro interesse.
I webinar si sono svolti su Zoom, che ha offerto l’ambiente digitale primario per l’interazione a distanza, sia per i momenti in plenaria sia per i lavori in gruppo nelle stanze. Il confronto e l’elaborazione sono state poi supportate da Miro, lavagna digitale collaborativa, che ha permesso di facilitare lo scambio di idee e l’attività di co-progettazione dei partecipanti.
Nel contesto formativo descritto, la genesi del Manifesto-Canvas della partecipazione ibrida si è articolata in tre fasi.
- Sperimentazione di una prima bozza di Manifesto-Canvas sul campo. Durante il laboratorio abbiamo proposto ai partecipanti di sperimentare una bozza dello strumento per supportare lo sviluppo dei cinque project work attivati nel percorso formativo. Il tracciato guida, ideato per realizzare i project work, è stato presentato come un itinerario in cinque tappe, a ognuna delle quali è stato dedicato un incontro specifico del percorso.
- Raccolta di feedback e proposte migliorative. La versione iniziale del Canvas sperimentata dai gruppi per lo sviluppo dei project work è stata adattata, modificata, integrata a seguito dell’uso che ne hanno fatto i partecipanti. Ciascuno dei cinque quadranti è stato messo alla prova e ciò ha permesso di osservare il suo comportamento in casi reali d’uso e di raccogliere diversi suggerimenti di cambiamento nella sua articolazione: abbiamo rilevato quello che funzionava e quello che invece doveva essere adattato.
- Messa a punto del Manifesto-Canvas. Il Manifesto-Canvas – giunti al termine del percorso formativo – ha assunto una nuova veste. Possiamo dire che costituisce la sintesi del percorso stesso. Raccoglie via via indicazioni operative, avendo supportato il lavoro di gruppo, essendo stato progressivamente adattato per incorporare le indicazioni provenienti dai gruppi di lavoro, il Canvas offre una restituzione d’insieme del lavoro sviluppato a più mani.
L’ideazione del Canvas e lo sviluppo del percorso formativo sono andati di pari passo e questo ha consentito di focalizzare meglio il tracciato della formazione, condividendolo con i partecipanti integrando, per arrivare a produrre una sintesi elaborativa comune. Considerando alcuni aspetti che hanno caratterizzato il suo impiego come strumento di supporto formativo, possiamo osservare che:
- il Canvas è servito da mappa per orientare il lavori di approfondimento nei gruppi; i diversi quadranti del Canvas – presentati in forma già strutturati ma aperti a integrazioni e messe a punto – hanno costituito via via i focus operativi di ciascun incontro;
- il Canvas della partecipazione ibrida è servito come bacheca per raccogliere indicazioni, spunti, riflessioni e questioni via via introdotte nell’itinerario formativo. Il Canvas ha permesso di raccogliere e visualizzare in un indice sinottico apporti, idee, contributi sia dalla letteratura, sia dalle esperienze sul campo, sia dal confronto collettivo;
- al termine del percorso laboratoriale il Manifesto-Canvas ha offerto una visione di sintesi sul percorso sviluppato.
Doppio focus
Proviamo ora a illustrare i contenuti del Manifesto-Canvas, un poster stampabile in formati 70×100 cm o 100×140 cm o utilizzabile in formato digitale, da inviare, da presentare, da appoggiare su lavagne interattive digitali.
Sulla sinistra l’impaginazione presenta un manifesto con spunti operativi da considerare nella progettazione e nell’accompagnamento di processi partecipativi che combinano attività in presenza e online. Sulla parte destra del poster, circa i tre quarti dello spazio sono occupati da un canvas strutturato in sei riquadri da utilizzare per progettare un percorso partecipativo ibrido.
