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Il 22 febbraio a Milano, nel corso dell’incontro "Storie di persone. Dal 1816", la Fondazione Cariplo ha presentato le attività che la vedranno impegnata nel corso del 2018 e per cui saranno stanziati complessivamente 184 milioni di euro. L’evento, a cui hanno partecipato oltre 400 persone, è stato anche l’occasione di raccontare l’attività di rebranding avviata dalla fondazione milanese, che ha permesso di riflettere su una storia di filantropia che dura da più di 200 anni.

Come ha spiegato Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, "apriamo quest’anno in un modo nuovo, recuperando in modo significativo la nostra tradizione, anche con la presentazione di un nuovo logo, ricordando che quello che facciamo oggi è la trasposizione professionale e moderna di valori che affondando le proprie radici oltre 200 anni fa. Non possiamo e non dobbiamo dimenticarci chi siamo e da dove veniamo" ha continuato Guzzetti "continuando però a guardare al futuro". 

Secondo Guzzetti stiamo vivendo "situazioni molto simili a quel contesto di oltre 200 anni fa, in cui muoveva i primi passi la Commissione centrale di beneficenza, che raccoglieva fondi per aiutare la popolazione bisognosa. Ricordare la storia, da un lato, significa che i problemi sono ricorrenti, dall’altro che c’è sempre stato chi se n’è fatto carico, c’è ancora e sempre ci sarà”.

Una riflessione su se stessa per capire meglio l’attività del presente
 
Nel giugno del 2016 Fondazione Cariplo ha avviato una profonda attività di analisi che ha portato ad una nuova rappresentazione identitaria, un nuovo brand. Una sorta di introspezione, volta a comprendere meglio le ragioni per cui Fondazione Cariplo esiste e, a maggior ragione, le motivazioni che ancora oggi sono alla base delle sue attività. Come hanno spiegato i vertici della Fondazione, si è trattato di un percorso inusuale che è partito dal basso, con l’ascolto di persone che dall’esterno hanno offerto, attraverso il loro punto di vista, un mosaico di percezioni e di suggerimenti. In questo senso è stata attivata una collaborazione con il Politecnico di Milano che ha portato al coinvolgimento di più di 120 tra stakeholder, dipendenti e organi della Fondazione.
 
Da tale lavoro, conclusosi nell’autunno 2017, è scaturita una maggiore consapevolezza sulle ragioni che muovono la Fondazione. Queste, in un certo senso, sono state concentrate nel nuovo logo (figura 1) – che vuole essere l’anello di congiunzione tra la modernità, l’istituzionalità e la tradizione – in cui campeggia il motto in latino "Tute servare, munifice donare", "Conservare con cura per donare con generosità". Una sintesi azzeccata di quel che fa Fondazione Cariplo ha fatto e tuttora fa: conserva un patrimonio, lo mette a reddito e ne trae le risorse economiche per svolgere l’attività filantropica, in modo moderno e professionale.
 
Il lavoro svolto negli ultimi mesi ha permesso dunque di ritrovare le vere radici della Fondazione che, come è stato spiegato nel corso dell’evento, non stanno nella Banca, com’è l’opinione comune, ma in un organismo che già operava a Milano nel 1816, e che di lì a poco, proprio nel 1818 – esattamente 200 anni fa – si sarebbe chiamata Commissione Centrale di Beneficenza. Fu questo organismo che successivamente, nel 1823, fece nascere la Cariplo, la Cassa di Risparmio delle Province Lombarde. Quasi a dire che è nata prima la Fondazione che la Banca, l’attività filantropica piuttosto che quella di sportello.

Figura 1. Il nuovo logo di Fondazione Cariplo


Nel 2018 previsti 184 milioni per l’attività filantropica

Un’attività filantropica che, 200 anni dopo, appare sempre più ampia e strutturata. Nel corso del 2018, infatti, Fondazione Cariplo stanzierà 184 milioni di euro complessivi nelle sue "tradizionali" quattro aree di intervento: Arte e Cultura, Servizi alla persona, Ambiente e Ricerca scientifica (suddivisi secondo lo schema proposta nella tabella 1). Rispetto al passato è stata annunciata una nuova modalità di pubblicazione dei bandi, che saranno messi online progressivamente (sul sito della Fondazione sono già disponibili i primi bandi dell’anno).

 

Tabella 1. Attività filantropiche di Fondazione Cariplo per il 2018

Fonte: Fondazione Cariplo

 

Oltre 46 milioni di euro per i servizi alla persona

Per l’area Servizi alla Persona è stato previsto uno stanziamento di 46,37 milioni di euro (suddivisi secondo lo schema riportato nella tabella 2). Una cifra consistente che sarà utilizzata per rafforzare i progetti di inclusione sociale e che permetterà di rafforzare diversi programmi di contrasto alla povertà varati dalla Fondazione (di cui vi avevamo raccontato qui).

Tra i principali bandi che saranno lanciati nei prossimi mesi si segnalano, in particolare, il nuovo "Coltivare Valore" e "Housing Sociale per Persone Fragili". Il primo, realizzato in collaborazione con l’area Ambiente, intende promuovere pratiche di agricoltura sostenibile in ottica agroecologica e sociale, come strumento di presidio e risposta ai rischi territoriali e come occasione di sviluppo economico locale attivando opportunità di inserimento lavorativo di soggetti in condizione di svantaggio. Il secondo bando mira invece ad aumentare l’offerta di risposte abitative che prevedano, ove necessario, l’attivazione di percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia delle persone ospitate.

