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NEW YORK – Recentemente ci siamo occupati della filantropia comunitaria americana, approfondendo alcuni aspetti riguardanti la sua genesi, il suo sviluppo e la sua attuale strutturazione (La filantropia comunitaria negli USA: dalla Cleveland Foundation ai giorni nostri). Un esempio interessante di questo mondo è sicuramente quello della New York Community Trust (NYCT), prima fondazione di comunità della città di New York che conta un patrimonio di oltre 1,9 miliardi di dollari (il terzo più grande tra le Fondazioni di comunità americane).

A quasi 90 anni dalla sua costituzione questa realtà opera ancor oggi con successo all’interno del territorio newyorkese, nei confronti del quale, nel 2011, ha erogato 137 milioni di dollari. Nell’articolo che segue cercheremo di capire meglio l’evoluzione di questo ente che, nel corso della sua storia, è stato in grado di rispondere positivamente a numerose esigenze di una metropoli come New York, caratterizzata da tantissime contraddizioni e problematiche ma, nel contempo, da una quantità impressionante di risorse economiche, culturali e umane che ne hanno caratterizzato la filantropia.

Dal 1924 al 1990: la storia in breve

Seguendo l’esempio della Cleveland Foundation, prima fondazione comunitaria della storia, nel 1924 Frank J. Parsons, vice presidente della United States Mortgage and Trust Company, grazie al sostegno di 11 istituti di credito newyorkesi permise la nascita della NYCT. Attraverso il Resolution and Declaration of Trust Creating “The New York Community Trust, le banche sottoscrittrici si impegnarono a favorire la creazioni di fondi di investimento dedicati ad aiutare i più bisognosi che col passare degli anni permisero lo sviluppo un sistema sempre più complesso, volto a raccogliere risorse destinate a vari bisogni della città di New York.

Nonostante qualche difficoltà affrontata nel periodo della Grande Depressione, la NYCT allargò progressivamente il proprio impegno nei confronti degli strati meno abbienti della popolazione. L’aumento del numero di risorse disponibili è riconducibile al sostegno offerto da importanti personalità della città come John D. Rockfeller, che nel 1929 costituì un fondo in memoria della madre del valore di $ 2.500.000 (quantificabili in circa 33 milioni di dollari odierni). Prima e dopo la seconda Guerra Mondiale le azioni della Fondazione si indirizzarono soprattutto al mantenimento del patrimonio artistico di New York. Ancora oggi in diverse aree della città è possibile scoprire targhe che ricordano l’impegno della NYCT per il restauro e la conservazioni di edifici storici, sia pubblici che privati.

Nel corso degli anni ’70 l’ampiezza del territorio operativo rese necessario intervenire sulla struttura della Fondazioni stessa, in modo da migliorare la gestione delle risorse a disposizione. Così, nel 1975, nacque la Community Foundation di Westchester, contea situata a nord di New York City, e nel 1978 la Long Island Community Foundation, che si occupava dell’area di Long Island. Questi soggetti, seppur indipendenti, mantengono ancora oggi un forte legame con la NYCT.

Negli anni ’80 la NYCT giocò un ruolo particolarmente importante per la sorte di New York. Dopo anni estremamente difficili, in cui la città conobbe altissimi tassi di criminalità e gravi problemi legati alla droga e alla diffusione dell’Aids, il sindaco Ed Koch, scomparso nei giorni scorsi, grazie al contributo della società civile rilanciò l’immagine della Grande Mela. E’ proprio in questo periodo che la NYCT varò alcuni dei suoi fondi più importanti (attivi ancora oggi), per la rivitalizzazione dei quartieri, la lotta all’Aids, il sostegno alimentare ai poveri e agli emarginati e l’inserimento degli immigrati nel tessuto sociale.

Le misure attuate a partire dagli anni ’90: sanità, cultura e mobilità

Dopo aver risposto alle “grandi emergenze” degli anni ’80 la NYCT concentrò la propria attenzione su progetti maggiormente legati alla cultura, alla mobilità e alla public health. Al rafforzamento di diversi fondi elencati nel paragrafo precedente, che rispondevano a bisogni giudicati preminenti ma, fortunatamente, in diminuzione, si affiancarono misure significative che contribuirono alla nuova fioritura culturale di New York, iniziata nel corso degli anni ’90. 

