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Circa un mese fa ha preso avvio la campagna online #menotassepiùerogazioni per chiedere al Governo di rivedere alcune norme, contenute nella Legge di Stabilità, che andranno ad aumentare la tassazione a carico delle fondazioni.  L’iniziativa finora ha avuto il merito di unire sotto un unico ombrello i diversi attori che rischiano di essere colpiti dalla nuova normativa e di aver fatto accendere i riflettori sulla questione. Sono infatti numerosi gli organi di stampa nazionali che, a seguito della mobilitazione sui social network, nelle ultime settimane hanno sottolineato le gravi conseguenze che potrebbero emergere se le norme non saranno modificate.

Come vi avevamo raccontato già nei primi giorni della campagna, se infatti non si interverrà per tempo le erogazioni garantite dalle fondazioni filantropiche, attualmente destinate al sostegno di numerose esperienze di secondo welfare, potranno subire grossi ridimensionamenti generando pesanti ricadute su tutto il terzo settore italiano. Negli ultimi giorni l’On. Giorgio Santini, relatore della manovra per il Partito Democratico, ha affermato che il Governo sta valutando modifiche per scongiurare l’aumento della tassazione a carico degli enti non commerciali, ma il  tempo per cambiare la Legge di Stabilità, tuttavia, è sempre più risicato. E anche se l’annuncio si tramuterà in fatti concreti bisognerà comunque valutare come e quanto gli interventi di modifica risponderanno alle aspettative delle diverse realtà che stanno facendo pressione sull’Esecutivo.

Andrea Pastore, responsabile Attività istituzionali della Fondazione Comunità Salernitana e Vice Presidente ACLI Salerno, è stato il primo promotore della campagna. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come e perché è nata l’iniziativa, come si è evoluta e, soprattutto, quali sono le prospettive di sviluppo dell’iniziativa se non ci saranno modifiche sostanziali alla manovra.

Andrea, ci può spiegare da dove è nata l’idea della campagna #menotassepiùerogazioni?

Quando ho appreso dell’intenzione del Governo di aumentare la tassazione dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali non ho potuto credere a quello che stava per accadere, ancora, nel silenzio generale. Le misure attualmente previste dalla Legge di Stabilità andranno infatti a discapito delle organizzazioni del terzo settore, colpendo fondazioni, enti filantropici ed organizzazioni che operano per la realizzazione dell’interesse generale. Andranno a colpire realtà che sono espressione straordinaria di impegno e di cittadinanza attiva, garanzia di una società fondata sui valori della solidarietà e dell’impegno nel senso più alto del termine. Le donazioni erogate dalle Fondazioni oggi permettono di rispondere in modo immediato ai problemi del sistema di welfare pubblico, che come sappiamo da tempo non è più in grado di rispondere autonomamente ai bisogni delle comunità. Inoltre, le donazioni destinate alle organizzazione del terzo settore rappresentano la possibilità di sperimentare, di volta in volta, nuovi modelli che generano innovazione sociale capace di sviluppare processi e progetti promotori di sussidiarietà e partecipazione diffusa. Pensando alle possibili ricadute sociali della scelta del Governo ho così lanciato un primo tweet per far sentire la mia voce, informare e sensibilizzare rispetto a quello che potrebbe accadere. Da subito quel cinguettio è stato ripreso e rilanciato e in seguito sempre più persone hanno detto la loro su quello stesso argomento, esprimendo delusione ed incredulità e creando, tweet dopo tweet, quella che è poi diventata #menotassepiùerogazioni.

Nel concreto cosa chiedete al Governo Renzi?

Al Governo Renzi chiediamo di rivedere quanto previsto all’art. 44, comma 26 del disegno di Legge di Stabilità, che aumenta la parte imponibile dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali. Attualmente gli utili percepiti dagli enti non commerciali, nel limite del 95% del relativo ammontare, non concorrono alla formazione del reddito complessivo imponibile, in quanto esclusi anche se conseguiti nell’esercizio di impresa. In pratica, questi redditi sono assoggettati a tassazione solo nel limite del 5%. La modifica contenuta nella Legge di Stabilità prevede invece che, già per quanto riguarda gli utili messi in distribuzione dal 1° gennaio 2014 (e quindi con effetto retroattivo), l’attuale 95% sia portato al 22,26% e che la disciplina particolare non operi più per i dividendi conseguiti all’interno dell’attività commerciale. In questo modo la quota imponibile per i dividendi percepiti all’interno dell’attività istituzionale dagli enti non commerciali passerebbe dal 5% al 77,74%. Questo significa, in altre parole, colpire non la rendita finanziaria ma la sua efficacia. In generale uniformare la tassazione può avere una sua logica, ma in questo caso mi sembra incomprensibile perché non si tiene conto degli effetti perversi che si potrebbero generare. In questo senso c’è da sperare che la previsione sia stata concepita in buona fede, nell’ottica di procedere ad uniformare e semplificare le procedure di un apparato contorto, senza tuttavia valutarne la ricaduta tutt’altro che efficace sul sistema delle organizzazioni di terzo settore. In ogni caso se si procedesse a calcolare la quota di gettito aggiuntivo prodotto da questa norma si evidenzierebbe come questa incida relativamente sull’aumento totale delle entrate previste dalla manovra. Nel contempo, tuttavia, questa previsione andrebbe a depotenziare pesantemente il welfare di comunità.

Quante organizzazioni hanno finora aderito alla campagna?

Hanno aderito alla campagna numerose organizzazioni. Sulla nostra pagina Facebook ci sono stati oltre 2000 like, su Twitter ci sono migliaia di cinguettii con l’hashtag #menotassepiùerogazioni e più di 100 sono i commenti alla notizia pubblicata sul sito della Fondazione con il Sud. Sin da subito hanno aderito e dato sostegno a questa campagna – come avrete capito nata in modo semplice e inaspettato – organizzazioni di carattere nazionale come l’Istituto Italiano della Donazione, la Fondazione Cariplo e la Compagnia San Paolo, il Forum Nazionale del Terzo Settore, il Gruppo Cgm e Csvnet. Tuttavia dietro quei tweet e quei like ho immaginato le storie delle persone e delle organizzazioni: dalle più grandi, che si sono rivelate più “social”, a quelle più piccole che si sono sentite protagoniste di un processo nato dal basso.

Nel caso la Legge di Stabilità dovesse essere approvata in questa versione, o in una versione che comunque non modifica nella sostanza i nuovi oneri per gli enti non commerciali, cosa pensate di fare?

Duemila organizzazioni che operano nel non profit stanno cercando di far capire al nostro governo che il dialogo è l’unico modo per poter superare i momenti difficili come questo e che la Legge in questa versione produrrà gravi conseguenze sui servizi che gli enti non profit realizzano a sostegno di chi ha davvero bisogno. Se la Legge di Stabilità verrà approvata così com’è crediamo che il mondo non profit non si fermerà, perché il prossimo anno e quelli a venire ci troveremo di fronte allo stesso problema . Ci attiveremo quindi per favorire la prosecuzione di questa campagna e per creare reti più ampie che coinvolgano quel Terzo Settore che mesi fa ha creduto in questo Governo, ma che ora si sta scoprendo sempre più deluso. Dimostreremo in concreto l’errore di valutazione che sarà stato compiuto e per il quale, a quel punto, saranno stati in molti a pagare. Andremo sul territorio, raccoglieremo nuove adesioni per il bene comune di tutti.

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