Un ambiente lavorativo attento ai bisogni dei dipendenti, e a una vita professionale sostenibile, è la migliore garanzia per un’organizzazione motivata e più produttiva. In base ad un infallibile algoritmo, infatti, le politiche di welfare e di wellbeing aziendale aumentano il coinvolgimento e l’impegno.
Questo è il pensiero di Paolo Le Pera, 45 anni, direttore Human Resources di Philip Morris Italia. Secondo Le Pera: "La strategia di Corporate Wellbeing di Philip Morris Italia è basata su tre pilastri. Il primo è il welfare: si tratta di iniziative a supporto della famiglia come una rete sociale di protezione, coperture assicurative e sostegno – in caso di malattie o invalidità – per le spese mediche".
Poi c’è il wellness, cioè tutte quelle iniziative che puntano a creare un’armonia tra vita lavorativa e il benessere fisico in ufficio. Il terzo pilastro, ancora poco diffuso, è quello dei flexible benefit, cioè quei beni e servizi che un datore di lavoro può distribuire assecondando i diversi stili di vita, le situazioni familiari, le diverse fasce d’età e gli interessi culturali: "Intervenendo sul fattore della contentezza si rende la vita lavorativa più armonica con ciò che scorre ogni giorno fuori dall’ufficio. Il lavoro, insomma, deve introdursi nel percorso quotidiano in modo non traumatico", sottolinea Le Pera.
Un benefit per ogni età così Philip Morris rivoluziona il welfare
La Repubblica, 25 ottobre 2017