La Fondazione agì in primo luogo sul fronte della sanità pubblica, attivando misure di bonifica di aree ex-industriali che presentavano condizioni tali da risultare nocive per la salute della cittadinanza. Allo stesso tempo si mobilitò per aumentare la qualità dell’acqua potabile della città e prevenire eventuali contaminazioni della stessa. Grazie al sostegno fornito dalla NYCT alle autorità oggi l’acqua di New York City è considerata una delle migliori del Paese, ed è utilizzata ogni giorno da milioni di cittadini e esercizi commerciali. Sul fronte della ricerca medica sono state supportate, soprattutto nella prima decade del XXI secolo, numerose iniziative volte a contrastare il cancro, le malattie mentali e alcune patologie rare (ad esempio la lebbra).Nel 2007 attraverso il DeWitt Fund è stato erogato, ad esempio, un prestito di oltre 70 milioni di dollari in favore del New York-Presbyterian Hospital – Weill Cornell Medical Center.

Per quel che riguarda la cultura, la NYCT si è notevolmente impegnata nel sostenere quei cittadini desiderosi di riqualificare le aree urbane in cui risiedono. Si segnala ad esempio l’impegno per il recupero di una vecchia sopraelevata della metropolitana di Manhattan, situata nel West Side, oggi trasformata in un suggestivo parco lineare, The High Line, che corre tra la 34ª strada e il quartiere di Chelsea. Allo stesso tempo sono stati istituiti fondi per la promozione delle arti all’interno delle scuole e delle associazioni.

Importanti iniziative sono state assunte anche nell’ambito della mobilità con l’intento di diminuire il traffico cittadino, favorire lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei newyorkesi. Pur possedendo un sistema di trasporto pubblico molto sviluppato, la città di New York nei primi anni del 2000 presentava diverse carenze per quel che riguarda i collegamenti con il resto dello Stato di New York, il Connetticut e col vicinissimo New Jersey. Le erogazioni del The One Region Fund  sono state destinate a progetti di ricerca, campagne di sensibilizzazione e predisposizione di strategie che potessero migliorare l’aspetto della mobilità nella vasta area metropolitana intorno a NYC, ove risiedono all’incirca 22 milioni di persone.

L’impegno educativo nei confronti dei più giovani

Uno degli aspetti su cui la NYCT si è maggiormente spesa negli ultimi anni è sicuramente quello dell’educazione. La fondazione ha dato vita a numerosi programmi dedicati ai più giovani, creati con l’intento di prevenire la dispersione scolastica e promuovere progetti di aggregazione, da realizzarsi soprattutto nel periodo estivo.

Da segnalare è anche il notevole l’impegno profuso dalla Fondazione per sostenere le scuole pubbliche della città. New York, pur vantando alcune delle migliori scuole del Paese, da diversi anni registra un numero di studenti talmente alto da rendere difficoltosa la gestione degli spazi a disposizione della pubblica amministrazione per uso scolastico. La NYCT si è spesa per far fronte a queste problematiche, rispondendo alle richieste di insegnanti, studenti e genitori – costituitisi nella Campaign for Fiscal Equity (CFE) – che hanno proposto alla Fondazione di contribuire alla loro azione di protesta e sensibilizzazione attraverso prestiti o erogazioni dirette di risorse. Il denaro destinato alla CFE non è stato in grado di rispondere ai fabbisogni delle scuole pubbliche newyorkesi, che registravano carenze di fondi per diversi miliardi di dollari, ma ha permesso di aprire il vaso di Pandora su una questione per lungo tempo dimenticata. Lo sforzo profuso dalla CFE grazie ai contributi della NYCT ha portato ad alcune sentenze della Corte Suprema dello Stato di New York, che ha riconosciuto il diritto degli studenti newyorkesi di accedere a condizioni educative adeguate alle loro esigenze (Right to a Sound Basic Education). A seguito della sentenza, lo Stato di New York nel 2006 ha previsto lo stanziamento di 11 miliardi di dollari nell’arco di cinque anni per la costruzione di nuovi istituti, e stabilito nuovi principi per la distribuzione delle risorse (per saperne di più clicca qui).

