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Le persone che hanno bisogni di natura sociale, ad esempio legati alla nascita di un figlio o alla presenza di un familiare malato o con disabilità, sanno quanto è importante poter accedere alle informazioni sui servizi di cura, sostegno e assistenza. Conoscere l’offerta – pubblica e non – del territorio è fondamentale per trovare le risposte necessarie per le esigenze della propria famiglia.

Come si spiega anche in questo recente studio, si può sopperire alla carenza di informazioni grazie alla presenza di “sportelli” informativi che fungono da tramite con i servizi territoriali. Si tratta di luoghi – fisici o virtuali – in cui, oltre a ricevere informazioni, è possibile confrontarsi con persone esperte sul tema e ricevere supporto e orientamento nell’individuazione di quanto disponibile.

In questa direzione, ci sono alcune interessanti esperienze internazionali – come le Maisons France Services in Francia – che mettono in luce le potenzialità degli spazi informativi di prossimità. Alcune sperimentazioni sono nate anche nel nostro Paese, ad esempio a Torino e Milano.

Di recente anche a Siena è stato avviato un servizio rivolto in particolare alle famiglie con persone disabili. Si chiama DirSI – Disabilità in rete Siena ed è nato grazie al sostegno del bando Riesco della Fondazione MPS.

DirSI, tra informazione e inclusione

Il progetto DirSI – Disabilità in rete Siena nasce dalla collaborazione tra un gruppo di enti del Terzo Settore e di istituzioni del territorio senese. In totale sono coinvolte 8 associazioni legate alla disabilità e all’autismo e 3 associazioni culturali. La capofila è l’associazione “Le Bollicine”, mentre le altre organizzazioni coinvolte sono ANMIC Siena (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), ASEDO – Associazione Senese Down, Autismo Siena “Piccolo Principe”, UICI Siena (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), CAI Siena, Cooperativa sociale Naturalmente, Associazione Riabilita, Associazione Visionaria, Associazione Cultiring, Associazione “Se mi aiuti ballo anch’io”1.

Si tratta prevalentemente di piccole realtà che operano localmente, nate “dal basso” grazie alle famiglie che, a causa delle necessità derivanti dalla presenza di una persona disabile, hanno deciso di fondare associazioni per trovare nuove risposte ai loro bisogni. Proprio per questa natura il loro intervento rischia di essere parcellizzato. Nonostante l’impegno e gli sforzi non è stato possibile – prima di oggi – creare un sistema organico e condiviso.

Il progetto DirSi va proprio in questa direzione. “Fino ad oggi le associazioni per la disabilità hanno lavorato quasi esclusivamente per i loro utenti”, ci ha detto Letizia Cambi, coordinatrice di Le Bollicine. “Questo progetto ci sta aiutando a costruire una vera e propria alleanza tra le associazioni che operano in questo settore. Fino ad ora non siamo mai riusciti a ‘fare sistema’, ma adesso stiamo lavorando seriamente per avere una visione d’insieme e sostenere le famiglie e le persone con bisogni specifici”.

A tale scopo è stata anche creata una ATS, cioè un’Associazione Temporanea di Scopo, che riunisce tutte le associazioni e le organizzazioni del progetto. “Questo ci serve per prendere le decisioni insieme, nella maniera più democratica possibile, condividere le linee strategiche e coinvolgere tutti i professionisti e i volontari che sono coinvolti nelle nostre iniziative”, ha continuato Cambi. “Inoltre ci consente di condividere esperienze e risorse allo scopo di costruire nuove comunità e aprirci a tutto il territorio della provincia di Siena”.

Accogliere, ascoltare e rispondere ai bisogni

La costruzione di una rete di questo genere è divenuta una necessità dopo il Covid-19. La pandemia ha infatti richiesto a molte di queste associazioni di ripensare gli spazi e le modalità di intervento e di rivedere il ruolo degli spazi informali per avere nuove opportunità per svolgere le attività.

Il finanziamento del bando Riesco ha permesso di avviare questo lavoro congiunto, ma ha anche permesso di promuovere nuove azioni per il territorio. Tra queste c’è lo Spazio InformarSI, cioè un punto di ascolto aperto a tutti in cui è possibile informarsi sui servizi e sulle attività per la disabilità presenti nel Senese, ma anche avere l’opportunità di confrontarsi sul tema con volontari e operatori che operano in questo settore da molto tempo.

