Parma ormai da alcuni anni presenta un sistema di servizi alla persona efficiente, radicato, a forte conduzione pubblica e, allo stesso tempo, in grado di coinvolgere attori non profit del territorio. Fondazione Cariparma, la storica fondazione di origine bancaria locale (formalmente la Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Monte di Credito su Pegno di Busseto) ha posto però avanti lo sguardo pensando a come garantire in futuro l’efficienza dei servizi e l’attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione.
Tutto nasce nel 2014, quando la Fondazione Cariparma ha avviato il progetto "Espr.it – La città che genera welfare", in partenariato con attori pubblici e non profit. Scopo del progetto è "accompagnare e facilitare la genesi di più laboratori di progettazione concertata sui problemi della comunità e sulle risorse per gestirli” attraverso una "sperimentale metodologia partecipata". Fondazione Cariparma lo definisce come "accompagnamento e monitoraggio nell’arco di un quinquennio di un sistema di progetti per il welfare in grado di contribuire alla costruzione di una cultura del welfare comunitario e generativo nella provincia di Parma".
Il progetto si è finora articolato in quattro fasi: 1) esplorazione, sollecitazione e ascolto del contesto parmense (ottobre 2014 – febbraio 2015); 2) progettazione concertata (marzo – ottobre 2016); 3) valutazione dei progetti (novembre 2016); 4) avvio dei progetti (da dicembre 2016).
Nella prima fase, la Fondazione ha incontrato tutti i soggetti presenti sul territorio – imprese, scuole, banche, organizzazioni del Terzo settore e istituzioni pubbliche – con l’obiettivo di costruire fiducia e cercare proposte. Nella seconda sono stati invece costituiti laboratori di progettazione per ideare gli interventi da finanziare secondo un approccio cooperativo e collaborativo, non competitivo. I progetti sono poi stati valutati nella terza fase, grazie al supporto di un gruppo di esperti di livello nazionale, considerando tre criteri guida: la capacità di generare nuove risorse; l’innovatività dell’oggetto; l’eterogeneità della rete di partner.
Le iniziative approvate prevedono una durata triennale. In questo periodo, Fondazione Cariparma ha sostenuto i progetti attraverso l’accompagnamento nella gestione della fase d’avvio e delle criticità, il monitoraggio e la valutazione, la concessione di nuovi finanziamenti in casi particolari e l’allestimento di un laboratorio di pratiche che prosegua l’attività dei laboratori di progettazione.
Il 12 gennaio 2018 Comune di Parma, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Azienda USL di Parma, Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, CISL-UST Parma-Piacenza e UIL CST Parma-Piacenza hanno sottoscritto pubblicamente il protocollo d’intesa “Welfare Parma 2020”. Il protocollo è finalizzato a valorizzare e mettere in rete le risorse pubbliche esistenti e a sviluppare azioni capaci di produrre nuove modalità di supporto alla domiciliarità, alla fragilità e alla marginalità anche attraverso l’attivazione dei cittadini e il coinvolgimento nuovi attori come le imprese.
“Welfare Parma 2020” si propone infatti di alimentare il welfare comunitario del territorio parmense, garantendo a ogni persona in condizione di fragilità una rete di supporto. Le azioni principali del progetto prevedono: 1) la facilitazione all’accesso alle cure e ai servizi assistenziali e l’accompagnamento alle opportunità presenti sul territorio; 2) lo sviluppo di modalità complementari di gestione dei servizi basate soprattutto sulla relazione, il supporto e la prossimità.
Grazie al nuovo protocollo, in ogni quartiere della città saranno presenti servizi "leggeri" di comunità (orientamento, accompagnamento, supporto alla domiciliarità, animazione territoriale, sostegno materiale) e "segnalatori" di bisogni, cioè attori formali e informali che possono agganciare il cittadino in condizione di marginalità ed eventualmente orientarlo verso il servizio più appropriato.
Il protocollo d’intesa “Welfare Parma 2020” pone in evidenza come una Fondazione di Origine Bancaria possa acquisire ruoli inediti, slegati dalla mera erogazione di risorse, come la promozione e facilitazione di reti d’intervento capaci di coinvolgere attori pubblici e non profit. Fondazione Cariparma ha così potuto “entrare” nella comunità, dialogare con attori pubblici, imprese, organizzazioni del Terzo settore, scuole e lanciare così una nuova idea di welfare costruita insieme a tutti i soggetti interessati partendo non solo dai loro bisogni ma soprattutto dalle loro risorse, idee e aspirazioni.