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L’11 luglio 2011 a Lecco, le organizzazioni sindacali e il Consorzio Consolida firmavano l’accordo collettivo che dava avvio al progetto Benessere al lavoro e benessere in famiglia. Il Progetto, nato con l’obiettivo di diffondere la “cultura della conciliazione” e fornire alle famiglie strumenti efficaci per praticarla, coinvolgeva 559 lavoratori – di cui 458, pari all’82% della forza lavoro, donne – di sette cooperative sociali operanti sul territorio della Provincia di Lecco nell’erogazione di servizi socio-assistenziali ed educativi.

Queste le azioni previste dal progetto, e finanziate grazie al contributo di 348.646,50 euro stanziato in base all’articolo 9 comma 1 della legge 8 marzo 2000 n. 53:

• part-time reversibili per neo mamme al rientro dalla maternità;
• creazione di postazioni per il telelavoro;
• avvio della banca delle ore;
• avvio di 2 centri ricreativi diurni per i figli dei dipendenti dai 9 ai 12 anni;
• ampliamento degli inserimenti negli asili nido per i figli dei dipendenti;
• servizio di tata volante per esigenze improvvise.

A seguito di questo primo impegno sui temi della conciliazione famiglia-lavoro, il Consorzio Consolida ha aderito alla Rete Territoriale di Conciliazione della Provincia di Lecco – istituita nell’aprile del 2011 – e ha usufruito dei fondi stanziati nel 2011 dalla Regione Lombardia per progetti di welfare aziendale e inter-aziendale per realizzare un secondo progetto per la conciliazione, Tempi Moderni, avviato parallelamente a Benessere al lavoro e in famiglia nel febbraio 2012.


Dal progetto Benessere al lavoro e in famiglia…

Le iniziative previste dal progetto sono divise in due fasi. La prima, di natura “trasversale”, ha coinvolto tutte le cooperative partecipanti prevedendo la creazione di uno “sportello di conciliazione” per sensibilizzare i partecipanti circa il progetto, informare e formare il personale e studiare il sistema di monitoraggio delle azioni.

La seconda fase, più operativa e differenziata a seconda delle esigenze dei lavoratori, include invece gli interventi di flessibilità lavorativa, il reinserimento delle lavoratrici al rientro dalla maternità e la realizzazione di servizi innovativi implementati all’interno di una o più cooperative. Eccole in sintesi:

• part-time reversibile per le lavoratrici al rientro dalla maternità con figli di età inferiore ai 3 anni;
• creazione di postazioni di telelavoro utilizzabili a rotazione dai lavoratori con figli di età inferiore ai 12 anni e/o famigliari non autosufficienti;
• avvio di un modello innovativo di gestione della Banca delle ore accessibile in via prioritaria ai genitori con figli fino ai 12 anni;
• azioni di accompagnamento per le lavoratrici subentranti a seguito della concessione del part time reversibile;
• azioni di accompagnamento per lavoratrici in rientro da periodi di astensione dal lavoro per maternità, principalmente finalizzati al mantenimento della stessa mansione;
• avvio di 2 Centri Ricreativi Diurni per figli dai 3 ai 12 anni dei lavoratori delle cooperative interessate, per un totale di 15 posti;
• ampliamento delle possibilità di inserimento in asilo nido per 6 figli dei dipendenti delle cooperative;
• realizzazione di un sistema innovativo di sostituzione delle lavoratrici sia in servizio che presso il loro domicilio per esigenze conciliative di breve durata e improvvise, accessibile ai genitori con figli minori di 12 anni e/o familiari non autosufficienti;
• erogazione di voucher per l’utilizzo di servizi per la prima infanzia.


… All’accordo provinciale per le cooperative

“Quello del 2011 – ci racconta Tina Coviello, sindacalista della Fisascat Cisl di Lecco che ha seguito la firma e la realizzazione del progetto – è stato l’accordo “madre” che ci ha permesso, dopo due anni e lunghe trattative, di arrivare al Contratto Integrativo Collettivo Provinciale di Lavoro di Lecco del 2 ottobre 2013”. Il contratto – firmato da Legacoop Servizi Lecco, Confcooperative Lecco, Fisascat Cisl Monza Brianza e Lecco, Funzione Pubblica Cgil e F.P.L. Uil – si applica a tutti i lavoratori, soci e dipendenti, delle cooperative dei settori socio-sanitario, assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo operanti nel lecchese.

