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Nella giornata di ieri vi avevamo raccontato della protesta di fundraiser e operatori del terzo settore per la mancata pubblicazione delle liste per la ripartizione del 5×1000 del 2013 da parte dell’Agenzia dell’Entrate. Attraverso l’hashtag #fuorileliste il mondo non profit ha lanciato un tweet bombing che ha raccolto numerose adesioni e che, a quanto pare, in poche ore è riuscito a risolvere una questione che si protraeva ormai da 600 giorni. L’Agenzia, contrariamente alle nostre attese, ha risposto infatti in maniera decisamente celere e in serata sono state pubblicate le agognate liste, necessarie alle realtà non profit per pianificare le proprie strategie per il futuro. 

Gli organizzatori della mobilitazione online non hanno nascosto la propria soddisfazione parlando di "una grande vittoria per il terzo settore". Tuttavia, come si legge in un comunicato stampa diffuso nella mattinata di oggi, resta aperta una domanda: "perché per ottenere un diritto bisogna fare rumore?". Le uniche risposte dall’Agenzia e dal Ministero del Lavoro, infatti, sono arrivate solo a seguito della massiccia contestazione sui social, mentre per la pubblicazione (e liquidazione) del 2xmille devoluto ai partiti politici la burocrazia ha impiegato appena 60 giorni, senza che nessuno dovesse alzare la voce.

A questo punto, sottolineano i promotori della protesta "speriamo di non dover lanciare anche #erogazionisubito!