Mercoledì 12 giugno all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano è stato presentato il Bilancio Sociale 2018 dell’Opera San Francesco per i Poveri, realtà che da oltre 60 anni si occupa di sostenere le persone più fragili di Milano. L’evento è stato l’occasione per raccontare l’ultimo anno di attività, ma anche per tirare le fila del percorso compiuto finora e per illustrare i nuovi progetti che saranno realizzati negli anni a venire.
I numeri del Bilancio 2018
Opera San Francesco nel solo 2018 ha distribuito 712.268 pasti, ha garantito 57.517 ingressi alle docce, ha donato 9.132 cambi d’abito ed effettuato 36.298 visite mediche, aiutando – tra uomini e donne – circa 25.000 persone a maggioranza peruviani, italiani e marocchini, in gran parte uomini (oltre il 70%), in età tra i 25 e i 54 anni.
Numeri importanti sostenuti dal lavoro dei volontari – oggi oltre 1.000 cittadini, dei quali circa 230 medici – necessari per svolgere in modo efficace le attività di aiuto. La storica Mensa di corso Concordia, insieme alla seconda Mensa nata nel 2017 in piazzale Velasquez, ogni giorno distribuiscono un totale di 2.330 pasti. Al Servizio Docce accedono quotidianamente 223 ospiti e il Servizio Guardaroba garantisce 40 cambi d’abito al giorno (per un totale di 143.933 capi forniti dal Centro Raccolta).
La sede di piazzale Velasquez è dotata anche di un Poliambulatorio, vero e proprio fiore all’occhiello di OSF, che eroga 156 visite giornaliere (per un totale di 36.298 prestazioni fornite) e dove si alternano i medici volontari assieme a otto infermieri, un operatore socio sanitario e nove assistenti alla poltrona; qui infine è anche attivo uno Sportello Distribuzione Farmaci che nell’ultimo anno ha distribuito gratuitamente 60.800 confezioni di farmaci.
Povertà: un fenomeno che cresce e colpisce i giovani
Come ha spiegato Chiara Saraceno nella sua relazione, il fenomeno della povertà è cresciuto molto negli ultimi 10 anni e ha colpito soprattutto famiglie e giovani. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, in italia sono circa 1.778.000 le famiglie in povertà assoluta, pari a 5.058.000 persone (8,4% della popolazione residente); a essere colpiti sono soprattutto i minorenni e i giovani fino ai 34 anni, che rappresentano quasi la metà dei poveri.
E in tale contesto appare quasi scontato il legame tra povertà economica e povertà educativa, che colpisce in gran parte i giovani di famiglie economicamente più svantaggiate, con poco capitale sociale e culturale. La povertà, inoltre, è sicuramente legata alla mancanza di lavoro, ma riguarda sempre più spesso anche famiglie di lavoratori: madri sole, famiglie con tre figli e più in cui un solo genitore lavora. Fenomeno tristemente in crescita dall’inizio della crisi. Questa analisi fa emergere dati preoccupanti soprattutto per i giovani, destinati a una mancanza di futuro.
Dal bisogno più immediato ai percorsi di autonomia
In questo contesto le azioni di Opera San Francesco assumono un valore importante grazie alla capacità di cogliere e soddisfare le mutate necessità dei poveri, offrendo soluzioni sia ai bisogni primari ma anche a quelli più complessi, dei quali si occupa concretamente l’Area Sociale di OSF. Quest’ultima, con i progetti di Housing Sociale e Housing First (approccio di cui vi abbiamo parlato qui) studia ad esempio azioni che comprendono l’inserimento abitativo temporaneo e gratuito e la costruzione di percorsi di autonomia personalizzati. Oppure, con lo Sportello Lavoro, supporta le persone che intendono riconquistare la propria dignità attraverso un impiego.
La presentazione del Bilancio Sociale di OSF è stata in questo senso l’occasione per “una visita guidata alle fondamenta della città "come ha suggerito l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini."Si scopre dappertutto gente che dedica tempo, risorse e competenze per parenti e sconosciuti, e così la città diventa solidale, attenta ai più fragili, abitabile e rassicurante" anche perché "c’è troppa gente relegata in solitudine, troppe persone che si chiudono in un ghetto, troppi che cercano sicurezza nell’indifferenza e nell’isolamento". Proprio per questo "le relazioni tra la gente e la speranza hanno bisogno di manutenzione straordinaria.”
E come ha sottolineato l’avvocato Giuseppe Guzzetti, che da pochi giorni ha lasciato la guida di Fondazione Cariplo, proprio relazioni e speranza sono elementi vitali che possono crescere all’interno di “una comunità capace di tenere insieme le persone". La povertà spesso si insinua come un grimaldello cattivo laddove non vi sono relazioni. Le comunità che abbiamo in mente sono luoghi, spazi condivisi, paesi, ma anche un piccolo cortile, dove le persone sanno ancora stare insieme e condividere anche i problemi, trovando aiuto quando hanno bisogno".
Prospettive per il futuro
"Questo bilancio raccoglie non solo numeri, ma mostra soprattutto il lavoro che è stato fatto grazie al sostegno di tutti e ci pone con drammatica urgenza davanti a nuove sfide, pensando soprattutto all’aumento della povertà delle famiglie a Milano come in Italia" ha spiegato Fra Marcello Longhi, che ha raccolto l’eredità di Padre Maurizio Annoni (scomparso nell’aprile scorso) alla guida di OSF. "Come sempre guardiamo ai più deboli, cogliendone il disagio per offrire loro non solo sollievo, ma anche speranze concrete per una convivenza e un inserimento possibile nella comunità.
"Per il futuro prevediamo di ampliare e aggiornare il nostro sistema di assistenza". E in questo senso OSF lavorerà "in primo luogo sui bisogni essenziali ampliando il Servizio Guardaroba e ristrutturando le Docce, per intervenire poi in maniera più complessa sul potenziamento degli alloggi e dei servizi sociali, per offrire riparo in primo luogo, ma anche per alleviare le tante solitudini; un impegno significativo per la nostra attività di solidarietà segnata da un profondo sentimento di speranza, che accenda l’intelligenza e generi buone pratiche per continuare a essere promotori di un umanesimo integrale ispirato a San Francesco d’Assisi.”
"L’Opera San Francesco rappresenta un grande esempio di carità cristiana, intelligente, rilevante e professionale. È da tempo una realtà lungimirante e rappresenta una best-practice nazionale e internazionale di come si possa e si debba "fare bene il bene". Un’organizzazione che non solo svolge servizi di importante quantità e qualità, ma che ogni giorno rigenera persone e speranze mettendo sapientemente "a sistema" il lavoro gratuito e le risorse economiche donate da migliaia di persone di cuore” ha sottolineato il professor Marco Grumo di ALTIS, l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che ha contribuito alla realizzazione del Bilancio.
Riferimenti