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Lo scorso 21 maggio presso la Camera dei Deputati è stato presentato il Manifesto per il Sud nella crescita dell’Italia, appello nato dall’iniziativa della Fondazione Mezzogiorno Europa, guidata da Umberto Ranieri, e della Fondazione RES, guidata da Carlo Trigilia. All’evento, a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, hanno partecipato il Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, e il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca.

I promotori del Manifesto

Fondazione Mezzogiorno Europa, nata come associazione nel 2000 da un’idea di Giorgio Napolitano e Andrea Geremicca, ha come obiettivo di porre in rete informazioni, idee, competenze, esperienze e problemi di un Mezzogiorno attivamente impegnato nella sfida europeista. Le attività della fondazione perseguono le istanze del cosiddetto “euromeridionalismo”, quella parte del pensiero meridionalista che lega inestricabilmente il futuro del Mezzogiorno a quello dell’Europa. La Fondazione Res (Istituto di Ricerca su Economia e Società in Sicilia), promossa e sostenuta da UnicreditGroup e dalla Fondazione Banco di Sicilia, è un istituto di ricerca che approfondisce tematiche legate allo sviluppo locale e regionale attraverso analisi comparate che prendono in considerazione sia le altre regioni italiane che alcune specifiche realtà di altri Paesi europei. La Fondazione Res privilegia lo studio dei rapporti tra economia e società, ponendo particolare attenzione all’influenza dei fattori socio-culturali e istituzionali sullo sviluppo economico.



Il contenuto del Manifesto

Il Manifesto per il Sud nella crescita dell’Italia sottolinea come lo sviluppo del Mezzogiorno sia un fattore fondamentale per lo sviluppo del Paese nel suo insieme e, pertanto, sia necessario che esso continui ad essere oggetto dell’attenzione del Governo, che negli ultimi mesi sembra essersi mosso seguendo un approccio innovativo rispetto al passato. Nelle regioni meridionali, come ha avuto modo di sottolineare anche il Presidente del Consiglio Mario Monti nel Documento Economica e Finanza 2012, “vi sono risorse locali sottoutilizzate che riguardano la collocazione logistica, il potenziale di risorse energetiche, il patrimonio culturale e ambientale, le conoscenze scientifiche radicate nelle università, il saper fare diffuso in agricoltura e in attività manifatturiere”. Tale patrimonio, se utilizzato efficacemente, “non solo segnerebbe una svolta per il Sud ma farebbe da volano alla crescita anche per il Nord”. Il Meridione possiede dunque importanti risorse che se adeguatamente valorizzate potrebbero risultare fondamentali per lo sviluppo e la crescita del’intero Paese.

Il sostegno alla crescita del Sud, tuttavia, non può più essere concepito come l’insieme di pratiche assistenziali, che non hanno condotto a risultati positivi apprezzabili. Il rilancio del Meridione deve caratterizzarsi per un nuovo tipo di approccio che assuma come obiettivo imprescindibile “la lotta contro ogni forma di assistenzialismo e di clientelismo” e che promuova “la formazione di classi dirigenti più sensibili all’interesse generale nel quadro di un disegno generale di sviluppo di tutto il Paese”. Affinché sia possibile uno sviluppo economico-finanziario dunque è necessario uno sviluppo culturale delle classi dirigenti, sia pubbliche che private, chiamate a innovare i propri comportamenti e i propri obiettivi.

Lo sviluppo inoltre non potrà essere più incentrato su un generico sviluppo macroregionale, ma dovrà avere come obiettivo il sostegno a città e territori precisi, che promuovano la valorizzazione delle diverse risorse locali, dall’agricoltura ai beni culturali, dalle conoscenze scientifiche alle produzione manifatturiere di qualità. I trasferimenti dello Stato così intesi potranno permettere lo sviluppo di servizi più efficienti, pensati in base alle esigenze del territorio, e votati alla valorizzazione di quel patrimonio del Mezzogiorno che, come detto, oggi appare largamente inutilizzato. Secondo il Manifesto, se verranno seguite queste linee guida, sarà finalmente possibile uno sviluppo possibile e duraturo che andrà a vantaggio non solo del Sud ma di tutto il Paese.

I firmatari del Manifesto

Il Manifesto è stato sottoscritto da importanti esponenti del mondo economico-finanziario, della cultura e del Terzo settore, sia del Nord che del Sud del Paese. Tra di essi ricordiamo Carlo Borgomeo, Innocenzo Cipolletta, Guglielmo Epifani, Giuseppe Guzzetti, Ivan Lo Bello, Alberto Meomartini Savino Pezzotta, Michele Salvati e Antonio Sellerio.

 

Riferimenti

Testo del Manifesto per il Sud nella crescita dell’Italia

Il sito di Fondazione Res

Il sito di Fondazione Mezzogiorno Europa

Il sito di Strumenti Res, rivista online di Fondazione Res, da cui sono tratti i seguenti contributi:

   – Testo dell’intervento del Presidente di Fondazione Res, Carlo Trigilia

   – Testo dell’intervento del Presidente di Fondazione Mezzogiorno Europa, Umberto Ranieri

   – Testo dell’intervento del Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera

   – Testo dell’intervento del Ministro per la Coesione Territoriale, Barca