Manifesto della partecipazione ibrida
Il manifesto per progettare e gestire percorsi coinvolgenti in presenza e online propone un indice articolato di spunti operativi da considerare, vagliare, integrare, trasformare e utilizzare nei contesti operativi. Si tratta di richiami per curare e rendere più efficace la partecipazione e renderla più:
- aperta: la partecipazione ibrida è aperta e inclusiva;
- ospitale: la partecipazione ibrida è accogliente e ospitale;
- connessa: la partecipazione ibrida connette spazi, persone e visioni;
- attiva: la partecipazione ibrida è coinvolgente e attivante;
- agile: la partecipazione ibrida sperimenta innovazioni;
- tecnologica: la partecipazione ibrida usa tecnologie civiche inclusive, aperte, accessibili per ampliare la partecipazione.
L’invito che lanciamo è quello di guardare alla partecipazione come a un ecosistema capace di ripensarsi, grazie alla responsabilità condivisa di chi propone e promuove i percorsi, di chi vi prende parte e li implementa e di chi li facilita offrendo supporti professionali: l’efficacia della partecipazione ibrida dipende al 100% da chi la promuove, al 100% da chi la facilita e al 100% da chi vi partecipa.
Canvas per progettare percorsi partecipati ibridi
Il canvas è strutturato in sei quadranti (sei tappe) che di seguito nominiamo:
- Proposta progettuale. Attivare e coinvolgere i soggetti chiave
- Protagonisti e propulsori. Costruire insieme l’oggetto della partecipazione
- Promozione e comunicazione. Informare e raccontare per coinvolgere e attivare in un contesto ibrido
- Percorsi e processi. Definire fasi, attività e strumenti in un disegno evolutivo
- Preventivo dei costi. Prefigurare le risorse economiche necessarie per lo sviluppo del percorso
- Posti. Progettare e allestire ambienti di interazione e partecipazione
Ciascun quadrante si articola in domande per offrire ai gruppi di lavoro spunti di ideazione e confronto e per la progettazione partecipata di percorsi partecipati ibridi.
Qual è il senso della struttura (apparentemente) bipartita del Manifesto-Canvas? Le due sezioni mirano ad offrire supporti diversi e fra loro collegati a chi si accinge ad attivare interventi partecipati e a realizzarli con modalità inclusive. Per un verso il Manifesto riepiloga i focus salienti da considerare con spirito critico volendo promuovere attività coinvolgenti; dall’altro il Canvas offre un indice ragionato delle attività da realizzare che induce a vagliare e concordare i passaggi operativi da sviluppare.
Quando usare il Manifesto-Canvas per progettare percorsi partecipati?
Il Manifesto-Canvas può essere usato prima, durante e dopo percorsi che vogliano promuovere coinvolgimento e partecipazione in contesti ibridi. Un canvas, per la sua forma poster è pensato principalmente per essere usato in momenti di lavoro collettivi. Facciamo alcuni esempi: gruppi di lavoro intersettoriali; giunte; gruppi informali nelle fasi di esordio di coinvolgimento; gruppi di progettazione con operatori, progettisti, consulenti della partecipazione. Il Manifesto-Canvas può inoltre essere usato nelle diverse fasi di lavoro che accompagnano l’evoluzione di un progetto.
Tabella 1. – Quando e come usare il Manifesto-Canvas della partecipazione ibrida | ||
Funzione | Indicazioni | Strumento |
Facilitare | Il Manifesto-Canvas può essere usato per animare momenti di confronto tra gli attori della comunità, offrire indicazioni operative da vagliare, raccogliere osservazioni e proposte, mettere a punto soluzioni praticabili. | Mappa. Utilizzato come mappa aiuta le persone coinvolte a collocarsi nelle dinamiche dei processi partecipativi. |
Presentare | Il Manifesto-Canvas può essere usato per anticipare e raccontare la proposta progettuale al gruppo di lavoro, ai partner, ai cittadini, ai soggetti coinvolti, indicando le azioni da pensare e gestire come promotori e le fasi da sviluppare, raccogliendo feedback e osservazioni. | Bacheca. Presentato come una bacheca consente di inserire e aggiornare le informazioni. |
Coinvolgere | Il Manifesto-Canvas può essere usato per anticipare questioni da considerare, opportunità da cogliere e azioni da intraprendere, con l’obiettivo di invitare e coinvolgere i soggetti farsi propulsori e co-promotori di processi partecipativi. | Invito. Consegnato o inviato può essere usato come invito per anticipare e coinvolgere. |
Coprogettare | Il Manifesto-Canvas può accompagnare processi ideativi, rappresentare idee emergenti, individuare nuovi campi di intervento, mappare proposte di lavoro che integrino apporti e contributi. | Collage. Usato per accompagnare i momenti di progettazione e raccogliere gli spunti, visualizza in un collage le idee che emergono dal confronto collettivo. |
Socializzare | Una volta completato, il Canvas è un poster da appendere per mostrare tracciati, testimoniare attività, ricordare impegni, condividere obiettivi da raggiungere, dare conto dell’investimento collettivo. | Poster. Può rimanere esposto negli uffici e nei luoghi della partecipazione come un poster che richiama le attività realizzate o da realizzare. |
La tabella aiuta a riepilogare quando e come si può usare il Manifesto-Canvas della partecipazione ibrida.