Negli ultimi due anni l’impegno della NYCT nei confronti del sistema scolastico newyorkese si è ulteriormente concretizzato attraverso due importanti eventi. Nel 2011 la Fondazione ha messo a disposizione della Lois V. and Samuel J. Silberman School of Social Work at Hunter College, la più grande scuola pubblica di New York che si occupa di formare assistenti sociali, un prestito di 48 milioni di dollari che ha permesso all’ente di rinnovare le proprie strutture e programmi. Sul finire dello scorso anno la NYCT, riconosciuta per il suo impegno nel settore educativo, ha inoltre ricevuto mandato dal governo dello Stato di New York per la gestione del Brooke Astor Fund for New York City Education, del valore di oltre 42 milioni di dollari.

Alcune riflessioni a partire dall’esperienza della NYCT

La NYCT nel corso dei suoi 90 anni di vita ha dimostrato di poter far fronte alle condizioni storiche in cui si è trovata ad operare, mantenendo una flessibilità tale da garantire risposte adeguate alle diverse situazioni. Le misure attuate dalla NYCT nel corso degli anni ’80, attraverso la strutturazione di fondi dedicati alle grandi emergenze della città, e nel corso degli anni ’90, in cui invece sono stati centrali aspetti maggiormente legati a cultura, sanità ed educazione, dimostrano come la capacità di leggere e affrontare le situazioni abbia portato a notevoli benefici per New York.

Indubbiamente la grande disponibilità di risorse, resa possibile grazie alle ingenti donazioni provenienti dalle personalità della città e da alcuni suoi istituti bancari, hanno garantito una notevole capacità di risposta alle problematiche contingenti, ma sarebbe riduttivo pensare che il successo della NYCT sia riconducibile unicamente a una questione economico-finanziaria. Come indicano molte delle esperienze descritte i migliori risultati ottenuti dalla Fondazione derivano da contatti forti e continuativi con la comunità, che hanno permesso di individuare e rispondere coerentemente alle necessità del territorio. L’impegno nei confronti della Campaign for Fiscal Equality per l’aumento dei fondi destinati alle scuole pubbliche appare emblematico in questo senso: piuttosto che operare direttamente sul problema, che come detto sarebbe stato difficilmente risolvibile attraverso le risorse economiche messe a disposizione dalla Fondazione, la NYCT ha preferito sostenere la società civile nel perseguimento dei propri scopi, favorendo così l’ottenimento di importantissimi risultati.

La consapevolezza dell’importanza del territorio e la capacità di saper ascoltare le sue esigenze ha condotto la Fondazione a scelte sicuramente non semplici, come quella di creare nuove soggetti filantropici che potessero meglio operare con le comunità di Westchester e Long Island.
Particolarmente interessante appare anche il rapporto che la Fondazione è stata in grado di creare con le autorità pubbliche e le altre realtà filantropiche operanti a New York. La capacità, dimostrata soprattutto nel difficile periodo a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, di sapere affiancare la propria azione a quella delle istituzioni è emblematica di un approccio volto a supportare il settore pubblico, senza tuttavia sostituirlo, nello svolgimento delle proprie mansioni.

La storia della New York Community Trust, e conseguentemente l’esperienza di moltissime realtà filantropiche degli Stati Uniti, potrebbe sicuramente risultare molto utile alle fondazioni comunitarie operanti nel nostro Paese. Nonostante le condizioni sociali, economiche e culturali di Stati Uniti e Italia siano difficilmente paragonabili, l’esperienza di questa Fondazione americana potrebbe fornire utili spunti di riflessione.

 

Riferimenti

The New York Community Trust

Resolution and Declaration of Trust Creating “The New York Community Trust

Westchester Community Foundation

Long Island Community Foundation

Campaign for Fiscal Equity 

 

I nostri approfondimenti sulla filantropia comunitaria 

 

Dalla Cleveland Foundation ai giorni nostri: la filantropia comunitaria negli Stati Uniti

Le Fondazioni di comunità in Italia, uno sguardo d’insieme

Piermario Vello, Segretario generale di Cariplo, ci racconta il progetto Fondazioni di comunità

Una Fondazione di comunità per Parma

Fondazione della Comunità novarese: una best practice della filantropia di comunità

La Fondazione della Comunità Veronese

La Fondazione Comunitaria del Ticino Olona

La Fondazione della Comunità di Monza e Brianza
 
Brescia e la sua Fondazione di Comunità
 
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