Percorsi di secondo welfare presenta il quinto Working Paper della collana 2WEL. “Il Secondo Welfare in Italia: esperienze di welfare aziendale a confronto” analizza il ruolo che il mondo imprenditoriale, grazie alle proprie capacità finanziarie e gestionali, può ricoprire attraverso l’offerta di welfare aziendale per i lavoratori.

L’autrice

Giulia Mallone si è laureata in Scienze internazionali e istituzioni europee presso l’Università degli Studi di Milano, e ha conseguito la laurea magistrale in Economics and Political Science (MA) presso la stessa Università con una tesi sulle esperienze di welfare aziendale e territoriale in Italia dal titolo Beyond the Welfare State: Occupational Welfare in Italy. Dall’aprile 2011 fa parte del gruppo di ricerca del pro- getto Percorsi di secondo welfare; da ottobre 2012 è iscritta al programma di dottorato di ricerca in Labour Studies presso la Graduate School in Social and Political Sciences dell’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato recentemente Il welfare aziendale in Italia: una risposta ai nuovi bisogni sociali? (in M. Bray e M. Gra- nata, a cura di, L’economia sociale: una risposta alla crisi, 2012), Secondo welfare e imprese: quali prospettive? (con F. Maino, in “La rivista delle politiche sociali”, 2012, n. 3) e Rise in Occupational Welfare Benefit Schemes (con F. Maino, in “European Industrial Relations Observatory On-line”, febbraio 2012).

Abstract

I sistemi di welfare dei paesi europei sono stati sottoposti, a partire dagli anni Settanta, a una serie di pressioni di carattere economico e sociale che ne hanno dram- maticamente minato i presupposti e le prospettive di medio e lungo periodo. L’Italia, insieme agli Stati dell’Europa meridionale, presenta ancora oggi un sistema di welfare disfunzionale in termini di distribuzione dei costi per aree di intervento e categorie di beneficiari. È in questo contesto che si sviluppa il dibattito sul «secondo welfare», un welfare privato che non si sostituisce allo stato sociale ma ne integra i servizi cercando un «incastro virtuoso». Un ruolo importante nello sviluppo del secondo welfare è occupato da aziende e parti sociali. Se i progetti di welfare aziendale su base territoriale iniziano a essere studiati e implementati per dare la possibilità alle PMI di offrire servizi di welfare ai propri dipendenti, le esperienze più diffuse e consolidate sono quelle portate avanti all’interno delle grandi imprese. L’analisi empirica si concentra proprio sulle grandi realtà aziendali, cercando da un lato di “mappare” i benefit più utilizzati e identificare le aree invece scoperte, dall’altro di ricostruire i processi che favoriscono il cambiamento attraverso lo studio del comportamento degli attori coinvolti. Le conclusioni prestano infine particolare attenzione alle dinamiche che guidano il cambiamento, evidenziando come le diverse combinazioni di fattori scatenanti e facilitanti portino a risultati più o meno soddisfacenti in termini di assetto e governance dei sistemi.