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Venerdì 20 ottobre, presso Crowne Plaza di San Donato Milanese, si è tenuta la sesta edizione della Fiera della Contrattazione organizzata da Cisl Lombardia. Come nelle edizioni precedenti, oltre alla diffusione dei dati raccolti dall’Osservatorio sulla contrattazione di Cisl Lombardia, sono stati presentati gli accordi più innovativi e i “modelli da replicare” secondo la valutazione degli esperti della commissione formata da Guido Baglioni, Carlo Dell’Aringa, Luciano Pero e Anna Ponzellini. Lo scopo della Fiera è stato quello di mostrare la vivacità della contrattazione di secondo livello in Lombardia, illustrando alcune buone pratiche da imitare e da cui prendere ispirazione.


La contrattazione in Lombardia nel 2015

Dopo il discorso d’apertura della Fiera – a cura di Giuseppe Saronni, Segretario Regionale Cisl Lombardia – Giorgio Caprioli, responsabile dell’Osservatorio sulla Contrattazione Cisl Lombardia, ha presentato i dati del 2015 relativi alla diffusione dei contratti aziendali.

Secondo i dati dell’Osservatorio, il salario continua ad essere al primo posto tra gli argomenti trattati: su 402 accordi stipulati nel 2015, 269 riguardano la retribuzione (il 67% del totale); di questi, 234 riguardano il solo salario variabile. Il welfare guadagna il secondo posto con circa il 26% di incidenza sul totale – cioè 104 accordi – e conferma la sua tendenza a sostituire o a integrare le rivendicazioni salariali.

I contratti che hanno come focus la flessibilità sono 99, circa il 25%. Secondo Caprioli, questo è dovuto alla sempre maggior imprevedibilità dei mercati e il conseguente sforzo delle aziende di rispondere nel modo più adeguato possibile. Per questa ragione, molte imprese avrebbero bisogno di comandare dei riposi collettivi quando la produzione diminuisce. Quanto alla distribuzione territoriale, il 25% degli accordi sono stati siglati nella Provincia di Bergamo, il 18% in Brianza e nel lecchese, il 16% nell’Asse del Po (Cremona, Lodi, Mantova), il 13% nella Provincia di Brescia.

Le best practices presentate alla Fiera

Dopo la panoramica sulle intese siglate in Lombardia nel 2015, sono stati approfonditi ed illustrati sette accordi appositamente scelti da una Commissione di esperti. Queste buone pratiche hanno riguardato cinque aree tematiche:

  1. Il welfare; per il quale è stato scelto l’accordo di Relevi, impresa di Rodigo (Mn) che produce articoli per l’igiene domestica. All’interno di Relevi è stato previsto un premio aziendale totalmente in benefici di welfare, variabile in base a redditività (50%), produttività (30%) e qualità (20%). Le prestazioni – che vanno dai contributi per le spese scolastiche e per le colonie climatiche per i figli dei dipendenti, fino ai buoni spesa e agli accantonamenti per dei fondi previdenziali – sono state individuate grazie a un apposito questionario.
  2. La retribuzione; per la quale è stata presentata l’intesa della Business Unit per il settore legno del Gruppo Mauro Saviola di Viadana (Mn). In questo caso è stata prevista un’articolazione dei premi retributivi su tre diversi livelli: in base alla produzione dello stabilimento, del gruppo di lavoro e individuale.
  3. La flessibilità; per questo tema sono stati scelti due accordi: quello di Micron di Vimercate (Mb), impresa in cui l’orario medio di lavoro si calcola solo su base trimestrale e l’orario minimo giornaliero è di sei ore e mezzo (dal lunedì al venerdì); quello di Daina – centro di cure dentistiche di Nembro (Bg) – in cui è stata introdotto il meccanismo della Banca delle ore.
  4. Il contrasto alla crisi; che ha riguardato: il contratto integrativo di Ubi Banca (Bergamo), che ha previsto la concessione da parte dell’azienda di congedi non retribuito e di part-time, l’accoglimento delle domande di prepensionamento da parte dei disabili e la copertura da parte dell’azienda di un ulteriore 20% in caso di congedo parentale (oltre al 30% previsto dalla legge); l’integrativo di Carcano – azienda con sede a Mandello al Lario e Delebio, che si occupa di laminazione e trasformazione dell’alluminio – che ha affrontato il problema degli esuberi con una varietà di strumenti innovativi, come il ricorso all’outplacement.
  5. La contrattazione sociale; tema per il quale è stato selezionato l’accordo realizzato dalla Fnp Cisl dei Laghi con il Comune di Guanzate. L’accordo si è distinto per la vastità degli interventi previsti (servizi sociali, scuola e formazione, fiscalità e tributi, ambiente, politiche per la casa, sicurezza, attività sportive, lavoro, disabilità), per il mantenimento delle spese sociali da parte del Comune e per la propensione a stringere alleanze con enti istituzionali e di volontariato.