Il manifesto-canvas può essere utilizzato in presenza, oppure online in ambienti digitali come lavagne collaborative che permettono la co-progettazione a distanza e da remoto. Per utilizzarlo nelle sessioni dal vivo è possibile scaricare la versione di canvas stampabile, in A3 se si vogliono dare copie di lavoro a piccoli gruppi, o in versione poster 70×100 se si vuole lavorare in gruppi. Per il lavoro da remoto è possibile caricare la versione pdf in applicazioni come Miro o Mural e utilizzarlo, ad esempio, come sfondo nello svolgimento di attività collaborative con post-it. Ma il manifesto-canvas può essere anche utilizzato nell’ambito di processi ideativi individuali, come strumento per prepararsi a momenti di lavoro collettivi.
Tutti i formati del Canvas sono scaricabili gratuitamente, con licenza Creative Commons (BY-SA) a questo indirizzo.
Quelli indicati in questo articolo sono solo alcuni degli usi possibili del Canvas, prefigurati in base alla nostra esperienza di lavoro. Siamo sicuri che molti altri ne possano emergere, anche di creativi, originali e inaspettati. Concludiamo quindi con un invito: inviateci foto, commenti per farci sapere come avete usato il Canvas-Manifesto e soprattutto per proporre soluzioni creative cazioni per migliorarlo e arricchirlo: [email protected], [email protected]
Questo contributo è parte del Focus tematico Collaborare e partecipare, che presenta idee, esperienze e proposte per riflettere sui temi della collaborazione e della partecipazione per facilitare cooperazione e coinvolgimento. Curato da Pares, il Focus è aperto a policy maker, community maker, agenti di sviluppo, imprenditori, attivisti e consulenti che vogliono condividere strumenti e apprendimenti, a partire da casi concreti. Qui tutti i contenuti del Focus. |
Per approfondire
- Barrilà L., Bertone G., Maino G., Silva M. (2021), Processi partecipativi ibridi: si può fare ma non è una passeggiata, Percorsi di Secondo Welfare, 29 luglio 2021.
- Barrilà L., Cau M., Maino G. (2020), Come lavorare e collaborare online? Una mappa di possibili format, Percorsi di Secondo Welfare, 17 aprile 2020.
- Bertone G., Morreale D., Ranieri E., Roscelli E., Taddeo G., Ricciardi M. (2015), Smart citizen, in Sociologia della comunicazione 50/2015, pp. 149-162.
- Bertone G., “La sfida del digitale come bene comune locale”, in Califano A. (a cura di) (2019, Ecosistemi digitali. Trasformazioni sociali e rivoluzione tecnologica XXII edizione dei Colloqui internazionali di Cortona, Scenari, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano, 2019.
- Franceschini F. (2021), La partecipazione trasformativa, per scelte migliori. Non sono in fondo le decisioni il primo e fondamentale Bene comune di cui prenderci cura, assieme?, Labsus Laboratorio per la sussidiarietà, 11 Maggio 2021.
- Maino G., (2022) Canvas nella formazione: uno strumento per coinvolgere, Percorsi di Secondo Welfare, 12 gennaio 2022.