Una recente ricerca condotta da Nielsen e resa nota da Conad mostra come gli italiani in tema di consumi stiano tornando all’essenzialità. Negli ultimi due anni si è accentuata la tendenza a risparmiare non solo scegliendo le marche commerciali, i discount e le promozioni, ma anche riducendo i volumi di acquisto. Inoltre, se da un lato si registrano meno sprechi, dall’altro i più giovani richiedono il soccorso e il sostegno della famiglia allargata, sopratuutto dei nonni.
La ricerca rileva infatti come il 14,7% del totale dei pannolini sia attualmente acquistato dal segmento delle famiglie più longeve (un anno fa tale dato era al 12,5%). Le salviette umidificate per l’infanzia? Per il 26,1% le comprano i nonni, un anno fa la quota acquistata da questa categoria di clienti della grande distribuzione era del 23,7%. E ancora: i prodotti per la cura della pelle dei bamnini è un affare per nonni nel 23,8% dei casi, nel 2012 eravamo tre punti percentuali sotto tale dato. È un crescendo che tocca l’apice con i biscotti per l’infanzia: quasi un terzo del mercato lo fanno gli ultrasessantenni. Per la precisione il 29,7%, contro il 27,6% di un anno fa. È solo un aspetto, questo, delle persistenti difficiltà delle famiglie che rende manifesto come la crisi continui a mordere.
Il welfare familiare negli ultimi anni è dunque arrivato ad interessare direttamente un ambito, quello della spesa, in cui precedentemente incideva in maniera irrisoria. Segno di un sistema che sta cambiando velocemente e che deve ricorrere a forme nuove di sostegno che si incentrano (ancora) sulla famiglia.
Ora al welfare ci pensano i nonni
Francesco Spini, La Stampa, 3 gennaio 2014