“Per il mondo delle Professioni serve un welfare che tenga conto delle specificità del nostro settore, dove quasi il 90% della popolazione dei dipendenti è composto da donne e più del 50% ha meno di 40 anni di età”. È uno degli elementi emersi nel corso dell’intervista che Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, ha rilasciato al sito Welfare Index PMI.
In Italia ci sono circa 1milione e 400mila liberi professionisti ordinisti – appartenenti alle quattro aree principali (economica, sanitaria, giuridica e tecnica) – e circa 1milione e mezzo di appartenenti alle cosiddette professioni non ordiniste. Il loro contratto collettivo prevede una serie di misure di welfare a favore del lavoratore, come: assistenza sanitaria integrativa, formazione, interventi per la sicurezza dei luoghi di lavoro e diamo anche un contributo al datore di lavoro che incentiva lo smart working, favorendo dunque la conciliazione tra vita e lavoro.
Secondo Gaetano Stella, però, le nuove normative e gli sgravi fiscali previsti dalla Legge di Stabilità non hanno costituito un incentivo per incrementare il welfare in questo settore. "La realtà di uno studio professionale è molto diversa da quella di un’impresa. I modelli di welfare presi in esame dalla normativa sono più adatti alla grande impresa del settore industria" – ha affermato Stella – "In altre parole, i parametri di riferimento per l’eventuale detassazione nel caso in cui il premio di produttività sia trasformato in servizi di welfare, sono legati a parametri che vanno bene per la grande impresa ma meno per lo studio professionale dove è difficile misurare la produttività".
Welfare su misura per ogni settore. Intervista a Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni
Welfare Index PMI, 13 febbraio 2017