Tra gli investimenti previsti si segnalano inoltre i 22,7 milioni di euro che andranno a sostenere il Fondo di contrasto alla povertà educativa, l’iniziativa sperimentale che mira a sostenere interventi volti a rimuovere gli ostacoli (di natura economica, sociale e culturale) che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Tale Fondo governativo, istituito per il triennio 2016-2018, è alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria alle quali è riconosciuto un contributo, sotto forma di un credito d’imposta, pari al 75% dei versamenti effettuati sul fondo, fino a un massimo di 100 milioni di euro l’anno. 

 

Tabella 2. Attività area Servizi alla persona di Fondazione Cariplo per il 2018
Fonte: Fondazione Cariplo


QuBì: un grande programma pluriennale contro la povertà infantile 
 
Sempre sul fronte del contrasto alla povertà educativa si segnala in particolare QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, un programma pluriennale da 25 milioni di euro che intende contrastare la povertà infantile a Milano coinvolgendo aziende, istituzioni e singoli cittadini per dare risposte concrete alle famiglie in difficoltà e creare percorsi di fuoriuscita dal bisogno (ve ne avevamo parlato qui). La scelta di Cariplo parte dalla costatazione di una situazione sempre più complessa: nel 2016 sono stati 19.181 i nuclei famigliari che hanno ricevuto contributi di sostegno al reddito, per un totale di 54.493 individui: 9.433 erano famiglie con minori, per un totale di 19.703 bambini e ragazzi. Secondo le stime effettuate, 1 minore su 10 nella città di Milano non può permettersi un’alimentazione corretta, vive in una casa non adeguata, non frequenta un corso durante il suo tempo libero: bambini e ragazzi che faticano a vivere il presente e che, tanto più, vedono compromesso il proprio futuro. Il progetto è realizzato in collaborazione con Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Fiera Milano, il Comune di Milano e le numerose organizzazioni del Terzo Settore che operano su questo fronte.
 

Il rafforzamento dei programmi intersettoriali
Nel corso dell’evento è stato confermato anche il sostegno ai quattro programmi intersettoriali ad alto impatto sociale lanciati nel 2016 che riguardano le periferie, il recupero delle aree interne, l’occupazione giovanile e l’impresa sociale. Nel 2018 il budget dedicato a queste iniziative raggiungerà il suo livello massimo, portando lo stanziamento per questi primi tre anni a 40 milioni di euro. Tali programmi, che per il loro carattere territoriale e l’approccio multistakeholder rappresentano interessanti esempi di secondo welfare, sono:
 
  • Attivaree, che mira a riattivare e aumentare l’attrattività delle Aree interne nel territorio di riferimento della Fondazione per gli abitanti, i nuovi residenti e i potenziali investitori, riducendone l’isolamento e favorendo buone pratiche di ritorno. In particolare, intende promuovere lo sviluppo locale sostenibile, valorizzando le risorse ambientali, economiche, sociali e culturali del territorio, nonché legami di collaborazione, solidarietà e appartenenza (ve ne avevamo già parlato qui).
  • Lacittàintorno, che punta a migliorare la qualità della vita nelle periferie attraverso la riqualificazione urbanistico-architettonica-ambientale, il rafforzamento della coesione sociale in zone degradate, lo sviluppo dell’imprenditorialità sociale e culturale, l’attenzione ai beni comuni e all’ambiente.
  • Cariplo Factory, che propone di diventare un abilitatore e un amplificatore di efficacia per diversi operatori, con l’obiettivo di aiutare i giovani in percorsi di apprendimento e occupabilità e di attivare condizioni favorevoli per la creazione e accelerazione di start-up in grado di generare valore economico e sociale. Il Programma rappresenterà l’incontro di saperi tra PMI e grandi aziende, start-up innovative, imprese sociali, imprese culturali, scuole, università ed enti di formazione (ve ne avevamo già parlato qui).
  • Cariplo Social Innovation, che intende intervenire nell’ambito dell’innovazione sociale, culturale e ambientale operando su due assi tra loro complementari: da un lato strutturare un programma di capacity building mirato al rafforzamento e alla crescita delle diverse forme di imprenditoria sociale espresse dal Terzo Settore, dall’altro lato supportare il settore della finanza sociale (impact investing) mettendo a disposizione “capitale paziente” (ve ne avevamo già parlato qui). È attualmente online il Bando Capacity building per il Terzo Settore, finalizzato a sostenere e potenziare la capacità del Terzo Settore di esprimere innovazione sociale, culturale e ambientale economicamente sostenibile, agendo contemporaneamente sul miglioramento della qualità delle risorse umane coinvolte, sui processi di pianificazione strategica e sulla struttura organizzativa e gestionale delle organizzazioni stesse.

Continua il sostegno alle Fondazioni di comunità
 
Da segnalare, infine, è anche la scelta di Fondazione Cariplo di continuare a sostenere le 15 Fondazioni di comunità (sai di cosa si tratta?) che a partire dal 1999 ha contribuito a costituire in Lombardia e nelle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Negli ultimi anni, come ci aveva raccontato anche Filippo Petrolati (referente di Cariplo per il progetto Fondazioni di comunità), la Fondazione ha infatti deciso di rafforzare il proprio rapporto con le Fondazioni Comunitarie, varando una nuova strategia triennale che punta a valorizzarne il ruolo nei diversi contesti locali. In questo senso, alle Fondazioni di comunità saranno destinati oltre 26 milioni di euro.
 
Per rivedere l’evento…
 
L’evento "Storie di persone. Dal 1816" è stato trasmesso in streaming. E’ possibile rivederlo cliccando sul video sottostante.