Il contratto provinciale “si ispira” a quello del Consorzio Consolida, riprendendone numerosi passaggi ed estendendo così i benefici a tutto il mondo cooperativo lecchese. “Si tratta di un settore importante per il nostro territorio – precisa Coviello – perché coinvolge circa 2000 persone tra soci e lavoratori, di cui l’80% sono donne. Un mondo relativamente nuovo, nato negli anni ’70, “polverizzato”, perché per lo più organizzato in base ad appalti, e che occupa prevalentemente lavoratrici donne. Da qui la volontà di fornire ai lavoratori una tutela più omogenea possibile e l’impegno per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, specialmente a fronte dei turni di chi lavora nel settore dei servizi alla persona”. “Ricordiamoci poi – aggiunge – che stiamo parlando di cooperative sociali che gestiscono servizi socio – sanitari ed educativi e attività di vario genere finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro di persone svantaggiate, e meritano pertanto di essere maggiormente riconosciute per il ruolo sociale che svolgono, a livello territoriale così come a quello nazionale”.

In particolare, l’art.13 dell’accordo sancisce la volontà delle parti di promuovere e rispettare le buone prassi in ambito di pari opportunità di genere come strategia di miglioramento della qualità dei servizi offerti dalle cooperative, mentre l’art.14 impegna le parti a favorire la realizzazione di azioni e strumenti di conciliazione famiglia-lavoro come la flessibilità degli orari, il reinserimento di lavoratori e lavoratrici dopo un periodo di congedo e l’implementazione di servizi innovativi. “Con l’inclusione nel contratto del 2013 , gli interventi realizzati nell’ambito dell’accordo del 2011 – commenta Coviello con soddisfazione – sono stati riconosciuti, consolidati e sono diventati patrimonio comune di tutta la contrattazione territoriale”.


I risultati della conciliazione

Il partenariato costituito nell’ambito del progetto Benessere al lavoro e benessere in famiglia – composto dalle cooperative Il talento di Lecco, Cometa di Casatenovo, L’arcobaleno di Lecco, La linea dell’arco di Lecco, La tata di Piantedo, e Dimensione lavoro di Valmadrera – ha diffuso un rapporto sui risultati del primo biennio (marzo 2012 – febbraio 2014) realizzato in base ai questionari di soddisfazione sottoposti ai dipendenti.

I risultati sono incoraggianti: la soddisfazione complessiva nei confronti del progetto risulta essere sufficiente per il 9% dei beneficiari, buona per il 37% e ottima per il 54% dei beneficiari, con alcune differenze tra i diversi strumenti. Se i voucher per servizi di prima infanzia sono ritenuti molto utili dal 50% dei beneficiari e completamente utili dal restante 50%, la percentuale di chi è completamente soddisfatto sale al 66% tra chi ha utilizzato il servizio di Tata Volante e arriva al 100% di chi ha usufruito di un centro ricreativo diurno per i figli e di coloro che hanno sperimentato il telelavoro, la riduzione temporanea di orario e la gestione flessibile della Banca Ore. Le opinioni sono più variegate per quanto riguarda i percorsi di formazione e accompagnamento: il 10% dei partecipanti ai percorsi di affiancamento al rientro dal periodo di maternità li ha valutati abbastanza utili, il 57% molto utili e il 33% ne è completamente soddisfatto. Infine, il grado di soddisfazione complessivo di chi ha partecipato ai corsi di formazione continua e aggiornamento è buono per il 75% dei partecipanti e ottimo per il restante 25%.


Riferimenti

L’accordo

Il sito del Consorzio Consolida

Welfare territoriale e conciliazione: la rete di Lecco, 12 giugno 2012

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