Presso InformarSI, operatori specializzati, alcuni anche portatori a loro volta di disabilità, sono a disposizione per dare informazioni, offrire occasioni di confronto e percorsi di accompagnamento su servizi e opportunità del territorio. Attraverso questo sportello le persone ricevono un sostegno anche per orientarsi rispetto alle normative vigenti, le agevolazioni fiscali, l’inclusione scolastica e lavorativa o più semplicemente per conoscere le associazioni della disabilità”, ci ha spiegato Martina Giunti di UICI Siena.

Inoltre è stato deciso che parte delle attività riguardanti l’informazione e l’orientamento – dopo un percorso di formazione – sono e saranno svolte proprio da persone con disabilità. Si tratta della “Comunità dei Peer”, cioè un gruppo di giovani ragazze e ragazzi con disabilità provenienti dalle diverse associazioni della rete che, affiancati dagli operatori, si sono messi in gioco per mandare avanti lo Spazio InformarSI.

Il lavoro con i ‘Peer’ è stato importante. Sono stati seguiti nel loro percorso di socializzazione e li abbiamo aiutati ad acquisire nuove competenze. Nel corso degli ultimi due anni hanno svolto molti compiti e oggi si occupano della segreteria, dei social network del progetto DirSI e di altre necessità dello spazio. Ad esempio hanno creato loro molti contenuti del sito e quelli di Facebook e di Instagram”, ha concluso Martina Giunti.

Uno “scatto” durante uno dei laboratori attivati dalle associazioni. Fonte: spaziodirsi.it

I laboratori, le attività e gli eventi per il territorio

Le altre iniziative promosse dal progetto DirSI riguardano poi IncluderSI e InSIeme.

Attraverso lo IncluderSI abbiamo ideato e promosso una serie di eventi inclusivi e partecipativi per e con la città. Si tratta di momenti che assicurano un incontro tra le famiglie e quindi occasioni di socializzazione. Attraverso la sezione di Siena del Comitato Paralimpico Toscano abbiamo anche promosso molte attività sportive sul territorio provinciale. Ci sono società sportive che assicurano ambienti e strumenti accessibili e istruttori qualificati per molti sport: dal calcio alla danza, dall’arrampicata all’equitazione, fino al judo e alla scherma”, ci dice Elena Barcelli dell’associazione Piccolo Principe.

InSIeme è invece l’occasione per mettere insieme e rendere disponibili a un numero maggiore di beneficiari tutte le attività organizzate dalla rete di associazioni.

Ci sono corsi di ginnastica, attività educative per imparare a essere autonomi, ma anche laboratori di cucina, danza, pittura e teatro. Abbiamo cercato di fare rete sul serio, condividendo le competenze e le abilità di tutte le associazioni ingaggiate. Dopo l’esperienza del Covid ci è sembrato necessario collaborare e organizzarci in modo diverso per non rischiare di dover chiudere completamente le nostre attività, come avvenuto nel 2020”, spiega Elena Barcelli.

Un’esibizione in Piazza del Campo a Siena del laboratorio di danza. Fonte: spaziodirsi.it

Il percorso di empowerment del Terzo Settore senese

DirSI è dunque un percorso di empowerment per quella porzione del Terzo Settore senese che si occupa di disabilità.

Le associazioni del territorio si sono impegnate non solo allo scopo di fare rete per realizzare servizi nuovi per la comunità, ma anche per immaginare sinergie inedite e individuare soluzioni migliori per il contesto in cui operano.

In particolare lo Spazio InformarSi, anche grazie ai “Peer”, è divenuto così un luogo di scambio e di incontro. Al tempo stesso è un collegamento concreto che le famiglie con bisogni specifici legati alla disabilità possono avere con i servizi del territorio: da quelli pubblici, a quelli del Terzo Settore, fino a quelli privati.

Si tratta di una vera e propria “antenna” a cui anche i servizi sociali territoriali possono far riferimento. Ed è propria questa una possibile traiettoria di sviluppo che il mondo del privato sociale può percorrere per innovare e innovarsi.

 


Questo articolo è parte della serie #SienaInnovazione, con cui Secondo Welfare racconta il percorso di quattro progetti promossi attraverso il Bando Riesco: esempi di innovazione sociale nati nel Senese, utili per altri territori chiamati a innovare il proprio welfare locale. La serie è realizzata con il contributo della Fondazione MPS.

 

Note

  1. Collaborano poi al progetto anche USL Toscana Sud-Est, le Società della Salute Senese, Alta Valdesia e Amiata senese e Val d’Orcia-Valdichiara, Rete Dafne Toscana, Fondazione Territori Sociali Alta Valdesia e il Comitato Paralimpico Italiano