Questo è stato pubblicato sul sito di MutuaOggi, blog della Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, ed è qui riprodotto previo consenso della sua redazione.
Ascoltare, Prevenire, Riannodare, Includere, Rinnovare, Sostenere e Influenzare. In una parola APRIRSI. Cosa ci sarebbe di più utile e auspicabile, soprattutto in questo particolare momento, se non il predisporsi al futuro, alla ridefinizione delle necessità e delle risposte, all’aprirsi proprio in una condizione storica che richiede un ripensamento per supportare e far evolvere un intero sistema? Il noto laboratorio di ricerca Percorsi di Secondo Welfare, con la sua direttrice Franca Maino e i ricercatori Orlando De Gregorio e Federico Razetti, hanno messo al centro di questo “aprirsi” le società di mutuo soccorso e il loro futuro in uno studio finanziato dalla Fondazione Cesare Pozzo. Obiettivo del paper che ne è scaturito è provare a mettere ordine in una questione complessa, delicata e importante per tutti i cittadini come quella della sanità integrativa e analizzare quelle che sono le nuove sfide e opportunità per le Società di Mutuo Soccorso.
“Il position paper – commenta la professoressa Franca Maino – è un lavoro di ricerca sul campo in cui ci siamo confrontati con esperti di sanità integrativa e direttori di Società di Mutuo Soccorso per approfondire la sanità integrativa, focalizzandoci sulle specificità del mutualismo e sulle sue potenzialità. Come emerge dal paper, la storia del mutualismo viene da lontano ma le Società di Mutuo Soccorso sono tornate di attualità negli ultimi due decenni. Ed è proprio al ruolo delle SMS che è dedicato questo lavoro per capire più chiaramente quale contributo può oggi venire dalla mutualità per rispondere alle sfide del presente e ai nuovi bisogni sociali”.
Primo punto fondamentale del paper è la ridefinizione dei contorni del dibattito sulla sanità integrativa per poi passare in rassegna le specificità delle Società di Mutuo Soccorso che, come detto, si trovano oggi, e ancor di più in questi tempi incerti e difficili, di fronte a tre sfide principali:
- promuovere forme di solidarietà orizzontali senza però contribuire alla frammentazione delle tutele sociali;
- crescere dal punto di vista organizzativo ed economico senza tuttavia perdere la natura partecipativa e democratica e il radicamento sul territorio;
- rispondere alla domanda di salute senza con ciò favorire comportamenti consumistici nei confronti dei servizi sanitari.
Quale potrebbe essere quindi il quadro ideale verso il quale andare? “Le Società di Mutuo Soccorso si distinguono in modo significativo da attori profit come le assicurazioni – continua Maino – Riallacciandosi alla storia dell’Ottocento e del Novecento, le mutue sanitarie sono oggi organizzazioni non profit che offrono ai propri soci e assistiti una copertura lungo l’intero corso di vita senza operare una profilazione del rischio. Il principio olistico della salute come “benessere fisico, psichico e sociale”, promosso dall’OMS, costituisce la cornice dentro la quale le mutue sanitarie, connesse con le società di mutuo soccorso territoriali, possono offrire un contributo altamente positivo al benessere collettivo, non in alternativa alla sanità pubblica, bensì in alleanza con il nostro SSN. Certamente l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha reso oggi ancora più difficile affrontare con lucidità il dibattito relativo alla sanità integrativa e ai rischi dovuti all’indebolimento del SSN e ci spinge a riflettere sulle opportunità di sviluppo che si presentano per attori, come le SMS, in grado di svolgere una funzione realmente integrativa rispetto al SSN.”
La risposta alle sfide che si sono palesate in questo momento è rappresentata dal coraggio di innovarsi per non incorrere, come si legge nel paper, nel rischio di inseguire gli attori profit su un terreno che non è quello proprio del mutualismo e che ne snaturerebbe lo spirito e la missione.
“Per le mutue sanitarie si rende necessario rafforzare il proprio intervento adottando una visione strategica che, in linea con il principio della “porta aperta”, abbiamo riassunto con il termine APRIRSI – afferma la professoressa – Si tratta di una visione strategica che si declina attraverso sette direttrici:
- Ascoltare le necessità e i bisogni dei soci delle mutue e dei cittadini;
- Prevenire comportamenti che minano il benessere fisico, psichico e sociale;
- Riannodare i legami tra società di mutuo soccorso di carattere territoriale e categoriale da un lato e mutue sanitarie dall’altro;
- Includere nuovi soggetti e categorie ai principi e alle pratiche del mutualismo;
- Rinnovare le modalità di intervento, finanziamento e di lavoro in partenariato;
- Sostenere nuove forme di mutualismo e di auto-organizzazione;
- Influenzare le politiche pubbliche a vantaggio dei cittadini che non trovano risposta ai propri bisogni”.
Questa visione strategica, come riportato dalla ricerca, non riguarda solo le mutue sanitarie, ma va condivisa con tutti quegli attori – come i protagonisti della cooperazione e dell’economia civile, i policy maker, le istituzioni pubbliche, le organizzazioni private, gli enti locali, i cittadini – che sono chiamati a riconoscere e valorizzare il contributo e le potenzialità del mutualismo.
Esempio e grande banco di prova della capacità delle mutue sanitarie di rispondere alle esigenze del tempo, è stata l’offerta prontamente presentata in risposta ai bisogni socio assistenziali legati alla pandemia Covid-19.
“Le Società di Mutuo Soccorso hanno agito tempestivamente mettendo in campo per i propri soci una serie di misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale. Penso a forme di sostegno al reddito in caso di ricovero, isolamento domiciliare e convalescenza oppure a interventi di prevenzione o, ancora, ai rimborsi per visite specialistiche. Ma si sono distinte anche per interventi sul fronte della Responsabilità Sociale d’Impresa e per il sostegno ai territori (ad esempio per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale e per la distribuzione di beni di prima necessità). Le risposte alla pandemia messe in campo da diverse mutue mostrano chiaramente la volontà e capacità di rinnovarsi del mutualismo” conclude Maino.
Il Position Paper “APRIRSI per ritornare al futuro” è disponibile qui.