La contrattazione sociale in Lombardia

Successivamente, è stato dedicato un intervento – tenuto da Alfredo Puglia, Segretario Regionale Fnp Lombardia – sulle tendenze della contrattazione sociale in Lombardia nel corso del 2015.

I documenti complessivamente prodotti nell’ambito di questa attività negoziale nel 2015 sono stati 471. Tra questi si possono distinguere: 9 verbali di accordo, 357 accordi siglati con i comuni, 83 con i Piani di zona (cioè enti sovracomunali che garantiscono la gestione associata dei servizi socio-assistenziali), 7 con le Asl (Aziende Sanitarie Locali), 3 con i Cdr (Consigli di rappresentanza dei sindaci), 2 con le Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) e 2 con la Regione Lombardia e l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani).

Rispetto all’anno precedente, il 2015 si distingue per un incremento complessivo del numero dei contratti siglati che passa da 402 documenti nel 2014 a 471. Questo incremento è da attribuire al significativo aumento del numero degli accordi a livello sovracomunale: infatti, mentre il numero degli accordi con i comuni scende di alcune unità – passando da 366 nel 2014 a 357 nel 2015 – il numero di quelli siglati con enti sovracomunali (Piani di zona, Cdr, Asl, Rsa, Regione Lombardia e Anci) aumenta sensibilmente passando da 36 accordi a 97.

Per quanto concerne la distribuzione di tali accordi all’interno del territorio regionale, le Provincie che possono contare un numero maggiore di documenti negoziali sono: Brescia, Mantova, Varese e Pavia. Questi dati sono approfonditi nella tabella sottostante (Figura 1).


Figura 1: Numero di accordi siglati nell’ambito dell’attività negoziale in Lombardia nel corso del 2015 per comprensorio e tipo di ente firmatario


Fonte: Rapporto sulla negoziazione sociale 2015 in Lombardia

Dall’analisi dei temi maggiormente affrontati dalla negoziazione sociale emerge, da parte degli enti locali e delle rappresentanze sindacali, una strategia che ha mirato al contenimento degli effetti negativi della crisi economico-finanziaria, da un lato attraverso il contenimento della pressione fiscale a carico dei cittadini ed il mantenimento di servizi essenziali, come ad esempio l’istruzione; dall’altro, attraverso provvedimenti atti a sostenere il reddito delle fasce più deboli della popolazione. A questo riguardo, nel corso del 2015 sono stati molto numerosi gli interventi che hanno previsto: agevolazioni e detrazioni fiscali, interventi contro la povertà, contributi per gli affitti e rimborsi dei ticket sanitari.


La tavola rotonda per le PMI

Al termine della mattinata, i rappresentanti delle imprese e del sindacato presenti alla Fiera si sono confrontati in una tavola rotonda sugli accordi territoriali per le piccole aziende. Il dialogo è stato un punto di inizio in ottica futura in quanto si è proposto di ricercare delle soluzioni innovative dal punto di vista organizzativo per consentire alla PMI di accedere alla defiscalizzazione e alla decontribuzione previste dalla Legge di Stabilità 2016.

Riferimenti

La contrattazione in Lombardia nel 2015

Gli accordi premiati

Rapporto sulla negoziazione sociale 2015 in Lombardia

I materiali dalla sesta edizione della Fiera