Il "nearworking" annunciato in via sperimentale dal Comune di Milano è una sorta di lavoro di vicinato in alternativa allo smart working da casa; una terza via al lavoro da remoto che potrebbe ridurre il senso di isolamento tra le mura domestiche, tra stanze troppo piccole e magari figli in didattica a distanza.
Della soluzione del "nearworking" parla Diana Cavalcoli sul Corriere della Sera, spiegando che è una prima bozza di un nuovo modello di lavoro che interesserà prima i dipendenti comunali del capoluogo lombardo che avranno la possibilità di usufruire degli uffici di proprietà del Comune e di spazi convenzionati a loro disposizione. Come si legge nell’articolo "l’obiettivo è quello di avvicinare il luogo di lavoro alla propria abitazione favorendo così lo sviluppo di quartieri non più dormitorio, ma con servizi e nuove attività commerciali con conseguente risparmio di tempo e di emissioni derivanti dagli spostamenti obbligati".
Dallo smart working al nearworking, l’esperimento di Milano
Diana Cavalcoli, Corriere della Sera, 2 febbraio 2021